Economia politica dei mercati aperti
Vediamo come le operazioni internazionali influiscono sul sistema economico

da | 8 Feb 2024 | Economia politica | 0 commenti

Introduzione

Premessa

Abbiamo già pubblicato su Studiamo.it un interessante Corso di Economia politica molto facile da leggere, che riscuote discreto successo tra i navigatori del web.

Abbiamo anche pubblicato una spiegazione semplice del modello di Solow e della Funzione di Produzione di Cobb-Douglas.

Non abbiamo però mai approfondito cosa succede al sistema economico quando i mercati sono aperti, cioè quando gli operatori (imprese e famiglie) possono fare operazioni commerciali e trasferimenti finanziari con il resto del mondo.

Lo facciamo adesso, in questa dispensa, affrontando l’argomento alla nostra maniera: in modo scorrevole e sintetico.

Peraltro, la limitazione del mercato chiuso (che ci permette di esemplificare meglio le regole di funzionamento del sistema economico) mai come adesso è da considerarsi inverosimile, dato che ormai chiunque può vendere o comprare all’estero – o trasferire i propri capitali da e verso i mercati internazionali – con un semplice click in modalità on line, stando comodamente a casa sua.

La componente delle esportazioni nette (NX)

A questo proposito ricordiamo che la domanda aggregata è fatta di 4 componenti, di cui l’ultima è quella che andiamo ora ad approfondire:

Y = C + I + G + NX

ovvero: il reddito nazionale (Y=PIL) è la somma di Consumi (C), Investimenti (I), Spesa pubblica (G) e, appunto, Esportazioni nette (NX).

Ricordiamo anche che le Esportazioni nette (NX) sono il risultato della differenza tra Esportazioni (EX) e Importazioni (IM), cioè:

NX = EX – IM

L’equazione sopra riportata non mostra altro che il saldo della Bilancia commerciale, il quale è positivo (Bilancia commerciale in avanzo) se le esportazioni superano le importazioni e negativo nel caso inverso (Bilancia commerciale in disavanzo o deficit).

Pertanto, l’equazione del reddito (o della domanda aggregata) si può scrivere come segue:

Y – (C + G) – I = NX

In figura la variazione della domanda aggregata per effetto della considerazione delle esportazioni nette (NX): la domanda aggregata cresce (con aumento del reddito nazionale e dell’occupazione) se NX è positivo, ovvero se le esportazioni EX superano le importazioni IM, mentre essa diminuisce (con riduzione del reddito nazionale e dell’occupazione) se NX è negativo, ovvero se le importazioni IM superano le esportazioni EX.

Questa stessa figura ci dice che, se il prodotto è superiore alla spesa interna, le esportazioni nette sono positive, perché il maggior reddito (Y) deriva dalla domanda esterna e dalle conseguenti esportazioni, mentre se il prodotto è inferiore alla spesa, le esportazioni nette sono negative, perché il minor reddito (Y) è dovuto alle importazioni di prodotti dall’estero e ciò a causa di una domanda interna in eccesso rispetto al prodotto nazionale, che si è dovuta rivolgere ai mercati esteri.

Se consideriamo che la prima parte dell’espressione a sinistra dell’equazione seguente rappresenta la differenza fra prodotto e consumi privati e pubblici, cioè rappresenta il Risparmio nazionale (S):

Y – (C + G) = S

allora, l’equazione del reddito può essere molto più semplicemente espressa da:

S – I = NX

ovvero: il flusso netto dei capitali è uguale al saldo delle partite correnti.

Pertanto, abbiamo 2 possibilità:

  • se S – I > 0 il paese è un creditore netto (c’è un avanzo delle partite correnti con l’estero);
  • se S – I < 0 il paese è un debitore netto (c’è un disavanzo delle partite correnti con l’estero).

In figura l’effetto sull’estero dei disallineamenti tra Risparmio S e Investimenti I.

Nel primo caso (S>I) il paese risparmia più di quanto stia investendo. Il resto del risparmio è investito all’estero come contropartita delle esportazioni nette positive NX > 0 e le esportazioni sono pagate in una valuta estera che entra nel paese. Questa valuta (ad es. il dollaro) rappresenta un’attività per il paese (Italia) ma un debito per l’estero (USA). Le esportazioni esprimono quindi prestiti all’estero. Pertanto, il saldo positivo delle partite correnti è associato a un risparmio nazionale superiore agli investimenti ed a un credito netto nei confronti dell’estero.

Viceversa, nel caso il saldo delle partite correnti sia negativo, questo è associato a un risparmio nazionale inferiore agli investimenti (S<I) e a un debito netto nei confronti dell’estero.

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