Finalmente le piccole e medie imprese, debitrici verso le banche, hanno una concreta e vantaggiosa possibilità di ritardare i loro pagamenti e tirare avanti in questo modo fino alla ripresa dell’economia.
Possono infatti posticipare, senza conseguenze finanziarie o legali, il rimborso dei mutui e dei canoni di leasing, anche se solo per la parte di capitale (con esclusione quindi degli interessi, che andranno regolarmente pagati alle scadenze pattuite).
Rientrano nella suddetta sospensione delle scadenze contrattuali di rimborso pure i finanziamenti presi sotto forma di anticipo su fatture o su altri crediti.
Ma andiamo con ordine e vediamo come funziona l’ “Avviso comune” firmato il 3 agosto 2009 da ben 15 soggetti, tra cui le varie Conf (Confcommercio, Confartigianato, ecc…) in rappresentanza delle imprese, ma soprattutto dal Ministero dell’economia e finanze e dall’ABI, che sono gli Enti chiamati a sovrintendere e monitorare l’applicazione dell’Avviso.
Avviso che, diciamolo subito, ha una valenza esclusivamente volontaria per le banche, nel senso che esse sono libere di aderire o meno all’accordo, senza nessun obbligo di sorta.
E’ per questo che il Ministro Tremonti sta pensando ad una sorta di premio, sotto forma di sgravio fiscale per le perdite da svalutazione crediti, da elargire alle banche che avranno aderito all’iniziativa, sia pure subordinandolo alla concreta attuazione della moratoria stessa.
La sospensione dei debiti delle imprese opera come segue.
Imprese interessate
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Caratteristiche della sospensione dei pagamenti
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La domanda delle imprese per la moratoria (modulo ABI)
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Finanziamenti per la patrimonializzazione dell’impresaLe banche aderenti alla moratoria sono anche obbligate a realizzare un finanziamento specifico a favore delle imprese che intendono attuare al loro interno un processo di rafforzamento patrimoniale (ovvero che intendono aumentare il capitale proprio, mediante versamenti dei soci).
Il finanziamento suddetto potrebbe consistere nell’erogazione di un importo multiplo del capitale effettivamente versato dai soci a rafforzamento della solidità aziendale. Per es. nel caso di versamento – vero e non fittizio – da parte dei soci di euro 20.000 di capitale, le banche potrebbero erogare un finanziamento di euro 60.000 (pari cioè a 3 volte l’aumento di capitale proprio dell’impresa). |
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