Corso breve di Contabilità – Economia aziendale
Guida facile e breve per capire la contabilità delle imprese

da | 11 Apr 2021 | Economia aziendale e Diritto commerciale | 16 commenti

Introduzione

Indice del nostro Corso di Contabilità

  1. Introduzione alla Contabilità aziendale
  2. Costituzione dell’impresa
  3. Operazioni di gestione (durante l’esercizio)
    1. Acquisto e Vendita di beni e servizi
    2. Acquisto di beni strumentali
    3. Liquidazione dell’IVA
    4. Pagamento stipendi
    5. Accensione e Rimborso di un finanziamento
    6. Sconto cambiali ed anticipo fatture/Ri.Ba.
    7. Emissione di un prestito obbligazionario
    8. Cessione e dismissione di beni strumentali
    9. Variazioni del capitale
    10. Cessione e cancellazione di crediti
  4. Operazioni di assestamento (a fine anno)
    1. Maturazione di interessi
    2. Accantonamento al TFR
    3. Fatture da emettere e da ricevere
    4. Ratei e risconti
    5. Accantonamento a Fondi Rischi e spese
    6. Svalutazione crediti
    7. Valutazione delle Rimanenze
    8. Ammortamenti
    9. Imposte correnti, differite e anticipate
  5. Operazioni di chiusura
  6. Riapertura dei conti
  7. Bilancio di esercizio
  8. Analisi di Bilancio
    1. Riclassificazione del Bilancio
    2. Analisi per indici
    3. Analisi per flussi
    4. Attribuzione del merito creditizio

Introduzione alla Contabilità aziendale

La ragioneria (o economia aziendale) studia, tra le altre cose, la registrazione dei fatti riguardanti la gestione dell’impresa mediante scritture contabili, cioè la contabilità aziendale.

La contabilità nasce dunque dall’esigenza di tenere traccia delle operazioni compiute all’interno dell’organizzazione aziendale (operazioni di gestione: ad es. vendita di merci) e di ricavare da queste registrazioni, dette scritture contabili, importanti informazioni sui risultati ottenuti dall’impresa in un dato periodo (generalmente l’anno solare, chiamato “esercizio”).

Pertanto il fine ultimo della contabilità è innanzitutto di far conoscere all’imprenditore se ed in che misura la sua azienda produce profitto (reddito o risultato economico positivo) e di quanto patrimonio dispone, distinguendo gli elementi di cui quest’ultimo si compone. Poi, un’altra importante finalità delle registrazioni contabili, è quella di informare i soggetti terzi dell’entità e della qualità delle grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie che caratterizzano l’impresa (si pensi all’interesse verso tali dati da parte di azionisti, fornitori, creditori, finanziatori ed investitori della società).

Inoltre in Italia la tenuta di una ordinata contabilità con il sistema che vedremo tra poco è obbligatoria per alcune grandi imprese, tra cui le società di capitali.

Il risultato delle suddette esigenze contabili ha portato alla nascita dei conti e della tecnica per gestire ordinatamente questi conti, ovvero del sistema della partita doppia.

I conti possono essere descritti come nient’altro che fogli di taccuino, ciascuno intestato ad una grandezza (ad es. ad un fornitore dell’azienda), in cui vengono annotati – appunto con le scritture contabili – gli importi relativi a tale grandezza (ad es. il debito sorto con un certo fornitore o il pagamento di quel debito), a sinistra o a destra del foglio a seconda del tipo di movimento contabile (nell’esempio del fornitore sarà annotato a destra il sorgere del debito ed a sinistra il pagamento di tutto o parte del debito verso il medesimo).

Il conto registra quindi progressivamente l’importo delle operazioni compiute che hanno riguardato la grandezza alla quale il conto è intestato: ad es. il conto “cassa” registra i movimenti di cassa, il conto “crediti verso cliente Mario” registra il sorgere ed il venir meno di crediti verso il cliente Mario ed il conto “attrezzature” registra il valore attribuito alle attrezzature di proprietà dell’impresa.

Ogni fatto aziendale, cioè ogni operazione di gestione, è registrata su due o più conti (minimo 2 conti) ed in particolare la contabilità generale registra i fatti che riguardano i rapporti dell’impresa verso l’esterno, verso terzi, non le operazioni che rilevano solo internamente, come ad es. il trasferimento di prodotti da un reparto all’altro della fabbrica (queste sono operazioni registrate da altri tipi di scritture, diverse dalla contabilità generale).

Dal punto di vista pratico il conto è raffigurabile come in figura (a forma di “T”):

CONTO (ad es. Fornitori)

D (Dare)

A (Avere)

sta per “sinistra”

sta per “destra”

Diciamo subito che le parole “dare” e “avere” riportate nel conto non hanno alcun significato e men che mai significano che l’importo registrato in conto è dato (dare) o ricevuto (avere).

Proprio per l’uso di questa terminologia a volte gli importi scritti in dare si dicono “addebitati”, mentre quelli registrati in avere si dicono “accreditati”.

È fondamentale però ribadire il concetto: Dare e Avere non hanno alcun significato. Essi sono solo una convenzione linguistica e quindi potrebbero benissimo essere sostituiti dalle parole “sinistra”, per il dare, e “destra”, per l’avere.

Tutto ciò premesso siamo giunti ora alla prima delle due più importanti indicazioni di contabilità per lo studente: riconoscere la tipologia dei conti tra finanziari ed economici. Se si riesce infatti a comprendere la seguente rilevante distinzione dei conti, la strada per dominare la materia della ragioneria è in discesa.

I conti si distinguono infatti:

  • Finanziari (o patrimoniali)
  • Economici

I conti Finanziari (o patrimoniali) riguardano beni del patrimonio aziendale (fabbricati, impianti, macchine, ma anche crediti, debiti e liquidità) e voci del patrimonio netto (il patrimonio netto è la differenza tra attività e passività ed è composto dalle sue parti ideali: Capitale Sociale, Riserve ed Utile di esercizio).

La seguente immagine fornisce una sintesi dei principali conti finanziari (patrimoniali) ed essa non è altro che una parte del Bilancio aziendale, quella appunto chiamata Situazione (o Stato) Patrimoniale, nella quale è operata la fondamentale distinzione tra conti finanziari attivi (o attività) e passivi (o passività):

Dare

PATRIMONIO

Avere

ATTIVITA’

PASSIVITA’

Immobilizzazioni

Debiti

Immobilizzazioni

Debiti a breve termine

Debiti a medio-lungo termine

Attivo Circolante

Magazzino

Capitale Netto

Crediti

Capitale sociale

Liquidità

Riserve

Utile di esercizio (perdita)

Invece, i conti Economici riguardano costi e ricavi, ciascuno di essi diversificato in base alla natura della voce che genera il costo o il ricavo.

Anche per i conti economici forniamo la seguente immagine per capire meglio quali sono i principali conti economici, la quale altro non è che un’altra parte del Bilancio aziendale, quella chiamata appunto Conto Economico.

Dare

CONTO ECONOMICO

Avere

COSTI

RICAVI

Acquisti

Vendite

Spese per servizi

Interessi attivi

Interessi passivi

Variazione di rimanenze di prodotti finiti

Ammortamenti

Plusvalenze

Accantonamenti

Stipendi

Svalutazioni

Variazione di rimanenze di materie prime e merci

Minusvalenze

Quindi possiamo dire che i conti possono essere intestati unicamente ai seguenti elementi aziendali:

PIANO DEI CONTI DI UN’AZIENDA

Si trovano nello Stato Patrimoniale tra le Attività

(dare)

  • Cassa ed altri conti di liquidità
  • Crediti
  • Beni dell’impresa (macchine, impianti, scorte, …)

Si trovano nello Stato Patrimoniale tra le Passività

(avere)

  • Debiti
  • voci del Patrimonio Netto

Si trovano nel Conto Economico tra i Costi

(dare)

  • Costi dell’impresa

Si trovano nel Conto Economico tra i Ricavi

(avere)

  • Ricavi dell’impresa

Il sistema della partita doppia è pertanto solo una metodologia operativa creata per registrare con le scritture contabili gli importi movimentati dalle operazioni imprenditoriali, importi che sono poi immediatamente annotati sui conti.

In particolare sul “Libro giornale” sono annotate le registrazioni (vedremo nelle prossime lezioni con quali modalità), mentre nel “Libro mastro” sono riportati tutti i conti della società, ciascuno intestato ad uno degli elementi visti sopra e con una sezione dare (a sinistra) ed una sezione avere (a destra) all’interno delle quali sono indicati gli importi movimentati nel rispetto delle regole di registrazione (che vedremo tra poco).

Questa metodologia permette di avere una contabilità ordinata e facilmente gestibile, con un ulteriore importante vantaggio: è infatti sempre possibile avere una sorta di “prova del nove” della correttezza delle registrazioni, in quanto il totale del dare deve sempre corrispondere all’importo totale dell’avere.

In sostanza la partita doppia impone di distinguere le somme mosse per effetto delle operazioni aziendali in due fondamentali mondi, a seconda del tipo di variazione originata dall’operazione stessa:

  • il mondo finanziario o patrimoniale
  • il mondo economico

Se si riesce a capire questa distinzione, la partita doppia non avrà più segreti per il neo contabile.

Siamo giunti adesso alla seconda delle due più importanti indicazioni di contabilità per lo studente: le regole di registrazione sui conti. Anche in questo caso la perfetta comprensione di questa indicazione circa le regole di base della contabilità comporta la possibilità di registrare facilmente qualsiasi tipo di operazione.

Diamo quindi subito la tabellina, da mandare a memoria, che permette di scrivere nella sezione giusta (dare o avere) qualsiasi importo a seconda se esso riguardi un conto finanziario o economico, poi spiegheremo meglio come distinguere i due mondi e registrare correttamente le operazioni.

 

CONTI FINANZIARI (o PATRIMONIALI)

Dare

Avere

Variazioni
Finanziarie
Attive

+ Cassa

– Cassa

Variazioni
Finanziarie
Passive

+ Crediti

– Crediti

– Debiti

+ Debiti

+ Immobilizzazioni

Immobilizzazioni

+ voci del Patrimonio Netto

(Attività)

(Passività)

CONTI ECONOMICI

Dare

Avere

Variazioni
Economiche
Negative

Costi
(
sostanzialmente gli ACQUISTI,
ma anche tutte le spese per l’impresa, gli interessi passivi, i costi straordinari, nonché gli ammortamenti, le svalutazioni e gli accantonamenti di fine anno)

Ricavi
(
sostanzialmente le VENDITE,
ma anche tutti gli altri ricavi dell’impresa, gli interessi attivi ed i ricavi straordinari)

Variazioni
Economiche
Positive

Vediamo adesso come fare per riconoscere se gli importi di un’operazione di gestione danno luogo ad una variazione finanziaria o economica (e conseguentemente alla corrispondente iscrizione nei conti finanziari o economici).

Le regole sono, molto semplificando, le seguenti:

  • Variazione economica positiva (VEP = ricavo)
    se l’operazione riguarda la vendita di prodotti, merci o servizi (attenzione: non l’incasso ma la mera vendita, rilevata ad es. dall’emissione di una fattura), la variazione è economica e per la precisione positiva (un ricavo); pertanto il conto da utilizzare è economico e l’importo va registrato in Avere perché trattasi di un ricavo
    In questa definizione il termine “servizi”, cui si riferisce la variazione economica, riguarda qualsiasi servizio, anche la vendita ad esempio di servizi di capitale, nel qual caso è la voce “interessi attivi” a costituire un Ricavo.
  • Variazione economica negativa (VEN = costo)
    se l’operazione riguarda l’acquisto di materie, merci o servizi (attenzione: non il pagamento ma il mero acquisto, rilevato ad es. dalla ricezione di una fattura), la variazione è economica e per la precisione negativa (un costo); pertanto il conto da utilizzare è economico e l’importo va registrato in Dare perché trattasi di un costo
    In questa definizione il termine “servizi”, cui si riferisce la variazione economica, riguarda qualsiasi servizio, anche l’acquisto ad esempio di servizi di lavoro da parte dei dipendenti, nel qual caso è la voce “stipendi” a costituire un Costo.
  • Variazione finanziaria attiva (VFA = aumento attività)
    se l’operazione riguarda una qualsiasi modifica del patrimonio in senso favorevole al suo incremento (ad esempio l’incasso di una fattura), la variazione è finanziaria e più precisamente essa rappresenta un aumento di attività; pertanto il conto da utilizzare è finanziario e l’importo va registrato in Dare perché variazione finanziaria attiva
  • Variazione finanziaria passiva (VFP = aumento passività)
    se l’operazione riguarda una qualsiasi modifica del patrimonio in senso favorevole al suo decremento (ad esempio il pagamento di una fattura), la variazione è finanziaria e più precisamente essa rappresenta un aumento di passività; pertanto il conto da utilizzare è finanziario e l’importo va registrato in Avere perché variazione finanziaria passiva

Quanto detto sopra può essere rappresentato come segue (imparate a memoria la tabella sotto riportata perché il segreto di una corretta contabilità in partita doppia è tutto qui):

 

DARE

AVERE

Conto
Economico

Variazione economica negativa
(
VEN
= costo)

Variazione economica positiva
(
VEP
= ricavo)

Se l’operazione riguarda l’acquisto di materie, merci o servizi (attenzione: non il pagamento ma il mero acquisto, rilevato ad es. dalla ricezione di una fattura), la variazione è economica e per la precisione negativa (quindi un costo).


Pertanto il conto da utilizzare è economico e l’importo va registrato in Dare perché trattasi di un costo.

Se l’operazione riguarda la vendita di prodotti, merci o servizi (attenzione: non l’incasso ma la mera vendita, rilevata ad es. dall’emissione di una fattura), la variazione è economica e per la precisione positiva (quindi un ricavo).


Pertanto il conto da utilizzare è economico e l’importo va registrato in Avere perché trattasi di un ricavo.

Situazione
Patrimoniale

Variazione finanziaria attiva
(
VFA
= aumento attività)

Variazione finanziaria passiva
(
VFP
= aumento passività)

Se l’operazione riguarda una qualsiasi modifica del patrimonio in senso favorevole al suo incremento (ad esempio l’incasso di una fattura), la variazione è finanziaria e più precisamente essa rappresenta un aumento di attività o una diminuzione di passività.


Pertanto il conto da utilizzare è finanziario e l’importo va registrato in Dare perché variazione finanziaria attiva.

Se l’operazione riguarda una qualsiasi modifica del patrimonio in senso favorevole al suo decremento (ad es. il pagamento di una fattura), la variazione è finanziaria e più precisamente essa rappresenta un aumento di passività o una diminuzione di attività.


Pertanto il conto da utilizzare è finanziario e l’importo va registrato in Avere perché variazione finanziaria passiva.

La partita doppia si chiama così perché ad un importo registrato su un conto corrisponde necessariamente almeno un altro importo su un altro conto (o meglio: al dare corrisponde sempre almeno un altro avere), cosicché le registrazioni riguardano in ogni caso almeno 2 conti e, soprattutto, si può fare la “prova del 9” per sapere se la registrazione è formalmente corretta.
Infatti: il totale in Dare deve sempre essere uguale al totale Avere. Se non è così, si è sbagliato qualcosa.

Generalmente in una registrazione c’è sempre un conto economico (un costo in Dare o un ricavo in Avere) e, come contropartita, uno o più conti finanziari (una variazione passiva in Avere o una var. attiva in Dare).

Tuttavia è possibile che la registrazione abbia solo conti finanziari, com’è quando l’operazione da registrare riguarda il pagamento di debiti o l’incasso di crediti. In questo caso si modifica solo il patrimonio dell’impresa ma non il suo totale, perché non c’è né un ricavo, né un costo.

Pertanto lo sforzo logico dei neo contabili deve mirare a seguire, molto semplicemente, i seguenti step operativi:

  1. Individuare se l’importo da registrare riguarda una variazione economica o finanziaria, cioè se il conto da utilizzare è economico o finanziario
  2. Capire se il conto economico sopra individuato identifica un costo o un ricavo, annotando in Dare il primo ed in Avere il secondo, oppure
  3. Capire se il conto finanziario individuato al primo punto riguarda una variazione attiva (+ cassa, + crediti, – debiti) o passiva (– cassa, – crediti, + debiti), annotando in Dare la prima ed in Avere la seconda
  4. Effettuare la registrazione completa degli importi in corrispondenza delle voci dei relativi conti, ponendo ciascuno nella sezione giusta, cioè in Dare o in Avere, rispettando le regole enunciate ai primi tre punti
  5. Riportare gli importi nei rispettivi conti (quelli a forma di “T”), in Dare o in Avere a seconda della sezione nella quale essi sono stati registrati durante l’annotazione di cui al punto precedente

Adesso facciamo un esempio (ma ne faremo molti altri nelle lezioni successive).

La nostra impresa acquista Merci per euro 10.000 + Iva al 22%. Il pagamento avviene per metà dell’importo con assegno bancario, mentre per l’altra metà il fornitore concede una dilazione. Il debito è saldato dopo 30 giorni con un bonifico bancario e nell’occasione, a causa del raggiungimento di un certo volume di acquisti durante l’anno, il fornitore accorda uno sconto di 100 euro.

Le registrazioni sono 2: una per l’acquisto ed una per il pagamento.
Con quella di acquisto si registra il costo, mentre con la registrazione del pagamento – che in genere non interessa i conti economici, trattandosi solo di modifiche del patrimonio – si chiude il debito verso il fornitore, contabilizzando in questo caso anche il ricavo per lo sconto ottenuto (e lo storno dell’Iva a credito).

ATTENZIONE
Utilizzeremo i seguenti simboli per definire la tipologia dei conti utilizzati e quindi per aiutare il lettore a capire meglio le registrazioni contabili riportate:

  • CE/C per conto economico di Costo
  • CE/R per conto economico di Ricavo
  • SP/A per conto patrimoniale dell’Attivo
  • SP/P per conto patrimoniale del Passivo
  • SP/N per conto patrimoniale del Patrimonio Netto

DARE

15/01/2018

AVERE

Merci c/ acquisto (CE/C)

10.000

Iva a credito (SP/A)

2.200

a

Debiti v/ fornitori (SP/P)

6.100

a

Banca C/C (SP/A)

6.100

Acquistate merci da ns. fornitore

DARE

15/02/2018

AVERE

Debiti v/fornitori (SP/P)

6.100

a

Sconti attivi (CE/R)

100

a

Iva a credito (SP/A)

22

a

Banca C/C (SP/A)

5.978

Saldato il fornitore con uno sconto sul prezzo

Nel nostro Corso di Ragioneria vedremo innanzitutto come si registrano le comuni operazioni di gestione, ovvero quelle che si verificano durante l’anno per effetto della normale attività di impresa. Poi spiegheremo le registrazioni contabili da fare a fine esercizio (scritture di “assestamento”) per preparare alcuni conti alla loro chiusura ed alla conseguente trasposizione nel Bilancio aziendale.

Poi, ancora, vedremo le scritture di chiusura vere e proprie e la predisposizione del fondamentale documento contabile dell’impresa rappresentato dal Bilancio di esercizio.

Infine illustreremo le operazioni di riapertura da fare ad inizio anno (successivo) e, soprattutto, le attività – tipiche della ragioneria professionale – consistenti nell’analisi di Bilancio.

 

16 Commenti

  1. DANIELA

    chiedo registrazione preammortamento finanziamento covid

    Rispondi
    • Steve Round

      Stessa registrazione del pagamento di una rata di mutuo, ma senza la voce patrimoniale in dare di rimborso del capitale, perché sono pagati i soli interessi.

      Rispondi
  2. EMANUELA

    Grazie per le spiegazioni! Non mi è chiara la registrazione dell’Iva, tutto il resto ottimo.

    Rispondi
  3. chiara

    ben fatto!

    Rispondi
  4. Rosella Bardi

    Dispensa utilissima per la contabilità, gradirei restare informata. Grazie mille, siete di grande aiuto, nei nostri momenti di BUIOOOOO

    Rispondi
  5. Fortunato Polidoro

    Spiegazioni abbastanza esaustive su argomenti difficili…grazie.

    Rispondi
  6. miriam

    chiedo scusa, sono alle prime armi, ma nell’esempio la cassa non è citata. Quindi sarà banca sia per il pagamento con assegno che con bonifico o sbaglio?

    Rispondi
    • Steve Round

      Corretto. Peraltro i pagamenti per cassa ormai si possono fare solo per importi inferiori ai duemila euro.

      Rispondi
  7. Camillo

    ma le ritenute fiscali sugli interessi non le consideriamo?

    Rispondi
    • Steve Round

      Alla pagina della maturazione degli interessi, le ritenute sono regolarmente presenti.

      Rispondi
  8. Anonimo

    Sito molto valido sia dal punto di vista teorico ma soprattutto pratico con esercizi.
    L’unica considerazione è che, negli esempi, il valore delle scritture in dare risulta scritto nella parte destra (come se fosse in avere anche se la parte descrittiva della scrittura è scritta a sinistra) come se tutte le scritture fossero in avere.
    Bisogna modificare l’adattamento di questi valori nelle tabelle.
    Salve

    Rispondi
    • Steve Round

      Gli importi li metto tutti spostati a destra perché nei vecchi registri contabili cartacei la colonna con gli importi stava tutta a destra, mentre in dare e avere ci andavano solo i nomi dei conti. In ogni caso non esistono formalismi e si può fare come si vuole.

      Rispondi
      • Anonimo

        Ok
        Comunque sito molto chiaro e pratico

        Rispondi
  9. Giovanni

    Dispensa davvero utile sulla contabilità spiegata in maniera semplice e concisa e con numerosi schemi esemplificativi che forniscono anche un’idea dal punto di vista pratico, rendendo il tutto facilmente fruibile e accessibile per chiunque. Da appassionato in materia non posso che consigliare l’articolo, ma in generale l’intero sito.

    Rispondi
  10. Bruno

    L’esempio non parla di un esborso di cassa di 600 euro.
    Lo sconto di 100 parrebbe forfettario e non legato a singole operazioni, ma come detto, al raggiungimento di una certa quota di spesa… per cui ipotizzare un ulteriore sconto per l’IVA potrebbe essere discutibile. Occorrerebbe allora l’emissione di una nota di di accredito.

    Rispondi
    • Steve Round

      Certo che serve l’emissione di una nota di credito.

      Rispondi

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