Introduzione
Indice
Questa dispensa sulla semiotica è dedicata a coloro che si avvicinano a tale materia per la prima volta ed hanno la curiosità di sapere cos’è e di cosa si occupa. Chi la legge ha la possibilità di capire la struttura ed i personaggi di una qualsiasi storia (cinematografica, televisiva o letteraria), di riuscire a non farsi ingannare più di tanto dalle numerose pubblicità con cui ci bombardano e di arrivare persino a guardare un quadro astratto senza che la mancata comprensione del suo significato lo faccia sentire, con disagio, completamente ignorante.
Introduzione
Secondo il dizionario ( l’Universale, Garzanti Libri SpA ) la semiotica o semiologia è lo studio della natura dei segni (nella semiotica avanzata si parlerà di testi ), della loro produzione, trasmissione e interpretazione. Padri della semiotica si considerano F. de Saussure (linguista francese, che coniò il termine di semiologia ) e C.S. Peirce (filosofo statunitense, che parlava invece di semiotics ), i quali hanno posto le basi teoriche per una elaborazione della disciplina come teoria della cultura, applicabile non solo alla letteratura ed alle arti, ma anche a campi quali la moda, i mass media, la forma dei prodotti commerciali, etc…
Successivamente la semiotica riceverà grandi contributi dalla scuola linguistica slava, che si riuniva originariamente intorno al circolo di Praga. Essa diede vita ad un filone proprio della semiotica, che riuniva posizioni anche molto differenti tra di loro.
Solo con Umberto Eco la semiotica ha conosciuto un tentativo di sintesi dei vari contributi, arrivando alla definizione di una disciplina uniforme.
Possiamo quindi dire, molto semplicemente, che la semiotica studia il significato dei testi, qualunque essi siano, anche quando si tratta di meri oggetti, come per esempio un detersivo (la forma, il colore, etc…), un disegno, una costruzione architettonica, ma con un’applicazione pratica chiaramente più a favore di testi complessi (libri, programmi televisivi, fiction, etc…).
Secondo il linguista francese De Saussure la semiologia studia gli elementi minimi della comunicazione, cioè i segni, per capire l’attribuzione di significato ai messaggi.
Per De Saussure la lingua è un sistema di segni distinti corrispondenti a delle idee distinte.
Il Significato (o Concetto ) si unisce al Significante (o Immagine acustica ) per dare vita al Segno. Questi elementi hanno un legame arbitrario perché basato su convenzioni.
La lingua è una catena lineare. Il Sintagma è la combinazione di due o più elementi consecutivi all’interno della catena di parole. Ciascun termine del sintagma ha valore perché è opposto ai termini precedenti e seguenti della catena. La lingua è perciò un sistema di segni che si influenzano reciprocamente.
Secondo il filosofo americano Peirce il segno trasforma un oggetto concreto in un’immagine astratta. Nela semiotics di Peirce, quindi, non è importante solo il rapporto tra significato e significante, ma anche che esista qualcuno a cui comunicare questa trasformazione, cioè l’interprete (anzi l’ interpretante come lo chiama Peirce), che è il destinatario del messaggio. Tuttavia questi è un segno a sua volta, che altri dovranno come tale interpretare, per cui in definitiva la comunicazione non è altro che una catena di interpretanti.
Piano della dispensa
Analizzeremo in particolare la semiotica:
- generativa di Algirdas Greimas ed interpretativa di Umberto Eco, che sono particolarmente interessanti perché ci insegnano a “leggere” il significato di testi aventi una struttura narrativa (film, romanzi, storie, trame, etc…), dei quali si capirà come siano tutti riconducibili ad uno standard comune;
- pubblicitaria di Jean-Marie Floch, con la conoscenza della quale guarderemo gli spot con un altro spirito, molto più chiarificatore circa le intenzioni del comunicatore pubblicitario;
- visiva, che ci farà comprendere il senso dei testi visivi (disegni, foto, quadri, etc…) e ci aiuterà ad avvicinare e ad interpretare i vari tipi di immagine, come per esempio i quadri astratti.
hai costruito un’opera grazie