Accantonamento al TFR
Indice
Operazioni di assestamento – Accantonamento al TFR
Alla fine dell’esercizio una delle operazioni di assestamento da fare, prima di chiudere i conti e redigere il Bilancio, è sicuramente l’accantonamento annuale della quota di Trattamento di Fine Rapporto (TFR) di competenza dell’anno.
Il TFR non è altro che un debito verso i dipendenti, che sarà pagato a ciascuno di essi al momento in cui questi escono dall’impresa per qualunque motivo: dimissioni, licenziamento, pensione e morte del lavoratore (in quest’ultimo caso il TFR va ovviamente agli eredi).
Il lavoratore ha dunque diritto al TFR quando esce dall’azienda per qualunque causa, ma l’azienda lo costituisce man mano ogni anno, facendo appunto una contabilizzazione alla fine di tutti gli esercizi (al 31/12) con la quale imputa il fondo della parte di TFR di competenza dell’anno.
La parte di competenza dell’anno è un costo d’esercizio, mentre il fondo di TFR è, come detto, una passività, un debito verso i lavoratori, che viene alimentato ogni anno.
Prima di vedere la semplice registrazione contabile di assestamento al 31 dicembre, spendiamo due parole sul calcolo del TFR dei lavoratori che è solo apparentemente complesso.
In sostanza, ogni anno che il lavoratore è in forza all’azienda la stessa deve accantonare a suo favore un importo che deriva dalla seguente formula:
Quota TFR annuale = Retribuzione annua / 13,5
(il denominatore di 13,5 rappresenta il numero medio di mensilità previsto nei vari contratti).
Se il rapporto di lavoro ha avuto una durata inferiore all’anno, l’importo risultante dalla suddetta formula va proporzionalmente ridotto in base ai mesi effettivamente lavorati.
Inoltre, sempre al 31 dicembre di ogni anno, il datore di lavoro deve, oltre che calcolare la quota complessiva di TFR da accantonare, rivalutare il fondo totale già accantonato negli anni precedenti.
La rivalutazione monetaria del TFR consiste nell’incremento del fondo esistente di un importo pari al seguente tasso:
Rivalutazione TFR = 1,5% + il 75% del costo della vita
il costo della vita è rilevato dall’Istat da dicembre a dicembre dell’anno precedente.
Passiamo adesso a vedere la registrazione contabile di accantonamento a TFR.
DARE |
data |
|
AVERE |
Accantonamento al TFR (CE/C) |
|
|
30.000,00 |
|
a |
TFR (SP/P) |
30.000,00 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|||
Accantonata al TFR dei dipendenti la quota di competenza dell’anno |
chiedo registrazione preammortamento finanziamento covid
Stessa registrazione del pagamento di una rata di mutuo, ma senza la voce patrimoniale in dare di rimborso del capitale, perché sono pagati i soli interessi.
Grazie per le spiegazioni! Non mi è chiara la registrazione dell’Iva, tutto il resto ottimo.
ben fatto!
Dispensa utilissima per la contabilità, gradirei restare informata. Grazie mille, siete di grande aiuto, nei nostri momenti di BUIOOOOO
Spiegazioni abbastanza esaustive su argomenti difficili…grazie.
chiedo scusa, sono alle prime armi, ma nell’esempio la cassa non è citata. Quindi sarà banca sia per il pagamento con assegno che con bonifico o sbaglio?
Corretto. Peraltro i pagamenti per cassa ormai si possono fare solo per importi inferiori ai duemila euro.
ma le ritenute fiscali sugli interessi non le consideriamo?
Alla pagina della maturazione degli interessi, le ritenute sono regolarmente presenti.
Sito molto valido sia dal punto di vista teorico ma soprattutto pratico con esercizi.
L’unica considerazione è che, negli esempi, il valore delle scritture in dare risulta scritto nella parte destra (come se fosse in avere anche se la parte descrittiva della scrittura è scritta a sinistra) come se tutte le scritture fossero in avere.
Bisogna modificare l’adattamento di questi valori nelle tabelle.
Salve
Gli importi li metto tutti spostati a destra perché nei vecchi registri contabili cartacei la colonna con gli importi stava tutta a destra, mentre in dare e avere ci andavano solo i nomi dei conti. In ogni caso non esistono formalismi e si può fare come si vuole.
Ok
Comunque sito molto chiaro e pratico
Dispensa davvero utile sulla contabilità spiegata in maniera semplice e concisa e con numerosi schemi esemplificativi che forniscono anche un’idea dal punto di vista pratico, rendendo il tutto facilmente fruibile e accessibile per chiunque. Da appassionato in materia non posso che consigliare l’articolo, ma in generale l’intero sito.
L’esempio non parla di un esborso di cassa di 600 euro.
Lo sconto di 100 parrebbe forfettario e non legato a singole operazioni, ma come detto, al raggiungimento di una certa quota di spesa… per cui ipotizzare un ulteriore sconto per l’IVA potrebbe essere discutibile. Occorrerebbe allora l’emissione di una nota di di accredito.
Certo che serve l’emissione di una nota di credito.