Titoli di Stato
Vediamo quali sono e come funzionano i principali titoli di Stato

da | 8 Mar 2014 | Economia aziendale e Diritto commerciale | 0 commenti

Gli investitori italiani alla ricerca di un rendimento sicuro, senza sorprese di nessun tipo, sono ancora molti.

E’ quindi a tutti gli investitori con bassa propensione al rischio che Studiamo.it dedica questo breve corso sui titoli di Stato, nella speranza di far loro cosa gradita. Il linguaggio della spiegazione è pertanto volutamente molto semplice e privo di tecnicismi. In particolare vedremo:

  • quali sono i titoli di Stato che i risparmiatori possono acquistare per investire i loro soldi
  • le caratteristiche e le differenze dei titoli pubblici in questione
  • come si calcola il rendimento che offre ciascun titoli di Stato

Sempre nella speranza di far cosa gradita ai nostri lettori mettiamo anche a disposizione un programma in excel gratuito per calcolare facilmente il tasso di rendimento di tutti i titoli di Stato considerati, mediante l’immissione di pochissimi dati.

Ciò al fine di permettere al nostro potenziale investitore di valutare agevolmente il titolo pubblico che meglio risponde alle sue esigenze di durata ed ai suoi obiettivi di lucro finanziario.

Diciamo subito che i principali titoli di Stato, da prende in considerazione per un eventuale acquisto, sono (in ordine di durata):

  • i BOT (Buoni Ordinari del Tesoro), anche nella loro versione di CTZ (Certificati del Tesoro Zero coupon)
  • i CCT (Certificati di Credito del Tesoro)
  • i BTP (Buoni del Tesoro Poliennali), anche nella loro versione di Btp Italia

Vediamoli uno per uno, dopo aver accennato alle abbreviazioni che useremo:

  • P = prezzo di acquisto
  • VN = valore nominale (o valore di rimborso)
  • C = cedola periodica (in genere semestrale)
  • t = tempo in anni, oppure g/365 se esso è espresso in giorni g (cioè: t = g/365)
  • comm. = spese o commissioni dell’intermediario (in genere una banca) che ci fa l’investimento, comprensive di tutte le spese e quindi anche del bollo
  • i = tasso di interesse percentuale, in genere pagato mediante cedole semestrali
  • R = rendimento (in euro)
  • r = tasso di rendimento (ovviamente in percentuale, %)

I titoli di più breve durata: BOT e CTZ

I Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) non hanno – a causa della loro breve scadenza – un rendimento periodico (detto cedola, C) e quindi il profitto che si può ricavare da questi titoli è dato semplicemente dalla differenza tra il prezzo di acquisto al netto delle spese ed il valore che si riceverà alla scadenza (detto valore nominale, VN).

Per es. nel caso in cui acquisto un BOT di euro 10.000 (VN) al prezzo (P) di euro 9.800 pagando alla banca euro 50 di spese o commissioni (comm.), con una scadenza a 6 mesi, avrò un rendimento a scadenza di euro 150, dato dalla differenza: 10.000 – (9.800 +50). Ovvero, in sintesi:

VN = 10.000

P = 9.800

Comm. = 50

t = 6 mesi = 180 gg.

R = 150

r = 3,09%

La scadenza dei BOT emessi dallo Stato è:

  • 3 mesi (ma ormai tale scadenza è una rarità)
  • 6 mesi
  • 12 mesi

I Certificati del Tesoro Zero coupon (CTZ) si differenziano dai BOT solo per la durata che in questo caso è di 2 anni. Per il resto funzionano esattamente come i BOT.

Per calcolare il tasso di rendimento (r) è possibile usare il ns. programma in excel, scaricabile gratuitamente in fondo alla pagina. Tuttavia se qualcuno fosse interessato a conoscere la formula, eccola:

r = [VN – (P+comm.)] / [(P+comm.) x g/365] x 100

La precedente formula vale per i BOT. Nel caso di CTZ basta tenere conto della durata di 2 anni e delle dovute correzioni. Il calcolo si trasforma quindi come appresso evidenziato:

r = {√[VN / (P+comm.)] – 1}x 100

I titoli a tasso variabile: CCT

I Certificati di Credito del Tesoro (CCT) sono titoli pubblici a tasso di interesse variabile. La variabilità è dovuta al fatto che essi rendono un interesse semestrale (detto i e pagato mediante la cedola C) pari al tasso dei BOT a 6 mesi – preso dall’ultima asta – più una maggiorazione che attualmente è uguale allo 0,15. Variando quindi il tasso dei BOT da asta ad asta, quello dei CCT è necessariamente variabile.

In altre parole il tasso dei CCT (i) è il risultato della seguente espressione:

i = tasso dei più recenti BOT semestrali + 0,15

Alla scadenza dei CCT l’investitore riceve comunque il loro valore nominale (VN), indipendentemente da quanto ha pagato i titoli (P) al momento dell’acquisto.

Per es. nel caso in cui acquisto un CCT di euro 10.000 (VN) al prezzo (P) di euro 9.800 pagando alla banca euro 50 di spese o commissioni (comm.), con una scadenza di 7 anni, avrò un rendimento per il primo anno uguale al tasso dei BOT di quello stesso annuo (per es. 0.50%) +0,15: cioè 0,65%. Ovvero, in sintesi:

VN = 10.000

P = 9.800

Comm. = 50

i = 0,50 + 0,15 = 0,65%

t = 7 anni

R (per il primo anno) = 10.000 x 0,65% = 65

r (al tasso medio costante di 0,65%) = 0,87%

Rispetto ai BOT però il rendimento effettivo (r) è più difficile da calcolare, perché esso comprende sia il tasso annuale (variabile e con cedola semestrale), sia il differenziale tra il valore nominale (VN) del titolo ed il prezzo (P), inferiore del VN, al quale abbiamo acquistato i CCT.

Per calcolare il tasso di rendimento (r) è possibile usare il ns. programma in excel, scaricabile gratuitamente in fondo alla pagina, previa precisazione che esso, solo per i CCT, presuppone l’inserimento di un “presunto tasso di interesse medio dell’investimento”, che altro non è che il tasso medio previsionale di tutti i tassi variabili ai quali saranno pagate le cedole durante l’investimento e fino alla scadenza del CCT.

A proposito di scadenza, questa per i CCT emessi dallo Stato è:

  • 7 anni

I CCT a differenza dei BOT, avendo una durata non breve, possono dar luogo anche ad un mercato di compravendite durante la loro vita finanziaria. Cioè è possibile vendere i CCT prima della loro scadenza, alla quotazione formatasi sul mercato (in base alla legge della domanda e dell’offerta), realizzando un guadagno o subendo una perdita rispetto al prezzo pagato per il loro acquisto.

I titoli a tasso fisso di lunga durata: BTP e Btp Italia

I Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) sono titoli pubblici a lunga durata ed a tasso fisso (il tasso di interesse non cambia durante tutta la loro lunga vita finanziaria).

La scadenza dei BTP emessi dallo Stato è generalmente:

  • 3 anni
  • 5 anni
  • 10 anni
  • 15 anni
  • 30 anni

Come detto sono emessi ad un tasso di interesse (i) che rimane sempre lo stesso per tutta la loro durata e, anche in questo caso (come per i CCT), gli investitori in BTP riscuotono gli interessi mediante cedole semestrali, quindi 2 volte l’anno.

Per es. nel caso in cui acquisto un BTP di euro 10.000 (VN) al prezzo (P) di euro 9.800 pagando alla banca euro 50 di spese o commissioni (comm.), con una scadenza di 10 anni ed un tasso annuo di 2,50%, avrò un rendimento che deve considerare sia il prezzo di acquisto inferiore al VN, sia il tasso di interesse fisso. Ovvero, in sintesi:

VN = 10.000

P = 9.800

Comm. = 50

i = 2,50%

t = 10 anni

R (per il primo anno) = 10.000 x 2,50% = 250

r (al tasso fisso del 2,50%) = 2,67%

I Btp Italia differiscono dal classico BTP solo per il fatto che la loro scadenza è a 4 anni (ma, nel momento in cui scriviamo, c’è un’emissione a 6 anni “per offrire tassi più alti”) e perché il tasso fisso è calcolato sul capitale rivalutato in base all’inflazione rilevata in Italia (c’è quindi un’indicizzazione del rendimento di questi titoli pubblici).

Per calcolare il tasso di rendimento (r) è possibile usare il ns. programma in excel, scaricabile gratuitamente in fondo alla pagina.

Anche i BTP (e i Btp Italia), in virtù della lunghissima durata che spesso li caratterizza, possono dar luogo ad un mercato di compravendite durante la loro vita finanziaria. Cioè è possibile vendere i BPT prima della loro scadenza, alla quotazione formatasi sul mercato (in base alla legge della domanda e dell’offerta), realizzando un guadagno o subendo una perdita rispetto al prezzo pagato per il loro acquisto.

 

Buoni Ordinari del Tesoro (BOT)

Valore Nominale (VN)

10.000,00

Prezzo di acquisto (P)

9.800,00

Spese e commissioni (comm.)

50,00

tempo in giorni (g)

180

tasso di rendimento (r)

3,09

Certificati del Tesoro Zero coupon (CTZ)

Valore Nominale (VN)

10.000,00

Prezzo di acquisto (P)

9.800,00

Spese e commissioni (comm.)

50,00

tasso di rendimento (r)

0,76

Buoni del Tesoro Poliennali (BTP)

Valore Nominale (VN)

10.000,00

Prezzo di acquisto (P)

9.800,00

Spese e commissioni (comm.)

50,00

data di acquisto (gg/mm/aaaa)

1 marzo 2014

data di scadenza (gg/mm/aaaa)

28 febbraio 2024

tasso di interesse annuo (i)

2,50

tasso di rendimento (r)

2,67

Certificati di Credito del Tesoro (CCT)

Valore Nominale (VN)

10.000,00

Prezzo di acquisto (P)

9.800,00

Spese e commissioni (comm.)

50,00

data di acquisto (gg/mm/aaaa)

1 marzo 2014

data di scadenza (gg/mm/aaaa)

28 febbraio 2021

presunto tasso di interesse medio dell’investimento (i)

0,65

tasso di rendimento (r)

0,87

Ed ora ecco il programma che calcola il rendimento effettivo per ogni tipo di titolo di Stato: clicca qui.

Abbiamo messo tutto il nostro impegno nel realizzare il programma che vi forniamo gratuitamente in questa pagina, ma esso è in ogni caso un mero esercizio didattico dell’autore e quindi non fate affidamento sui suoi risultati, soprattutto in una materia così difficile come quella trattata. Ci esoneriamo pertanto da qualsiasi responsabilità per i danni che potrebbero derivare dal programma.

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