Il 2014 è stato un anno nero per i reati sul web, un vero e proprio boom, con oltre ottomila denunce in un anno, e a rischiare sono stati soprattutto i minori.
Secondo i dati forniti dalla Polizia Postale, il numero più preoccupante ha riguardato gli episodi di cyberbullismo. “Il cyberbullismo è un fenomeno recente e in costante crescita. L’Osservatorio Open Eyes: Safenet Use del MIUR (attivo a Milano) ne ha evidenziato le proporzioni: i cyberbulli sono in genere più maschi che femmine e per compiere le loro azioni violente e denigratorie utilizzano prevalentemente l’invio di messaggi attraverso identità fittizie. Il 23,5% dei ragazzi intervistati ha dichiarato di aver praticato in rete atti di prevaricazione, il 26% di averne subito le conseguenze. Una ricerca realizzata da IPSOS per Save The Children rivela che i social network rappresentano il contesto più a rischio per episodi di cyberbullismo (61%). Emerge inoltre che gli adolescenti sono vittime di cyberbullismo soprattutto per l’aspetto fisico (67%), per l’orientamento sessuale (56%), per motivi razziali (43%); in alcuni casi sono stati coinvolti ragazzi disabili. Sembra una guerra contro ciò che è diverso da noi”.
Ma come può un genitore, magari assente durante il giorno per lavoro, riconoscere un episodio di cyberbullismo?
Lo psichiatra Federico Tonioni, esperto di bullismo online, nel suo libro Cyberbullismo prova a dare indicazioni, anche pratiche, su cosa devono fare i genitori per evitare che le relazioni sul web si trasformino per i loro figli in un tragico gioco tra carnefici e vittime: “Il confine tra un comportamento che resta scherzoso e uno che viene percepito offensivo non è sempre cosi netto. Il cyberbullismo inizia dove l’idea di essere stato offeso o molestato diventa un’esperienza persecutoria, che non fa sentire la vittima al sicuro da nessuna parte. I genitori e gli insegnanti rimangono all’oscuro di questi episodi, perché non hanno accesso diretto alle comunicazioni online degli adolescenti. Non è sempre facile capire quanto i giovani si rendano conto delle conseguenze delle loro azioni nel momento in cui mettono in rete immagini offensive e le inviano agli amici. A volte lo fanno solo per scherzo, a volte, invece, si tratta di comportamenti che hanno lo scopo di aggredire e distruggere. In ogni caso, chi subisce prepotenze in modo ripetuto e costante ne porta le conseguenze per sempre. Ma anche chi compie ripetutamente prepotenze dovrebbe essere aiutato a provare emozioni diverse, perché solo così possono emergere le sue difficoltà nelle relazioni con gli altri. Cosa fare per tutelare la crescita degli adolescenti o correggere situazioni già in atto? La creazione di una cultura antibullismo è fondamentale”.
Esistono libri che nascono per aiutare a comprendere alcuni fenomeni della nostra società. Questo è un testo, dallo stile asciutto e dal linguaggio semplice, che spiega il cyberbullismo, nel suo insieme, tracciando i profili della personalità di chi subisce vessazioni dai compagni o di chi compie tali vessazioni, prendendo in esame le emozioni inespresse e i primi segnali d’allarme.
Un intero capitolo è dedicato alla prevenzione e all’intervento, indicando la scuola come il principale luogo per interventi di prevenzione e di contrasto. Con l’aiuto delle istituzioni come la Polizia Postale, è possibile dare strumenti, a studenti e genitori, per proteggersi da questi fenomeni di prepotenze sul web, che possono causare nell’adolescente “ansia, disistima, depressione, abbandono scolastico, e, solo nei casi più gravi, dove non regge l’impalcatura dell’identità, anche il suicidio”.
Il cyberbullismo rappresenta un vero problema sociale “che non riguarda solo i diretti interessati, ma chiunque voglia promuovere il rispetto per gli altri e l’educazione alla legalità”.
Conoscere il fenomeno aiuta a prevenirlo. Parlarne tra genitori, organizzare incontri per gli studenti con la scuola e le istituzioni sul territorio, discuterne con amici che hanno figli adolescenti: la cultura dell’antibullismo come principale arma contro questi abusi sul web.
Bentornata Lagi !