La semiotica visiva
Indice
La semiotica plastica e la semiotica figurativa utilizzate per dare un senso alle immagini (foto, quadri, stampa illustrata)
La semiotica visiva
La grande e principale distinzione della semiotica visiva è tra:
- Piano figurativo (ovvero le figure del mondo naturale);
- Piano plastico (per es.i quadri astratti sono piani plastici); esso è un’organizzazione di:
– linee ( eidetica );
– spazio ( topologia );
– colori ( cromatica );
riconoscibili (linee, spazi e colori) dai seguenti elementi caratteristici:
* periferico/centrale;
* alto/basso;
* destra/sinistra;
* colore saturo/colore insaturo;
* davanti/dietro;
* chiusura del testo (cioè la delimitazione dello spazio di rappresentazione).
Figurativo e Plastico non sono sempre ben distinti, perché esiste un’intera gamma di densità figurativa:
Alla luce di ciò, i formanti dei testi visivi sono:
- Figurativi – tratti che fanno riconoscere le figure;
- Plastici – elementi eidetici, topologici o cromatici potenzialmente significativi.
Pertanto, esistono 3 tipi di testi visivi:
- astratti, per i quali è possibile solo l’analisi plastica;
- con qualche densità figurativa (formanti plastici e figurativi);
- iconici, cioè testi figurativi con effetti di realtà o di verità.
In particolare il linguaggio artistico ha il suo meccanismo principale nella metafora, che, come scrive Lotman, è una “tensione semantica” tra lingua dell’arte e lingua parlata.
Per quanto riguarda la semiotica figurativa, in questa sede è sufficiente dire che le figure “non parlano da sole”, perché il testo visivo figurativo produce comunque un effetto di realtà che va interpretato. I testi figurativi hanno quindi un significato semi-simbolico da ricercare ed interpretare.
Inoltre, difficilmente i testi da analizzare sono solo visivi, molto più spesso essi sono sincretici, ovvero caratterizzati dalla compresenza di diversi linguaggi, per es. ci sono testi verbo-visivi (visivi e verbali insieme, come la pubblicità).
Analisi Plastica
Il formante Plastico acquista significato in due modi:
- simbolicamente
c’è una convenzione che lega il formante all’unità culturale (per es. oro= sacro, rosso=passione, nero=morte); - semi-simbolico
il rapporto è tra una categoria del testo espressivo ed una categoria del contenuto, visibile attraverso il contrasto (i termini opposti) dei tratti eidetici, topologici o cromatici (per es. alto/basso=sacro/profano).
In altre parole guardando per es. un quadro astratto si può attribuirgli un significato:
- o traendolo da elementi del disegno ai quali corrispondono per convenzione significati culturali (simbolico);
- o ricercando elementi opposti nel quadro riguardanti le linee (eidetici), lo spazio (topologici) o i colori (cromatici), come p.es. centrali e periferici, lunghi e corti, alti e bassi, etc…, e facendo corrispondere ad essi certi significati culturali (semi-simbolico).
Il semi-simbolismo pone però un problema peculiare. Infatti, rimane non determinato dove si deve fermare la ricerca (la chiusura del testo) per dare all’analisi di un testo anche il termine mancante (positivo o negativo che sia) dell’unica categoria espressa. Se ci si ferma e si chiude il testo alla categoria con un solo termine, non si fa più semi-simbolismo, ma puro simbolismo e si rischia di cadere nel simbolismo a buon mercato, spicciolo (del tipo bianco=purezza o dietro=lontananza).
Allora bisogna allargare il contesto (il corpus) per cercare il contrasto semi-simbolico, sia pur all’interno di un corpus specificato o da specificare, che diverrà a sua volta un vero e proprio testo.
Esempi di testi “allargati” sono le analisi che non si limitano al quadro singolo, ma che tengono conto di altri quadri, della stessa corrente, o dello stesso periodo, o dello stesso autore (p.es. Dan Brown con il suo “Codice da Vinci” ci ha insegnato, nonostante le tante polemiche che ha suscitato, come alcune opere pittoriche di Leonardo assumono un altro e nuovo significato se viste “a sistema”, cioè se considerate insieme).
Altri esempi sono le pubblicità televisive, che spesso assumono senso solo se si tiene conto delle precedenti della stessa marca o di quelle dei concorrenti sul mercato.
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