Il funzionamento dell’Unione Europea
Una memoria sul funzionamento dell'Unione Europea

da | 8 Mag 2003 | Diritto pubblico privato ed internazionale | 0 commenti

In questi giorni, a livello europeo, si sta decidendo di un argomento molto delicato: le decisioni da prendere per contrastare il virus della polmonite atipica. Per questo problema, anziché adottare delle politiche singole per ogni Paese, si è deciso di demandare il tutto agli organi dell’Unione Europea, al fine di adottare una politica comune.

Adesso, quelle sottoposte all’attenzione dell’Unione europea, sono singole argomentazioni e problematiche, ma in futuro, quando l’Unione sarà meglio definita politicamente, i paesi che ne faranno parte non saranno più governati dal solo parlamento interno, ma anche dagli organi dell’Unione Europea.

Gli organi principali dell’Unione sono tre:

  • il Parlamento europeo, da noi eletto ogni 5 anni;
  • il Consiglio dei Ministri, rappresentato dai Ministri di ciascun Paese;
  • la Commissione europea.

Un eventuale provvedimento viene adottato da questi tre organi.

Il potere che viene attribuito a questi tre organi è diverso da quello che viene attribuito a livello nazionale. Infatti, il Parlamento italiano ha il potere legislativo ed il Governo ha il potere esecutivo.

Per gli organi dell’Unione l’attribuzione è diversa, il potere legislativo non spetta al Parlamento europeo, ma il compito di prendere provvedimenti ed attuare direttive e regolamenti spetta al Consiglio dei Ministri, quindi ai rappresentanti degli esecutivi nazionali.

Il Parlamento ha solo una funzione consultiva vincolante, ovvero se esso non è d’accordo su un atto, si deve ritoccare il provvedimento adottato dal Consiglio dei Ministri europeo.

Il procedimento di emanazione di un atto comunitario avviene così: la Commissione europea studia la direttiva, prepara il progetto e lo propone al Consiglio. Successivamente il Consiglio dei Ministri si riunisce, valuta il progetto e, se lo ritiene opportuno, lo delibera e lo invia al giudizio del Parlamento europeo. Se il Parlamento dà parere positivo, la direttiva entra direttamente in vigore negli stati membri.

Quindi, all’interno dell’Unione Europea, i poteri sono così distribuiti:

  • la Commissione è l’organo propulsivo
  • il Consiglio dei Ministri è l’organo legislativo
  • il Parlamento ha una funzione consultiva

Questa suddivisione è un po’ “anomala”, perché il Consiglio dei Ministri è formato da pochi membri, che decidono a maggioranza e il principio maggioritario fa sì che quei Paesi che hanno dato voto contrario sono costretti a recepire, al loro interno, una direttiva che non hanno approvato e non desiderano.

Molti europeisti sono pessimisti riguardo allo sviluppo dell’Unione europea, poiché il potere legislativo non spetta al Parlamento eletto dal popolo, ma ai rappresentanti dell’esecutivo e questo potrebbe essere un ostacolo alla trasformazione dell’Unione Europea da “semplice” unione economica ad una vera e propria un’unione politica.

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