Deficit e debito pubblico
Lezioni minimali di finanza pubblica

da | 30 Giu 2020 | Diritto pubblico privato ed internazionale | 0 commenti

Debito pubblico

Mentre il deficit è una grandezza di flusso, calcolabile solo in un arco di tempo (tipicamente il trimestre o l’anno solare), il debito pubblico è una grandezza di stock. Cioè una grandezza che rimane nel tempo, pur subendo periodiche variazioni. La variazione del debito pubblico può essere in aumento (quando il bilancio pubblico chiude in deficit) o in diminuzione (quando il bilancio pubblico chiude in avanzo).

Il debito pubblico è quindi costituito dal cumulo del finanziamento dei deficit pubblici susseguitisi nel tempo. In altre parole il debito pubblico esprime il totale del capitale da rimborsare sui titoli pubblici in circolazione emessi dal Tesoro, con i quali quest’ultimo ha finanziato i diversi disavanzi del bilancio statale (in virtù di spese maggiori delle entrate).

Possiamo dire pertanto che il risultato di bilancio “alimenta” il debito pubblico, incrementandolo con i deficit e diminuendolo con gli avanzi di bilancio.

Ciò materialmente si riflette nel valore nominale dei titoli del debito pubblico in circolazione, serviti per la “copertura” dei vari deficit di bilancio. Questo ammontare di titoli cresce quando i titoli sono emessi per finanziare il deficit, diminuisce invece quando l’eventuale avanzo di bilancio permette rimborsi di capitale e minori emissioni di titoli.

In realtà non è proprio così, perché anche il debito pubblico – così come il disavanzo – è misurato in percentuale sul PIL, anziché con riferimento alla sua grandezza in euro (miliardi di euro). Di conseguenza il rapporto debito/PIL si riduce pure quando il debito posto al numeratore aumenta ma di meno di quanto, proporzionalmente, aumenta il PIL posto al denominatore.

Per dare un’idea della gravità del debito pubblico italiano, si fornisce di seguito una tabella che raccorda il deficit di vari anni con le corrispondenti variazioni del debito pubblico
(Fonte: Istat; le variazioni delle poste – ad es. da  indebitamento netto a deficit statale – e le integrazioni dei dati sono mie).

Deficit statale e stock di debito pubblico al 31 dicembre. Anni 2016 – 2019
dati in milioni di euro (a)

 

2016

2017

2018

2019

 

 

 

 

 

 

(b)

(b)

(c)

(c)

Deficit pubblico

-40.765

-42.460

-38.844

-29.301

di cui:

 

 

 

 

– Amministrazioni centrali

-46.757

-48.558

-44.931

-30.726

– Amministrazioni locali

3.496

2.660

2.863

-1.520

– Enti di previdenza

2.496

3.438

3.224

2.945

 

 

 

 

 

in % del PIL

-2,40%

-2,45%

-2,20%

-1,64%

 

(b)

(b)

(b)

(b)

Debito pubblico

2.285.619

2.329.553

2.380.942

2.409.841

Stock al 31 dicembre (valore nominale)

 

 

 

 

Per categoria:

 

 

 

 

Monete e depositi

232.938

232.370

237.605

227.292

Titoli, esclusi gli strumenti finanziari derivati

1.874.324

1.913.400

1.963.346

2.009.306

a breve termine

107.026

106.563

107.358

113.786

a lungo termine

1.767.298

1.806.838

1.855.988

1.895.520

Prestiti

178.357

183.783

179.992

173.243

a breve termine

12.145

11.855

11.539

11.054

a lungo termine

166.212

171.929

168.452

162.189

 

 

 

 

 

in % del PIL

134,78%

134,15%

134,81%

134,80%

 

(b)

(b)

(c)

(c)

PIL a prezzi di mercato

1.695.787

1.736.593

1.766.168

1.787.664

 

 

 

 

 

a) le somme possono non corrispondere per gli arrotondamenti.
b) dati definitivi
c) dati provvisori

 

 

 

Il meccanismo che lega il disavanzo/avanzo di bilancio (grandezza di flusso) alla variazione dell’ammontare del debito pubblico (grandezza di stock) è rappresentabile da una semplice formula (t = anno e t-1 = anno precedente):

dalla quale l’importante equazione:

in cui r = tasso di interesse sui titoli pubblici emessi e p = tasso di crescita del PIL.

L’ultima formula ci dice quindi molto semplicemente che il debito pubblico aumenta se il bilancio è in deficit primario (cioè al netto della spesa per interessi) e se il tasso di interesse pagato sui titoli pubblici è maggiore del tasso di crescita del PIL.

 

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