Contro le Fake News, la soluzione di Umberto Eco
È sempre attuale il preoccupato ma avveniristico pensiero di Umberto Eco sulle fake news

da | 9 Nov 2020 | BLOG | 0 commenti

Le fake news sono secondo l’Enciclopedia Treccani un’informazione in parte o del tutto non corrispondente al vero, divulgata intenzionalmente o inintenzionalmente attraverso il Web, i media o le tecnologie digitali di comunicazione, e caratterizzata da un’apparente plausibilità, … alimentata da un’amplificazione dei pregiudizi che ne sono alla base … Corrispondente grosso modo all’italiano bufala mediatica.

Le fake news (useremo il termine news al plurale anche se in inglese news è un sostantivo singolare) sono sicuramente un grave pericolo per la collettività. Un’anomalia importante delle nuove tecnologie digitali.

Con esse si può estremizzare colpevolmente lo sdegno verso una persona o una tematica controversa, così come si possono fomentare rischiosamente gli animi contro specifici valori e concetti, presi consapevolmente di mira da coloro che diffondono le notizie false.

Se usate bene le fake news possono influenzare anche le decisioni degli organi politici ed amministrativi, fino ad arrivare ad indirizzare significativamente il voto elettorale di un paese.

Su questo argomento delle fake news è interessantissimo conoscere il pensiero di uno dei più grandi intellettuali contemporanei: Umberto Eco.

Il semiotico Umberto Eco ha avuto modo di affrontare l’argomento delle fake news, tra le altre occasioni, in una delle sue famose bustine di Minerva, scritta nell’ormai lontano 2015, un anno prima della sua morte.

“La bustina di Minerva” era la rubrica periodica che Eco teneva sull’Espresso, in cui parlava di vari argomenti generalmente di attualità, chiamando questi interventi “bustine” perché ricordavano allo scrittore gli appunti e le brevi annotazioni che una volta si scrivevano al volo sullo spazio bianco presente all’interno delle scatole di fiammiferi “Minerva”.

Ritornando alla “bustina” sulle fake news di Umberto Eco, in quella lontana divagazione del filosofo troviamo un avveniristico grido d’allarme contro il grande pericolo degli imbecilli che dicono stupidaggini, di proposito o perché parlano di argomenti sui quali non sono competenti. Sollevando reazioni sul Web che sono spesso fatte a caldo, senza riflettere su ciò che si scrive.

Ma leggiamo direttamente dalle sue stesse parole (tratte dal libro di Umberto Eco “Pape Satàn Aleppe”, edito da La nave di Teseo) il pensiero di Eco sulle fake news, nonché la proposta del filosofo per una possibile soluzione al problema del proliferare incontrollato di bufale su Internet.

Scrive Umberto Eco:

Ammettendo che su sette miliardi di abitanti del pianeta ci sia una dose inevitabile di imbecilli, moltissimi di costoro una volta comunicavano le loro farneticazioni agli intimi o agli amici del bar – e così le loro opinioni rimanevano limitate a una cerchia ristretta. Ora una consistente quantità di queste persone ha la possibilità di esprimere le proprie opinioni sui social network. Pertanto queste opinioni raggiungono udienze altissime, e si confondono con tante altre espresse da persone ragionevoli.

Ciò premesso, è possibile distinguere il vero dal falso?

Un utente normale della rete dovrebbe essere in grado di distinguere idee sconnesse da idee ben articolate, ma non è sempre detto, e qui sorge il problema del filtraggio, che non riguarda solo le opinioni espresse nei vari blog o via Twitter, ma è questione drammaticamente urgente per tutti i siti Web, dove … si possono trovare sia cose attendibili e utilissime, sia vaneggiamenti di ogni genere, denunce di complotti inesistenti, negazionismi, razzismi, o anche solo notizie culturalmente false, imprecise, abborracciate.

E allora …

… Come filtrare? Ciascuno di noi è capace di filtrare quando consulta siti che riguardano temi di sua competenza, ma io per esempio proverei imbarazzo a stabilire se un sito sulla teoria delle stringhe mi dica cose corrette o meno.

Ecco però, secondo Eco, una possibile soluzione:

I giornali (cartacei, ndr) sono spesso succubi della rete, perché ne raccolgono notizie e talora leggende, dando quindi voce al loro maggiore concorrente – e facendolo sono sempre in ritardo su Internet. Dovrebbero invece dedicare almeno due pagine ogni giorno all’analisi di siti Web … indicando quelli virtuosi e segnalando quelli che veicolano bufale o imprecisioni.

Sarebbe un immenso servizio reso al pubblico e forse anche un motivo per cui molti navigatori in rete, che hanno iniziato a snobbare i giornali, tornino a scorrerli ogni giorno.

… Segnerebbe l’inizio di una nuova funzione della stampa.

Come tutti i grandi personaggi della storia, Umberto Eco è stato un puntuale premonitore del futuro, individuando subito i gravi rischi che si sarebbero corsi per colpa delle fake news.

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