Chi ha concesso in affitto una propria abitazione ha motivo d’essere particolarmente contento dall’entrata in vigore della cedolare secca: si tratta infatti di una novità tributaria in grado di determinare, nella generalità dei casi, un forte risparmio d’imposta.
La nuova imposta, sostitutiva dell’Irpef, interessa appunto i contribuenti titolari di redditi derivanti da canoni di locazione e consente di sottoporre questi ultimi ad una tassazione di favore che prevede un’aliquota forfetaria fissa del 21% o del 19% (a seconda del tipo di contratto d’affitto: rispettivamente libero o convenzionale), in luogo delle più gravose aliquote dell’Irpef.
La convenienza è evidente se si pensa che l’Irpef colpisce con aliquote progressive di cui la più bassa è comunque del 23%.
Tuttavia il meccanismo di tassazione non è così scontato a favore della nuova imposta della cedolare secca.
Intervengono due fattori a disturbare la convenienza: la presenza di altri redditi (non da locazione) sui quali operare le detrazioni d’imposta – come per es. quelle derivanti da spese mediche o da interessi su mutui ipotecari – e la considerazione che non tutto il canone di locazione è imponibile ai fini Irpef, ma solo l’85% di questo (c’è infatti un abbattimento forfetario del 15% per i redditi derivanti da affitti).
Pertanto quando il reddito è rappresentato esclusivamente da canoni di locazione – e quindi non è possibile scaricare le deduzioni o detrazioni di imposta – , oppure quando il reddito complessivo è relativamente basso e tale da determinare un’influenza rilevante e distorsiva del diverso quantum imponibile delle locazioni (100% per la cedolare e 85% per l’Irpef), allora la scelta per la vecchia tassazione Irpef potrebbe restare comunque vantaggiosa, a scapito di quella nuova derivante dall’applicazione della cedolare secca.
L’opzione per la tassazione degli immobili concessi in locazione è lasciata al contribuente, che quindi può scegliere tra quella ordinaria dell’Irpef e quella nuova forfetaria del 21 o 19%.
Proprio per aiutare a scegliere tra queste due possibilità impositive abbiamo pensato di mettere a disposizione dei nostri utenti un programma in excel in grado di fornire utili indicazioni circa la tassazione più conveniente, previo inserimento di soli 4 dati numerici:
- il reddito derivante dagli affitti (solo per la quota di pertinenza del contribuente)
- l’importo di tutti gli altri redditi
- gli oneri deducibili dal reddito, ivi compreso anche il reddito dell’abitazione principale e delle sue pertinenze
- il tipo di contratto di locazione stipulato: libero o convenzionale
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Come sempre è stato profuso tutto il nostro impegno nello sviluppo del software, ma non ce ne vogliate se trovate qualche errore. Il consiglio è quello di controllare bene i dati elaborati e di conseguenza non ci assumiamo responsabilità per eventuali danni che possano derivare dall’uso del programma.
sicet.teramo@cisl.it grazie
devo fare un contratto di affitto e non riesco a capire quale tipo mi conviene di più, aiutatemiiiiiii
OK MA PRIMA SPERIMENTIAMO