Costo ammortizzato, programma di valutazione dei crediti
Con il nostro programma diventa facile valutare i crediti a costo ammortizzato

da | 23 Gen 2023 | Economia aziendale e Diritto commerciale | 0 commenti

Una volta valutare i crediti era facile: si iscrivevano al valore nominale e poi si svalutavano qualora il valore di presunto realizzo divergeva da quello nominale.

Da qualche anno, invece, è diventato veramente difficile fare la valutazione dei crediti, cioè da quando bisogna rispettare il principio contabile che prevede l’applicazione, per alcuni crediti, del criterio del costo ammortizzato.

La definizione di costo ammortizzato è già di per sé incomprensibile e per questo ci limitiamo a fornire il seguente prospetto che riassume gli step da seguire per valutare un credito (o un debito) a costo ammortizzato:

  1. Rilevazione iniziale
  2. – capitale e interessi rimborsati
  3. +/– ammortamento delle differenze tra valore iniziale e valore finale
  4. – svalutazione per perdita di valore (solo per i crediti e non per i debiti)

Ovviamente sono indispensabili alcune precisazioni sulla voce 1. (Rilevazione iniziale). Vale infatti quanto segue:

Valore di rilevazione iniziale

Crediti

Senza attualizzazione

Valore nominale del credito al netto di sconti e abbuoni, aumentato dei costi direttamente attribuibili alla transazione (costi di transazione)

Debiti

Senza attualizzazione

Valore nominale del debito al netto di sconti, e abbuoni ed anche dei costi direttamente attribuibili alla transazione (costi di transazione)

Crediti e Debiti

Con attualizzazione

(c’è l’attualizzazione quando il tasso di interesse di marcato è significativamente diverso da quello effettivo dell’operazione e quindi si attualizzano i valori con il tasso di mercato)

Valore attuale dei dati sopra indicati, ovvero valore attuale dei flussi finanziari dell’operazione

 

L’attualizzazione dei crediti e dei debiti deve essere effettuata quando il tasso di interesse effettivo risulti significativamente diverso da quello di mercato. Se si riscontra questa differenza significativa, si devono attualizzare i flussi finanziari dell’operazione al tasso di mercato.

Il riferimento per il confronto con il tasso di mercato è il tasso effettivo, non quello nominale materialmente applicato all’operazione. Il tasso effettivo (più precisamente il tasso desumibile dalle condizioni contrattuali) è, in concreto, il TIR: Tasso Interno di Rendimento.

Pertanto, le valutazioni successive dei crediti valutati al costo ammortizzato sono costituite dal valore attuale dei flussi finanziari futuri scontati al tasso di interesse effettivo.

In altre parole, per le valutazioni successive si devono osservare (sia per i crediti non attualizzati che per quelli attualizzati) i seguenti step:

  1. calcolare gli interessi al tasso effettivo sul valore contabile più recente del credito
  2. aggiungere gli interessi calcolati al valore contabile del credito
  3. sottrarre gli incassi per interessi e/o capitale avvenuti nel periodo
  4. (solo per i crediti e non per i debiti) svalutare per tenere conto del valore di presunto realizzo

Inoltre, ecco una casistica di casi in cui (per fortuna) è possibile non applicare il criterio del costo ammortizzato. L’eccezione riguarda i crediti:

  • con scadenza inferiore a 12 mesi
  • che hanno costi di transazione irrilevanti (o che sia irrilevante qualsiasi altra differenza tra valore iniziale e finale)
  • di imprese che redigono il bilancio in forma abbreviata
  • di microimprese

Per tutti gli utenti interessati alla valutazione a costo ammortizzato dei crediti, Studiamo.it ha realizzato il programma di questa pagina in cui, inserendo pochi dati nelle celle bianche, si ottiene il piano di valutazione del credito per tutti gli anni della sua durata, comprensivo del calcolo del TIR e dell’attualizzazione, se richiesta.

Il rimborso del capitale può avvenire – a scelta dell’utente – per intero alla fine del credito (con gli interessi pagati annualmente) oppure in forma progressiva a rata costante annuale (c.d. ammortamento francese).

Sono anche evidenziate le registrazioni da fare in contabilità.

I dati da inserire nelle celle bianche sono i seguenti:

  • il valore nominale netto del credito
  • i costi di transazione (cioè le spese relative al credito)
  • il tasso nominale annuo e la durata del credito (quest’ultimo valore da indicare con il menu a tendina della cella)
  • la scelta, mediante menu a tendina, fra il rimborso dell’intero capitale alla fine del credito (opzione predefinita) e il rimborso con una rata costante annuale (amm.to francese)
  • il tasso di mercato (per un confronto di significatività della differenza tra i tassi)
  • la richiesta eventuale di attualizzazione (da indicare con il menu a tendina della cella)
  • la percentuale di svalutazione e l’anno dalla quale essa decorre (quest’ultimo valore da indicare con il menu a tendina della cella)

Una volta inseriti i dati nelle celle bianche, il programma fornisce un’analisi di significativa tra il tasso effettivo e quello di mercato (all’1% di differenza), nonché:

  • il TIR, ovvero il calcolo del tasso effettivo dell’operazione
  • il valore iniziale del credito
  • gli interessi calcolati al TIR, quelli incassati ed il valore finale per ogni anno di durata del credito
  • le registrazioni contabili da effettuare con i conti da utilizzare e gli importi

Ecco il programma:

(se i dati risultano errati, inserite i numeri con decimali utilizzando il punto anziché la virgola come separatore)

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