Non facciamoci ingannare: se l’Euribor è negativo, i tassi di interesse sui mutui a tasso variabile devono essere inferiori allo spread!
E’ infatti accaduto un fatto spiacevole in presenza di Euribor (a 3 e 6 mesi) negativi: le banche non considerano questa negatività nel loro calcolo dei tassi di interesse dei mutui a tasso variabile e pertanto, in presenza di Euribor negativi, applicano come tasso contrattuale lo spread nella sua misura intera, senza alcuna decurtazione.
Ma andiamo per ordine e spieghiamo bene cosa si è verificato per effetto dell’avvenuta fissazione di tassi Euribor negativi.
Sappiamo che il tasso di interesse sui mutuo a tasso (e rata) variabile è calcolato periodicamente dalle banche secondo la seguente formula:
tasso di interesse del periodo = Euribor (a 3 o a 6 mesi) + spread
Per esempio, nel caso di un mutuo indicizzato all’Euribor trimestrale e con uno spread poniamo di 2,50 avremo che, qualora l’Euribor 3m sia fissato a 0,55, il tasso di interesse del mutuo nel trimestre di riferimento sarà uguale a:
tasso di interesse del periodo = 0,55 + 2,50 = 3,05%
e questo tasso verrà modificato ogni trimestre dalla banca, applicando la stessa formula, a seconda della variazione dell’Euribor.
Ad esempio, nel caso il trimestre successivo l’Euribor 3m scendesse a 0,42 avremo:
tasso di interesse del periodo = 0,42 + 2,50 = 2,92%
Ora cosa accade se l’Euribor assume valori negativi, come in effetti è successo da maggio 2015 per l’Euribor a 3 mesi e da novembre 2015 per quello semestrale?
L’applicazione della formula sopra indicata dovrebbe comportare (per una semplice operatività della matematica) la somma algebrica dei due addendi (spread ed Euribor negativo), ovvero la differenza dei due valori.
Per esempio, sempre nel caso visto sopra di uno spread di 2,50 e di un Euribor 3m pari a –0,12 dovremmo avere:
tasso di interesse del periodo = –0,12 + 2,50 = 2,38%
cioè la differenza tra lo spread e l’Euribor negativo.
In altre parole l’Euribor negativo dovrebbe erodere lo spread, perché il tasso di interesse da applicare in concreto risulta inferiore allo spread stesso.
Purtroppo le banche non sempre si sono comportate in questo modo nel calcolo del tasso di interesse che regola l’operazione di mutuo.
Tralasciando le banche che hanno furbescamente posto, nel contratto, l’entità dello spread come floor dell’operazione di prestito, ovvero come pavimento o limite minimo al di sotto del quale il tasso non può scendere, tutti gli altri istituti che hanno agito in maniera non corretta (e perciò censurabile) hanno ragionato nel modo seguente:
Euribor negativo = zero
e pertanto:
tasso di interesse del periodo = zero + spread = spread
Come detto tale comportamento è scorretto, perché in realtà il calcolo esatto è quello che prevede un tasso di interesse da applicare inferiore allo spread (per effetto della somma algebrica), e quindi le banche devono provvedere alla rettifica del tasso di interesse sui mutui (come peraltro affermato anche dalla Banca d’Italia).
I mutuatari che si accorgono di rientrare in questo calcolo sbagliato, per il quale si trovano applicato lo spread anziché un valore inferiore ad esso (ed è facile accorgersene perché basta individuare il tasso concretamente applicato e verificare se esso corrisponde allo spread contrattuale), hanno quindi diritto di avere per il futuro il tasso di interesse corretto, quello cioè risultante dalla formula sopra indicata (in neretto) e di conseguenza un tasso che di fatto erode lo spread.
E non solo: per il passato hanno anche diritto ad essere rimborsati della differenza tra il tasso applicato e quello che sarebbe risultato da un corretto calcolo della differenza tra spread ed Euribor negativo, che per il momento è molto contenuta ma un prossimo domani potrebbe essere molto significativa in termini di interessi da pagare.
Ancora una volta una brutta figura da parte di alcune banche, che infanga quelle di loro che agiscono in modo leale e nel rispetto del cliente.
In ogni caso, per facilitare i vs. calcoli, proponiamo un semplice programma che vi dice quant’è l’importo degli interessi da rimborsare a causa dell’errato conteggio del tasso applicato in virtù dell’Euribor negativo (digitate la virgola e non il punto per i decimali).
Abbiamo messo tutto il nostro impegno nel realizzare il programma che vi forniamo gratuitamente in questa pagina, ma esso è in ogni caso un mero esercizio didattico dell’autore e quindi non è possibile fare affidamento sui suoi risultati per le decisioni da prendere, soprattutto in una materia così complessa. Ci esoneriamo pertanto da qualsiasi responsabilità per i danni che potrebbero derivare dall’uso del programma.
0 commenti