Corso breve di Contabilità – Economia aziendale
Guida facile e breve per capire la contabilità delle imprese

da | 11 Apr 2021 | Economia aziendale e Diritto commerciale | 16 commenti

Bilancio di esercizio

Bilancio di esercizio

Subito dopo la chiusura dei conti, le imprese devono redigere il Bilancio d’esercizio.

In Italia la redazione del Bilancio è obbligatoria solo per le società di capitali (SpA, Srl e società cooperative), ma – come abbiamo scritto più volte nel nostro sito – il Bilancio è utile a tutte le imprese, anche alle più piccole, perché permette di capire bene “se si vince o si perde”, nonché quali sono i punti di forza o di debolezza dell’azienda.

Esiste anche una versione di Bilancio cosiddetta “in forma abbreviata”, utilizzabile dalle società più piccole, che prevede una semplificazione nell’elenco di voci previsto dagli schemi formali stabiliti nel Codice Civile.

Il Bilancio è composto dai seguenti documenti:

  • lo Stato Patrimoniale (SP), che evidenzia il patrimonio dell’impresa
  • il Conto Economico (CE), che evidenzia il reddito o la perdita d’esercizio
  • il Rendiconto Finanziario, che evidenzia le disponibilità liquide ed i flussi finanziari (facoltativo per le società che possono redigere il bilancio in forma abbreviata e per le micro-imprese)
  • la Nota Integrativa, che a differenza dei precedenti documenti non ha una forma tabellare, con schemi prefissati, ma consiste in una relazione illustrativa con cui è possibile dettagliare, oltre i dati salienti della società, il contenuto delle voci indicate negli altri documenti

Il Bilancio, composto dai suddetti documenti, è poi accompagnato da una Relazione sulla gestione a cura degli amministratori della società e da un Relazione dei sindaci (ad opera del Collegio sindacale).

Quando si redige il Bilancio d’esercizio è importante il rispetto dei criteri di valutazione delle poste (voci) di bilancio. Su questo argomento c’è molta confusione, perché la maggior parte dei consulenti cui è affidato il compito di fare il Bilancio applica i criteri fiscali di valutazione delle poste, anziché come si dovrebbe fare sempre i criteri civilistici di valutazione, ovvero quelli previsti agli artt. 2426 e segg. del Codice Civile.

Si tratta di un grande sbaglio, perché le due categorie di criteri di valutazione hanno scopi diversi e quindi funzioni diverse (e tra loro spesso confliggenti): i criteri fiscali hanno lo scopo di una corretta determinazione dell’imponibile fiscale (l’importo sul quale si calcolano le imposte), mentre i criteri civilistici hanno lo scopo di applicare il principio della prudenza. Secondo tale principio in Bilancio vanno sempre le perdite presunte e non vanno mai gli utili sperati, questo a salvaguardia del capitale della società e, di conseguenza, a garanzia dei creditori ed in genere di tutti i terzi “interessati” alla società.

Pertanto, quando si redige il Bilancio gli unici criteri di valutazione da adottare ed applicare sono i criteri civilistici. Quelli fiscali andranno applicati solo più tardi, a metà dell’anno seguente quando si compila la dichiarazione dei redditi della società.

Adesso pubblichiamo gli schemi fondamentali del Bilancio, cioè lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico, rinviando alle successive lezioni, dedicate all’analisi di Bilancio, l’esame del Rendiconto finanziario.

Iniziamo dallo Stato Patrimoniale.

STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

anno
n

anno
n-1

NETTO E PASSIVO

anno
n

anno
n-1

A) CREDITI V/ SOCI VERS. DOVUTI

0,00

0,00

A) PATRIMONIO NETTO

0,00

0,00

I Capitale

0,00

0,00

B) IMMOBILIZZAZIONI

0,00

0,00

II-VIII Riserve+utili(perdite) port. nuovo

0,00

0,00

I Immobilizzazioni immateriali

0,00

0,00

IX Utile (perdita) dell’esercizio

0,00

0,00

(-) Fondo di ammortamento

0,00

0,00

II Immobilizzazioni materiali

0,00

0,00

B) FONDI PER RISCHI ED ONERI

0,00

0,00

(-) Fondo di ammortamento

0,00

0,00

III Immobilizzazioni finanziarie

0,00

0,00

C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO

0,00

0,00

C) ATTIVO CIRCOLANTE

0,00

0,00

D) DEBITI:

0,00

0,00

I Rimanenze

0,00

0,00

Mutui

0,00

0,00

II Crediti:

0,00

0,00

Altri debiti a lungo

0,00

0,00

– scadenti entro l’anno

0,00

0,00

Fornitori

0,00

0,00

– scadenti oltre l’anno

0,00

0,00

Banche a breve

0,00

0,00

III Attività finanz. non immobiliz.

0,00

0,00

Diversi

0,00

0,00

IV Disponibilità liquide

0,00

0,00

Tributari

0,00

0,00

D) RATEI E RISCONTI

0,00

0,00

E) RATEI E RISCONTI

0,00

0,00

TOTALE DEL PASSIVO

0,00

0,00

TOTALE DELL’ATTIVO

0,00

0,00

TOTALE DEL NETTO E PASSIVO

0,00

0,00

Ecco invece lo schema civilistico del Conto Economico.

CONTO ECONOMICO

anno n

anno n-1

A) VALORE DELLA PRODUZIONE

0,00

0,00

1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni (+)

0,00

0,00

2) Variazioni delle rim. prodotti in corso lavorazione, semilavorati e finiti (+/-)

0,00

0,00

3) Variazione dei lavori in corso su ordinazione (+/-)

0,00

0,00

4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni (+)

0,00

0,00

5) Altri ricavi e proventi (+)

0,00

0,00

B) COSTI DELLA PRODUZIONE

0,00

0,00

6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci (-)

0,00

0,00

7) Per servizi (-)

0,00

0,00

8) Per godimento di beni di terzi (-)

0,00

0,00

9) Per il personale (-)

0,00

0,00

10) Ammortamenti e svalutazioni (-)

0,00

0,00

11) Variazioni delle rim. materie p., sussidiarie, di consumo e merci (+/-)

0,00

0,00

12) Accantonamenti per rischi (-)

0,00

0,00

13) Altri accantonamenti (-)

0,00

0,00

14) Oneri diversi di gestione (+/-)

0,00

0,00

DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE (A – B)

0,00

0,00

C) PROVENTI ED ONERI FINANZIARI (+/-)

0,00

0,00

15) proventi da partecipazioni (+)

0,00

0,00

16) Altri proventi finanziari (+)

0,00

0,00

17) Interessi ed altri oneri finanziari (-)

0,00

0,00

17 bis) Utili e perdite su cambi (+/-)

0,00

0,00

D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITÁ FINANZIARIE

0,00

0,00

18) Rivalutazioni (+)

0,00

0,00

19) Svalutazioni (-)

0,00

0,00

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A – B +/- C +/- D)

0,00

0,00

20) Imposte sul reddito di esercizio, correnti, differite e anticipate (-/+)

0,00

0,00

21) UTILE (PERDITA) DELL’ESERCIZIO

0,00

0,00

Forniamo anche il seguente link ove scaricare gratuitamente un file excel con gli schemi di Bilancio sopra riportati.

16 Commenti

  1. DANIELA

    chiedo registrazione preammortamento finanziamento covid

    Rispondi
    • Steve Round

      Stessa registrazione del pagamento di una rata di mutuo, ma senza la voce patrimoniale in dare di rimborso del capitale, perché sono pagati i soli interessi.

      Rispondi
  2. EMANUELA

    Grazie per le spiegazioni! Non mi è chiara la registrazione dell’Iva, tutto il resto ottimo.

    Rispondi
  3. chiara

    ben fatto!

    Rispondi
  4. Rosella Bardi

    Dispensa utilissima per la contabilità, gradirei restare informata. Grazie mille, siete di grande aiuto, nei nostri momenti di BUIOOOOO

    Rispondi
  5. Fortunato Polidoro

    Spiegazioni abbastanza esaustive su argomenti difficili…grazie.

    Rispondi
  6. miriam

    chiedo scusa, sono alle prime armi, ma nell’esempio la cassa non è citata. Quindi sarà banca sia per il pagamento con assegno che con bonifico o sbaglio?

    Rispondi
    • Steve Round

      Corretto. Peraltro i pagamenti per cassa ormai si possono fare solo per importi inferiori ai duemila euro.

      Rispondi
  7. Camillo

    ma le ritenute fiscali sugli interessi non le consideriamo?

    Rispondi
    • Steve Round

      Alla pagina della maturazione degli interessi, le ritenute sono regolarmente presenti.

      Rispondi
  8. Anonimo

    Sito molto valido sia dal punto di vista teorico ma soprattutto pratico con esercizi.
    L’unica considerazione è che, negli esempi, il valore delle scritture in dare risulta scritto nella parte destra (come se fosse in avere anche se la parte descrittiva della scrittura è scritta a sinistra) come se tutte le scritture fossero in avere.
    Bisogna modificare l’adattamento di questi valori nelle tabelle.
    Salve

    Rispondi
    • Steve Round

      Gli importi li metto tutti spostati a destra perché nei vecchi registri contabili cartacei la colonna con gli importi stava tutta a destra, mentre in dare e avere ci andavano solo i nomi dei conti. In ogni caso non esistono formalismi e si può fare come si vuole.

      Rispondi
      • Anonimo

        Ok
        Comunque sito molto chiaro e pratico

        Rispondi
  9. Giovanni

    Dispensa davvero utile sulla contabilità spiegata in maniera semplice e concisa e con numerosi schemi esemplificativi che forniscono anche un’idea dal punto di vista pratico, rendendo il tutto facilmente fruibile e accessibile per chiunque. Da appassionato in materia non posso che consigliare l’articolo, ma in generale l’intero sito.

    Rispondi
  10. Bruno

    L’esempio non parla di un esborso di cassa di 600 euro.
    Lo sconto di 100 parrebbe forfettario e non legato a singole operazioni, ma come detto, al raggiungimento di una certa quota di spesa… per cui ipotizzare un ulteriore sconto per l’IVA potrebbe essere discutibile. Occorrerebbe allora l’emissione di una nota di di accredito.

    Rispondi
    • Steve Round

      Certo che serve l’emissione di una nota di credito.

      Rispondi

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