Debito pubblico
Indice
Mentre il deficit è una grandezza di flusso, calcolabile solo in un arco di tempo (tipicamente il trimestre o l’anno solare), il debito pubblico è una grandezza di stock. Cioè una grandezza che rimane nel tempo, pur subendo periodiche variazioni. La variazione del debito pubblico può essere in aumento (quando il bilancio pubblico chiude in deficit) o in diminuzione (quando il bilancio pubblico chiude in avanzo).
Il debito pubblico è quindi costituito dal cumulo del finanziamento dei deficit pubblici susseguitisi nel tempo. In altre parole il debito pubblico esprime il totale del capitale da rimborsare sui titoli pubblici in circolazione emessi dal Tesoro, con i quali quest’ultimo ha finanziato i diversi disavanzi del bilancio statale (in virtù di spese maggiori delle entrate).
Possiamo dire pertanto che il risultato di bilancio “alimenta” il debito pubblico, incrementandolo con i deficit e diminuendolo con gli avanzi di bilancio.
Ciò materialmente si riflette nel valore nominale dei titoli del debito pubblico in circolazione, serviti per la “copertura” dei vari deficit di bilancio. Questo ammontare di titoli cresce quando i titoli sono emessi per finanziare il deficit, diminuisce invece quando l’eventuale avanzo di bilancio permette rimborsi di capitale e minori emissioni di titoli.
In realtà non è proprio così, perché anche il debito pubblico – così come il disavanzo – è misurato in percentuale sul PIL, anziché con riferimento alla sua grandezza in euro (miliardi di euro). Di conseguenza il rapporto debito/PIL si riduce pure quando il debito posto al numeratore aumenta ma di meno di quanto, proporzionalmente, aumenta il PIL posto al denominatore.
Per dare un’idea della gravità del debito pubblico italiano, si fornisce di seguito una tabella che raccorda il deficit di vari anni con le corrispondenti variazioni del debito pubblico
(Fonte: Istat; le variazioni delle poste – ad es. da indebitamento netto a deficit statale – e le integrazioni dei dati sono mie).
Deficit statale e stock di debito pubblico al 31 dicembre. Anni 2016 – 2019 |
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2016 |
2017 |
2018 |
2019 |
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(b) |
(b) |
(c) |
(c) |
Deficit pubblico |
-40.765 |
-42.460 |
-38.844 |
-29.301 |
di cui: |
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– Amministrazioni centrali |
-46.757 |
-48.558 |
-44.931 |
-30.726 |
– Amministrazioni locali |
3.496 |
2.660 |
2.863 |
-1.520 |
– Enti di previdenza |
2.496 |
3.438 |
3.224 |
2.945 |
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in % del PIL |
-2,40% |
-2,45% |
-2,20% |
-1,64% |
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(b) |
(b) |
(b) |
(b) |
Debito pubblico |
2.285.619 |
2.329.553 |
2.380.942 |
2.409.841 |
Stock al 31 dicembre (valore nominale) |
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Per categoria: |
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Monete e depositi |
232.938 |
232.370 |
237.605 |
227.292 |
Titoli, esclusi gli strumenti finanziari derivati |
1.874.324 |
1.913.400 |
1.963.346 |
2.009.306 |
a breve termine |
107.026 |
106.563 |
107.358 |
113.786 |
a lungo termine |
1.767.298 |
1.806.838 |
1.855.988 |
1.895.520 |
Prestiti |
178.357 |
183.783 |
179.992 |
173.243 |
a breve termine |
12.145 |
11.855 |
11.539 |
11.054 |
a lungo termine |
166.212 |
171.929 |
168.452 |
162.189 |
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in % del PIL |
134,78% |
134,15% |
134,81% |
134,80% |
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(b) |
(b) |
(c) |
(c) |
PIL a prezzi di mercato |
1.695.787 |
1.736.593 |
1.766.168 |
1.787.664 |
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a) le somme possono non corrispondere per gli arrotondamenti. |
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Il meccanismo che lega il disavanzo/avanzo di bilancio (grandezza di flusso) alla variazione dell’ammontare del debito pubblico (grandezza di stock) è rappresentabile da una semplice formula (t = anno e t-1 = anno precedente):
dalla quale l’importante equazione:
in cui r = tasso di interesse sui titoli pubblici emessi e p = tasso di crescita del PIL.
L’ultima formula ci dice quindi molto semplicemente che il debito pubblico aumenta se il bilancio è in deficit primario (cioè al netto della spesa per interessi) e se il tasso di interesse pagato sui titoli pubblici è maggiore del tasso di crescita del PIL.
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