Contributi previdenziali di commercianti, artigiani e lavoratori atipici
L’eccessivo peso dei contributi previdenziali sta mettendo in seria difficoltà imprenditori e lavoratori atipici

da | 15 Feb 2015 | BLOG | 0 commenti

Da un punto di vista tributario i giovani imprenditori, professionisti e collaboratori parasubordinati (Co.co.co. e Co.co.pro.) sono fortunati, perché possono contare sull’applicazione di alcuni importanti regimi fiscali agevolati che permettono loro di pagare le tasse in misura molto contenuta.

Questi regimi di favore, come il regime dei minimi ed il nuovo regime forfettario, sono una vera manna per i giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro senza dare allo Stato la maggior parte dei loro già esigui guadagni.

Diversa però è la questione se guardiamo ai contributi previdenziali che essi devono versare per assicurarsi, un giorno sempre più lontano, una pensione (speriamo) quanto meno dignitosa.

Infatti le aliquote dei contributi previdenziali sono in molti casi eccessivamente elevate e questa circostanza è spesso la causa del fallimento di numerose iniziative imprenditoriali, nonché della mancata sufficienza economica di tanti giovani lavoratori atipici o parasubordinati (cosiddetti Co.co.co., Co.co.pro. o Professionisti con partita IVA).

La situazione è grave e le anomalie vanno in qualche modo rimosse, perché altrimenti è messa in discussione la stessa sopravvivenza – e non si sta esagerando – del nostro “sistema Paese”, formato per lo più da giovani che si offrono alle aziende come lavoratori atipici (e ci rimangono a vita, senza garanzie e certezze per il futuro), oppure che entrano nel mercato con piccole attività economiche o professionali non avendo trovato quel posto fisso cui ottimisticamente aspiravano, il quale di fatto non esiste più.

 

Si pensi ad esempio ai Professionisti con partita IVA. Essi devono versare, nel 2015, il 27,72% del loro reddito qualora siano privi di altra tutela pensionistica e tale percentuale arriverà, secondo le regole attualmente in vigore, al 33,72% nel 2018. E’ evidente l’enormità del peso che grava su questi ragazzi e, soprattutto, la difformità di trattamento rispetto ad altri lavoratori, più fortunati dal punto di vista del carico previdenziale. Ciò non può che portare ad una significativa distorsione del mercato del lavoro, dove chi ne farà le spese sarà proprio la categoria più rilevante per il rilancio economico del Paese: i giovani talenti, istruiti e speranzosi, i quali, forti del loro entusiasmo e finanche della loro sfrontatezza e caparbietà, sono gli unici in grado di dare un futuro migliore alla nostra bell’Italia.

Per offrire ai nostri lettori una completa fotografia del peso dei contributi previdenziali da versare, anche per gli anni a venire, da parte di ciascun tipo di contribuente, forniamo la seguente tabella delle aliquote previdenziali.

Aliquote dei contributi previdenziali

Anno

Commercianti (1)

Artigiani (1)

Lavoratori atipici:
Collaboratori e Professionisti con partita IVA (2)

con più di 21 anni

under 21 anni

con più di 21 anni

under 21 anni

privi di altra forma di pensione

con altra forma di pensione

2015

22,74%

19,74%

22,65

19,65%

27,72% (Professionisti)
30,72% (Collaboratori)

23,50%

2016

23,19%

20,19%

23,10%

20,10%

28,72% (Professionisti)
31,72% (Collaboratori)

24,00%

2017

23,64%

20,64%

23,55%

20,55%

29,72% (Professionisti)
32,72% (Collaboratori)

24,00%

2018

24,09%

21,09%

24,00%

21,00%

33,72%

24,00%

2019

24,00%

21,00%

24,00%

21,00%

33,72%

24,00%

(1) Sono previsti un minimale di reddito, un’aliquota aggiuntiva dell’1% oltre una certa soglia di reddito ed un massimale di reddito al raggiungimento del quale non si versano più i contributi, né si matura la pensione.
Nell’anno 2014 i suddetti valori sono stati i seguenti:

Minimale di reddito al di sotto del quale comunque si versano i contributi:

€ 15.516

Reddito oltre il quale si versa un’aliquota aggiuntiva dell’1,00%:

€ 46.031

Massimale di reddito oltre il quale non si versano più contributi:

€ 76.718

(2) I contributi previdenziali dei lavoratori atipici si ripartiscono, tra impresa e lavoratore, nel modo che segue.

Per i Co.co.co e Co.co.pro

Impresa:

2/3

dell’importo

Collaboratore:

1/3

dell’importo

Per i professionisti con partita IVA

Impresa:

4%

dell’importo (da addebitare al committente in fattura)

Professionista:

importo meno il 4% addebitato in fattura al committente

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Share This