Le statistiche
Indice
3. Le statistiche
L’integrità delle statistiche sulle finanze pubbliche costituisce una condizione fondamentale per la credibilità dell’assetto dell’UE per le politiche di bilancio, tanto che ampie revisioni minano la fiducia nel sistema soprattutto se poste in essere per ragioni politiche. Affinché vengano salvaguardate le misure di controllo multilaterale, inserite per guidare gli stati verso la convergenza auspicata dal Trattato di Maastricht, è necessario che siano compilate dagli stati membri statistiche tempestive e in linea con le norme contabili europee, e quindi con il SEC, a sua volta ripreso dal System of National Accounts (SNA). E’ per questo motivo che le maggiori istituzioni a livello nazionale ed europeo ovvero le banche centrali nazionali, la BCE, l’EUROSTAT e gli istituti nazionali di statistica sono state unite nel Comitato per le statistiche monetarie, finanziarie e della bilancia dei pagamenti (Cmfb).
Per quanto concerne i meccanismi di rilevazione delle informazioni concernenti i conti economici e i principali aggregati del settore delle Amministrazioni pubbliche le disposizioni dell’UE prevedono che vengano effettuate due notifiche lungo l’arco dell’anno, la prima entro il 1° Marzo e la seconda entro il 1° Settembre. Spetta dunque agli istituti di statistica nazionali la produzione di questo flusso di informazioni in ottemperanza alle regole fissate dal regolamento UE n. 2223/96 (SEC 95), dal Manuale sul disavanzo e sul debito pubblico, nonché dal regolamento n. 3605/93 sugli obblighi di notifica nell’ambito della procedura sui deficit eccessivi, di cui al protocollo annesso al Trattato di Maastricht.
Tuttavia si è posto il problema delle qualità delle statistiche di finanza pubblica soprattutto in relazione ai problemi registrati nella tempestività della pubblicazione dei dati infrannuali su deficit e debito pubblico, che risulterebbero insufficienti a guidare scelte di politica economica poiché disponibili ad oggi solamente due mesi dopo la conclusione dell’anno in questione. Problemi ancora riguardano la coerenza (vedi il caso della Grecia), la comparabilità e infine la capacità di rappresentare correttamente le nuove operazioni di gestione dei flussi economici (quali cartolarizzazioni ecc.). Queste preoccupazioni emergono anche dalla relazione del Consiglio Europeo (22-23 marzo 2005) nella quale viene nuovamente posto l’accento su qualità, affidabilità, tempestività e indipendenza delle statistiche di bilancio. Da un lato, queste sono essenziali ai fini della valutazione dei bilanci pubblici. Dall’altro, assolvono ad una funzione di garanzia permettendo ai mercati finanziari di valutare in modo approfondito l’assetto finanziario dei paesi membri, rendendoli così in grado di segnalare tempestivamente errori di politica economica.
Obiettivo dichiarato del Consiglio è, infatti, quello di raggiungere un adeguato grado di applicazione del patto di stabilità in modo equo, coerente e comprensibile all’opinione pubblica.
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