Vediamo con un semplice schema il metodo di calcolo dell’IRPEF, così come modificato dal Governo Prodi (ancora una volta in barba allo Statuto del contribuente). Ricordiamo che la nuova IRPEF di Prodi ha effetto dal primo gennaio 2007 e quindi già nelle prime buste paga del 2007 le ritenute fiscali sono calcolate tenendo conto di quest’ennesima riforma fiscale dell’imposizione diretta riguardante le persone fisiche.
In sostanza c’è stato un ritorno al passato con la trasformazione delle deduzioni (abbattimenti del reddito imponibile) in detrazioni (abbattimenti dell’imposta lorda) ed un aumento del numero degli scaglioni. Le novità principali per l’IRPEF del 2007 sono quindi così sintetizzabili:
- annullamento di buona parte della precedente riforma Tremonti, che avrebbe dovuto portare ad una semplificazione delle aliquote e delle modalità di tassazione, ma soprattutto alla riduzione della pressione fiscale;
- scomparsa della deduzione detta no tax area ;
- scomparsa della deduzione per carichi di famiglia (cosiddetta family area);
- reintroduzione delle detrazioni d’imposta per familiari a carico e per tipologie di reddito (da lavoro dipendente, da pensioni e d’impresa o lavoro autonomo);
- le detrazioni d’imposta per i figli devono necessariamente ripartirsi al 50% tra i genitori (precedentemente erano suddivise secondo calcoli di convenienza), tranne il caso in cui essi siano separati o divorziati, ma è possibile attribuire il 100% delle detrazioni al genitore con il reddito più alto;
- nuovi scaglioni di reddito e nuove aliquote (più onerose) per il calcolo dell’IRPEF, che passano da 4 a 5;
- conseguente abolizione della “clausola di salvaguardia”, che garantiva un’effettiva riduzione delle tasse, mentre con la riforma il prelievo fiscale complessivo è sicuramente più alto.
L’IRPEF, che è l’imposta fondamentale del nostro sistema tributario, è personale, diretta, progressiva e colpisce il reddito. Queste caratteristiche hanno il seguente significato:
- Personale. In quanto tassa i singoli contribuenti (persone fisiche) tenendo conto delle loro condizioni e situazioni particolari. In pratica questa condizione è operata attraverso la previsione di una serie di deduzioni (=diminuzioni dell’imponibile sul quale si applicano le aliquote) e di detrazioni (=diminuzioni dell’imposta da pagare).
- Diretta. Perché colpisce la ricchezza (il reddito) nel momento della sua formazione e non nel momento in cui si trasferisce da un soggetto ad un altro, come nelle imposte indirette (IVA, registro, etc…).
- Progressiva. Perché grava di più sui ricchi (=coloro che hanno maggiore reddito imponibile) che sui poveri (=contribuenti con reddito meno elevato). Infatti, la previsione di aliquote crescenti con il reddito fa sì che l’imposta da pagare cresca più che proporzionalmente al crescere dell’imponibile. Più tecnicamente parleremo di “progressività a scaglioni di reddito”, dato che le aliquote aumentano in corrispondenza di classi di reddito (scaglioni) sempre più alte.
- Sul reddito. In quanto l’IRPEF ha per oggetto il reddito prodotto dal contribuente e non il suo patrimonio. Dovendo definire il reddito possiamo dire che esso è, semplificando per esigenze espositive, l’incremento annuale del patrimonio (pertanto non è tassato, ad es., il saldo del conto corrente, ma gli interessi attivi liquidati su di esso).
Ricordiamo inoltre che l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) si calcola su una ricchezza monetaria che è data dal “reddito complessivo” (al netto delle deduzioni) prodotto dal contribuente/persona fisica nel corso dell’anno di riferimento. Il reddito complessivo è a sua volta la somma delle seguenti componenti:
- Redditi fondiari, derivanti da case e terreni.
- Redditi di lavoro dipendente, derivanti dai salari e stipendi percepiti.
- Redditi d’impresa, derivanti dai profitti conseguiti nell’esercizio d’imprese commerciali. Nel caso di società di persone il reddito d’impresa è detto reddito “da partecipazione”.
- Redditi di lavoro autonomo, conseguenti all’esercizio della libera professione e quindi di arti e mestieri intellettuali.
- Redditi di capitale, ovvero gli interessi ed i dividenti percepiti dai titoli di credito o dalla partecipazione in società di capitali.
- Redditi diversi. Sono tutti gli altri redditi percepiti nell’anno diversi da quelli dei punti precedenti.
Nelle future dichiarazioni dei redditi (dall’Unico 2008), riferite agli anni d’imposta 2007 e seguenti, sarà pertanto necessario operare dei calcoli nuovi ed abbastanza complessi per giungere alla quantificazione dell’imposta netta da versare. E’ opportuno quindi prendere da subito dimestichezza con il nuovo sistema di tassazione.
Passiamo a vedere schematicamente come si arriva alla determinazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) da pagare.
Abbiamo anche predisposto un programma in excel molto semplice per il calcolo dell’Irpef, tuttavia facciamo presente che, pur avendo messo la massima cura nella sua creazione, non prendete per oro colato il risultato che si ottiene, perché la normativa è complessa e cambia di ora in ora.
Operazioni da compiere
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Indicazioni operative, formule e parametri
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Si sommano tutti i redditi | Reddito complessivo (lordo) | Categorie di reddito (nel rispetto delle norme previste per la determinazione del reddito di ciascuna categoria)
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Si tolgono le spese deducibili | meno
oneri deducibili (compresa la deduzione per la prima casa e le sue pertinenze) |
gli oneri deducibili sono quelli indicati nel TUIR (Testo Unico Imposte Redditi) | principali oneri deducibili
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Si arriva al reddito da assoggettare a tassazione | uguale
Reddito imponibile |
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Si applicano le aliquote percentuali a ciascun scaglione di reddito | Aliquote fiscali |
Scaglioni e aliquote
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Calcolo veloce dell’imposta
per calcolare facilmente l’imposta è sufficiente applicare al reddito l’aliquota del corrispondente scaglione e sottrarre dal risultato ottenuto il correttivo indicato a fianco dello stesso scaglione |
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Si arriva così all’importa lorda | uguale
Imposta lorda |
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Si tolgono le detrazioni per carichi di famiglia | meno
detrazioni per familiari a carico (sono a carico i familiari con redditi inferiori a € 2.840,51) NB: il reddito complessivo si intende al netto dei redditi da prima casa e sue pertinenze. |
Coniuge — importo detrazione, da rapportare ai mesi a carico (zero per redditi uguali o superiori a 80.000 euro)
è inoltre prevista una “ulteriore detrazione” per coniuge fiscalmente a carico di questa entità:
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Figli — importo detrazione da ripartire al 50% tra i genitori o attribuendo il 100% al genitore con reddito più alto, nel caso in cui essi siano separati o divorziati ne usufruisce il genitore che ha i figli a carico (zero per redditi uguali o superiori a 95.000 euro)
euro 800 x (1 – reddito complessivo/95.000) nel suddetto calcolo è però da tenere presente che:
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Altri familiari — importo detrazione, da rapportare ai mesi a carico (zero per redditi uguali o superiori a 80.000 euro)
euro 750 x (1 – reddito complessivo/80.000) |
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Si tolgono le detrazioni per tipologia di reddito | meno
detrazioni per redditi da lavoro dipendente, da pensione e d’impresa/lavoro autonomo NB: il reddito complessivo si intende al netto dei redditi da prima casa e sue pertinenze. |
queste detrazioni sono tra loro alternative e si azzerano per redditi uguali o superiori a euro 55.000 | |||||||||||||||||||||||
Lavoro dipendente — importo detrazione (da rapportare ai giorni di lavoro nell’anno e comunque non inferiore a 1.380 per rapporti a tempo determinato)
è inoltre prevista una “ulteriore detrazione” per lavoro dipendente di questa entità:
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Pensione fino a 74 anni di età — importo detrazione (da rapportare ai giorni di pensione nell’anno)
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Pensione da 75 anni di età — importo detrazione (da rapportare ai giorni di pensione nell’anno)
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Lavoro non dipendente — importo detrazione
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Si tolgono dall’imposta lorda le spese detraibili (il 19%) | meno
19 % delle detrazioni per oneri e spese |
gli oneri detraibili sono quelli indicati nel TUIR (Testo Unico Imposte Redditi) | principali oneri e spese detraibili
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Si arriva finalmente all’imposta netta da pagare | uguale
Imposta netta |
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Si tolgono ritenute, acconti e crediti | meno
ritenute operate, acconti versati, crediti anni precedenti |
dall’imposta netta sono ancora da sottrarre:
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Si arriva all’effettivo importo dell’imposta da versare | uguale
IRPEF da versare |
si versa l’importo così ottenuto a titolo di saldo ed anche, eventualmente, la prima delle due rate di acconto |
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