Cambiare il prezzo ai prodotti venduti: effetti sul profitto
Se cambio il prezzo ad un prodotto che vendo, quanto ci guadagno (o rimetto)?

da | 17 Lug 2013 | Fare impresa | 0 commenti

Credo che sia il dilemma di tutti i piccoli imprenditori, venditori e commercianti al dettaglio: vorrei modificare il prezzo di un prodotto (in aumento o in diminuzione), ma questa mia decisione come influenzerà le vendite? Ci andrò a guadagnare come spero o invece ci perderò?

In genere a queste domande l’imprenditore risponde andando per tentativi, cioè cambiando il prezzo per poi vedere come va a finire:

  • se la sua scelta è vincente o comunque indifferente rispetto alle vendite ed al profitto, allora lascia le cose come stanno
  • altrimenti, se vede il suo margine di guadagno diminuire per effetto della variazione apportata, ritorna al prezzo iniziale

Proprio per evitare che il nostro venditore prenda le sue decisioni affidandosi esclusivamente all’intuito (e andando spesso alla cieca), abbiamo elaborato un semplice programma in grado di calcolare la quantità da vendere – dopo la variazione di prezzo – per mantenere almeno il profitto che era realizzato per quel prodotto prima della modifica.

Avendo questa importante informazione (la quantità da vendere per mantenere il profitto già conseguito) l’imprenditore può, anche prima di variare concretamente il prezzo del prodotto, decidere se vale la pena intervenire su di questo: infatti una quantità da vendere eccessiva rispetto alle proprie possibilità dovrebbe suggerire al commerciante l’inopportunità di modificare il prezzo.

Prima di vedere in dettaglio il programma e fare le nostre simulazioni sulle variazioni di prezzo, è utile ricordare la regola fondamentale dell’economia per la quale:

  • dopo l’aumento del prezzo di un bene ci dobbiamo aspettare (a parità di condizioni) la diminuzione delle vendite di quel bene
  • dopo la diminuzione del prezzo di un bene ci dobbiamo aspettare (a parità di condizioni) l’aumento delle vendite di quello stesso bene

Cioè, in altre parole, la quantità domandata di un prodotto è inversamente proporzionale al suo prezzo.

Chi fosse interessato ad un approfondimento della teoria economica che regola questi concetti, può leggere il nostro articolo sull’elasticità della domanda.

Per le simulazioni offerte dal nostro programma qui sotto dobbiamo inserire, nelle celle bianche, pochissimi dati:

  • il prezzo del prodotto venduto (prima della sua modifica)
  • il costo del prodotto in questione (quindi il suo prezzo di acquisto dal fornitore più altri costi ad esso imputabili)
  • la quantità venduta nel periodo che vogliamo considerare (la settimana, il mese o l’anno)
  • il tipo di variazione del prezzo, ovvero se un aumento o una diminuzione
  • la percentuale di variazione del prezzo (per es. se il prezzo è 100 e vogliamo diminuirlo a 90, indicheremo il 10% quale modifica dello stesso)

Il programma restituisce:

  • il margine del prodotto o valore aggiunto (prezzo meno costo)
  • il profitto riferito allo specifico prodotto
  • e soprattuttola quantità da vendere se vogliamo mantenere almeno il profitto che c’era prima della variazioneA tale proposito è da tenere presente che, se il nuovo prezzo è maggiore del precedente, allora la quantità da vendere elaborata dal programma rappresenta la minor soglia di vendite oltre cui non scendere per non intaccare il profitto già conseguito con il vecchio prezzo; viceversa, se invece il nuovo prezzo è minore del precedente, allora la quantità da vendere restituita dal programma rappresenta la maggior soglia di vendite da raggiungere obbligatoriamente per non perdere il profitto che si realizzava al vecchio prezzo.

Cambiare il prezzo ai prodotti

Ecco il programma: buon lavoro

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