Ratei e risconti
Indice
Operazioni di assestamento – Ratei e Risconti
Anche i ratei ed i risconti sono conti finanziari appositamente creati per sistemare, a fine anno, la competenza economica di costi e ricavi a cavallo tra due esercizi (come fatture da riceve e da emettere).
Il meccanismo di funzionamento dei ratei e risconti è generalmente argomento difficile per gli studenti. Per questo affronteremo l’argomento andando per step.
Abbiamo infatti diviso la presente lezione nei seguenti paragrafi (da leggere tutti ed in sequenza se si vogliono capire i ratei ed i risconti):
- come si identifica il rateo o il risconto contabile
- quando abbiamo un rateo e quando invece abbiamo un risconto
- in quali casi il rateo o il risconto è attivo e quando è passivo
- come si calcola il rateo o il risconto
- come si contabilizza il rateo o il risconto
Come si identifica il rateo o il risconto contabile
C’è un rateo o un risconto tutte le volte che ci si trova di fronte ad un costo o ad un ricavo che riguarda un periodo a cavallo di due anni.
Il rateo o il risconto nasce appunto dall’esigenza contabile di dividere il costo o il ricavo in 2 parti, ciascuna parte relativa all’anno che la riguarda.
Il rateo o il risconto serve quindi per inserire nella contabilità generale di in un anno solare solo la parte di costo o ricavo di competenza di quello stesso anno.
Ecco alcuni esempi che riprenderemo per tutte le fasi della nostra spiegazione.
1° esempio
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Il portafoglio titoli della nostra azienda è composto da euro 100.000 di BTP, che fruttano un tasso di interesse annuo del 3,6% da riscuotere semestralmente in via posticipata alle date del 1°/11 e 1°/5 di ogni anno di durata dell’investimento. |
Esito |
In questo caso il rateo o il risconto (vedremo poi quali dei due) esiste e va contabilizzato, perché c’è un periodo che sta a cavallo d’anno: quello che riguarda i 2 mesi di novembre e dicembre per l’anno in corso e quello relativo ai 4 mesi da gennaio ad aprile per l’anno successivo. |
2° esempio
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La nostra impresa ha acceso un mutuo bancario con la banca XX di euro 200.000, che è gravato da interessi al tasso annuo del 6%, da pagare mensilmente in via posticipata, il 15 di ciascun mese. |
Esito |
In questo caso il rateo o il risconto esiste e va contabilizzato, perché c’è un periodo che sta a cavallo d’anno: quello che riguarda i 16 giorni che vanno dal 15 al 31 dicembre per l’anno in corso e quello relativo ai 15 giorni che vanno dal 1° al 15 gennaio per l’anno successivo. |
3° esempio
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É stata stipulata una polizza assicurativa per garantire dagli eventi di incendio e furto che potrebbero verificarsi nei locali amministrativi della nostra impresa: è previsto un premio semestrale di euro 12.000 da pagarsi anticipatamente il 1° ottobre ed il 1° aprile di ciascun anno. |
Esito |
In questo caso il rateo o il risconto esiste e va contabilizzato, perché c’è un periodo che sta a cavallo d’anno: quello che riguarda i 3 mesi da ottobre a dicembre per l’anno in corso e quello relativo ai 3 mesi da gennaio a marzo per l’anno successivo. |
4° esempio
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La nostra azienda ha locato un appartamento invenduto: il canone trimestrale è di euro 6.000 ed il contratto prevede il pagamento anticipato dello stesso, da parte del soggetto che ha preso in affitto l’abitazione, alle date del 1° marzo, 1° giugno, 1° settembre e 1° dicembre. |
Esito |
In questo caso il rateo o il risconto esiste e va contabilizzato, perché c’è un periodo che sta a cavallo d’anno: quello che riguarda il mese di dicembre per l’anno in corso e quello relativo ai 2 mesi di gennaio e febbraio per l’anno successivo. |
5° esempio
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La nostra impresa, allo scopo di far fruttare la liquidità detenuta, ha aperto un conto deposito di euro 150.000 presso la banca XX al tasso di interesse annuo del 2,50%, con accredito degli interessi al 31 dicembre di ogni anno. |
Esito |
In questo caso il rateo o il risconto non esiste e non va quindi contabilizzato, perché non c’è un periodo che sta a cavallo d’anno: l’incasso degli interessi coincide infatti con la fine di ciascun anno solare e pertanto non ci sono problemi di competenza per i quali è necessario il calcolo e la contabilizzazione di un rateo o di un risconto (non prenderemo più in considerazione questo 5° esempio nelle fasi successive della nostra spiegazione). |
Quando abbiamo un rateo e quando invece abbiamo un risconto
La regola per capire se ci si trova di fronte ad un rateo o ad un risconto è molto semplice: quando il pagamento o l’incasso è posticipato rispetto al periodo a cavallo d’anno abbiamo un rateo (vedremo poi se attivo o passivo).
Se invece il pagamento o l’incasso è anticipato rispetto al periodo a cavallo d’anno abbiamo un risconto.
Rateo
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incasso o pagamento di una somma in via posticipata, rispetto al periodo a cavallo d’anno. |
Risconto |
incasso o pagamento di una somma in via anticipata, rispetto al periodo a cavallo d’anno. |
Vediamo con i nostri esempi se abbiamo un rateo o un risconto.
1° esempio
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Il portafoglio titoli della nostra azienda è composto da euro 100.000 di BTP, che fruttano un tasso di interesse annuo del 3,6% da riscuotere semestralmente in via posticipata alle date del 1°/11 e 1°/5 di ogni anno di durata dell’investimento. |
Esito |
Trattasi di un rateo (vedremo poi se attivo o passivo), perché l’incasso è posticipato. |
2° esempio
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La nostra impresa ha acceso un mutuo bancario con la banca XX di euro 200.000, che è gravato da interessi al tasso annuo del 6%, da pagare mensilmente in via posticipata, il 15 di ciascun mese. |
Esito |
Trattasi di un rateo, perché il pagamento è posticipato. |
3° esempio
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É stata stipulata una polizza assicurativa per garantire dagli eventi di incendio e furto che potrebbero verificarsi nei locali amministrativi della nostra impresa: è previsto un premio semestrale di euro 12.000 da pagarsi anticipatamente il 1° ottobre ed il 1° aprile di ciascun anno. |
Esito |
Trattasi di un risconto, perché il pagamento è anticipato. |
4° esempio
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La nostra azienda ha locato un appartamento invenduto: il canone trimestrale è di euro 6.000 ed il contratto prevede il pagamento anticipato dello stesso, da parte del soggetto che ha preso in affitto l’abitazione, alle date del 1° marzo, 1° giugno, 1° settembre e 1° dicembre. |
Esito |
Trattasi di un risconto, perché l’incasso è anticipato. |
In quali casi il rateo o il risconto è attivo e quando è passivo
Le regole per capire se il rateo (o il risconto) è attivo o passivo sono indicate nella seguente tabella:
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Rateo |
Risconto |
Attivo |
se relativo ad un ricavo |
se relativo ad un costo |
Passivo |
se relativo ad un costo |
se relativo ad un ricavo |
A questo punto possiamo riassumere il tutto con questa ulteriore tabella:
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Incasso (Ricavo) |
Pagamento (Costo) |
Posticipato |
Rateo attivo |
Rateo passivo |
Anticipato |
Risconto passivo |
Risconto attivo |
Vediamo con i nostri esempi se abbiamo un rateo o un risconto e se essi è attivo o passivo.
1° esempio
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Il portafoglio titoli della nostra azienda è composto da euro 100.000 di BTP, che fruttano un tasso di interesse annuo del 3,6% da riscuotere semestralmente in via posticipata alle date del 1°/11 e 1°/5 di ogni anno di durata dell’investimento. |
Esito |
Trattasi di un rateo attivo, perché l’incasso è posticipato e relativo ad un ricavo. |
2° esempio
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La nostra impresa ha acceso un mutuo bancario con la banca XX di euro 200.000, che è gravato da interessi al tasso annuo del 6%, da pagare mensilmente in via posticipata, il 15 di ciascun mese. |
Esito |
Trattasi di un rateo passivo, perché il pagamento è posticipato e relativo ad un costo. |
3° esempio
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É stata stipulata una polizza assicurativa per garantire dagli eventi di incendio e furto che potrebbero verificarsi nei locali amministrativi della nostra impresa: è previsto un premio semestrale di euro 12.000 da pagarsi anticipatamente il 1° ottobre ed il 1° aprile di ciascun anno. |
Esito |
Trattasi di un risconto attivo, perché il pagamento è anticipato e relativo ad un costo. |
4° esempio
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La nostra azienda ha locato un appartamento invenduto: il canone trimestrale è di euro 6.000 ed il contratto prevede il pagamento anticipato dello stesso, da parte del soggetto che ha preso in affitto l’abitazione, alle date del 1° marzo, 1° giugno, 1° settembre e 1° dicembre. |
Esito |
Trattasi di un risconto passivo, perché l’incasso è anticipato e relativo ad un ricavo. |
Come si calcola il rateo o il risconto
Per calcolare il rateo o il risconto non ci sono regole, perché ogni problema è un caso a sé: bisogna solo usare un po’ di ragionamento e tanto buon senso.
Vale però la seguente regola generale circa i periodi che devono essere considerati per il calcolo:
Ratei |
si considera il tempo che va dall’inizio del periodo (a cavallo d’anno) alla fine dell’anno in corso. |
Risconti |
si considera il tempo che va dall’inizio dell’anno successivo fino alla fine del periodo a cavallo d’anno. |
La regola anzidetta (importantissima) può essere meglio memorizzata attraverso le seguenti immagini.
Vediamo con i nostri esempi come si calcolano i ratei ed i risconti.
1° esempio
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Il portafoglio titoli della nostra azienda è composto da euro 100.000 di BTP, che fruttano un tasso di interesse annuo del 3,6% da riscuotere semestralmente in via posticipata alle date del 1°/11 e 1°/5 di ogni anno di durata dell’investimento. |
Calcolo |
Il rateo attivo riguarda un periodo di 2 mesi (dal 1°/11 al 31/12) e quindi il calcolo è il seguente: € 100.000 x 3,6% x 2/12 = € 600 |
2° esempio
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La nostra impresa ha acceso un mutuo bancario con la banca XX di euro 200.000, che è gravato da interessi al tasso annuo del 6%, da pagare mensilmente in via posticipata, il 15 di ciascun mese. |
Calcolo |
Il rateo passivo riguarda un periodo di 16 giorni (dal 15 al 31 dicembre) e quindi il calcolo è il seguente: € 200.000 x 6% x 16/365 = € 526,03 |
3° esempio
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É stata stipulata una polizza assicurativa per garantire dagli eventi di incendio e furto che potrebbero verificarsi nei locali amministrativi della nostra impresa: è previsto un premio semestrale di euro 12.000 da pagarsi anticipatamente il 1° ottobre ed il 1° aprile di ciascun anno. |
Calcolo |
Il risconto attivo riguarda un periodo di 3 mesi (dal 1°/1 al 31/3) e quindi il calcolo è il seguente: € 12.000 x 3/6 = € 6.000 |
4° esempio
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La nostra azienda ha locato un appartamento invenduto: il canone trimestrale è di euro 6.000 ed il contratto prevede il pagamento anticipato dello stesso, da parte del soggetto che ha preso in affitto l’abitazione, alle date del 1° marzo, 1° giugno, 1° settembre e 1° dicembre. |
Calcolo |
Il risconto passivo riguarda un periodo di 2 mesi (dal 1°/1 al 28/2) e quindi il calcolo è il seguente: € 6.000 x 2/3 = € 4.000 |
Come si contabilizza il rateo o il risconto
Rimane solo da vedere (e capire) come si contabilizzano i ratei ed i risconti.
Ecco quindi le registrazioni contabili relative agli esempi che abbiamo usato.
1° esempio
DARE |
31/12/…. |
|
AVERE |
Ratei attivi (SP/A) |
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600,00 |
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a |
Interessi attivi (CE/R) |
600,00 |
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Integrata la parte di ricavo di competenza dell’anno |
|||
DARE |
1/5/…. |
|
AVERE |
Banca C/C attivo (SP/A) |
|
|
1.800,00 |
|
a |
Ratei attivi (SP/A) |
600,00 |
|
a |
Interessi attivi (CE/R) |
1.200,00 |
|
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|
Rilevato ricavo con chiusura del rateo attivo riaperto ad inizio esercizio |
2° esempio
DARE |
31/12/…. |
|
AVERE |
Interessi passivi (CE/C) |
|
|
526,03 |
|
a |
Ratei passivi (SP/P) |
526,03 |
|
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|
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|
Integrata la parte di costo di competenza |
|||
DARE |
15/1/…. |
|
AVERE |
Interessi passivi (CE/C) |
|
|
493,15 |
Ratei passivi (SP/P) |
|
|
526,03 |
|
a |
Banca C/C attivo (SP/A) |
1.013,18 |
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|
Rilevato costo con chiusura del rateo passivo riaperto ad inizio anno |
3° esempio
DARE |
1/10/a corr. |
|
AVERE |
Premi assicurativi (CE/C) |
|
|
12.000,00 |
|
a |
Banca C/C attivo (SP/A) |
12.000,00 |
|
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|
Rilevato componente negativo di reddito |
|||
DARE |
31/12/a corr. |
|
AVERE |
Risconti attivi (SP/A) |
|
|
6.000,00 |
|
a |
Premi assicurativi (CE/C) |
6.000,00 |
|
|
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Stornata la parte di costo non di competenza |
|||
DARE |
1/1/a succ. |
|
AVERE |
Conto Economico (CE/C) |
|
|
6.000,00 |
|
a |
Risconti attivi (SP/A) |
6.000,00 |
|
|
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Imputata all’esercizio in corso la quota di costo di competenza |
4° esempio
DARE |
1/12/a corr. |
|
AVERE |
Banca C/C attivo (SP/A) |
|
|
6.000,00 |
|
a |
Fitti attivi (CE/R) |
6.000,00 |
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|
Rilevato componente positivo di reddito |
|||
DARE |
31/12/a corr. |
|
AVERE |
Fitti attivi (CE/R) |
|
|
4.000,00 |
|
a |
Risconti passivi (SP/P) |
4.000,00 |
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|
Stornata la parte di ricavo non di competenza |
|||
DARE |
1/1/a succ. |
|
AVERE |
Risconti passivi (SP/P) |
|
|
4.000,00 |
|
a |
Conto Economico (CE/R) |
4.000,00 |
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Imputato all’esercizio in corso la quota di ricavo di competenza |
chiedo registrazione preammortamento finanziamento covid
Stessa registrazione del pagamento di una rata di mutuo, ma senza la voce patrimoniale in dare di rimborso del capitale, perché sono pagati i soli interessi.
Grazie per le spiegazioni! Non mi è chiara la registrazione dell’Iva, tutto il resto ottimo.
ben fatto!
Dispensa utilissima per la contabilità, gradirei restare informata. Grazie mille, siete di grande aiuto, nei nostri momenti di BUIOOOOO
Spiegazioni abbastanza esaustive su argomenti difficili…grazie.
chiedo scusa, sono alle prime armi, ma nell’esempio la cassa non è citata. Quindi sarà banca sia per il pagamento con assegno che con bonifico o sbaglio?
Corretto. Peraltro i pagamenti per cassa ormai si possono fare solo per importi inferiori ai duemila euro.
ma le ritenute fiscali sugli interessi non le consideriamo?
Alla pagina della maturazione degli interessi, le ritenute sono regolarmente presenti.
Sito molto valido sia dal punto di vista teorico ma soprattutto pratico con esercizi.
L’unica considerazione è che, negli esempi, il valore delle scritture in dare risulta scritto nella parte destra (come se fosse in avere anche se la parte descrittiva della scrittura è scritta a sinistra) come se tutte le scritture fossero in avere.
Bisogna modificare l’adattamento di questi valori nelle tabelle.
Salve
Gli importi li metto tutti spostati a destra perché nei vecchi registri contabili cartacei la colonna con gli importi stava tutta a destra, mentre in dare e avere ci andavano solo i nomi dei conti. In ogni caso non esistono formalismi e si può fare come si vuole.
Ok
Comunque sito molto chiaro e pratico
Dispensa davvero utile sulla contabilità spiegata in maniera semplice e concisa e con numerosi schemi esemplificativi che forniscono anche un’idea dal punto di vista pratico, rendendo il tutto facilmente fruibile e accessibile per chiunque. Da appassionato in materia non posso che consigliare l’articolo, ma in generale l’intero sito.
L’esempio non parla di un esborso di cassa di 600 euro.
Lo sconto di 100 parrebbe forfettario e non legato a singole operazioni, ma come detto, al raggiungimento di una certa quota di spesa… per cui ipotizzare un ulteriore sconto per l’IVA potrebbe essere discutibile. Occorrerebbe allora l’emissione di una nota di di accredito.
Certo che serve l’emissione di una nota di credito.