Impresa familiare
Un breve articolo sull'impresa familiare

da | 23 Giu 2003 | Fare impresa, Società | 0 commenti

Quest’impresa è gestita dai familiari, ossia non solo dal coniuge, ma anche da altri parenti entro il terzo grado ed affini entro il secondo e dà la possibilità di costituire di fatto un’associazione senza la partecipazione di terzi, ma all’interno della famiglia.

E’ a tutti gli effetti un’impresa individuale, in cui l’imprenditore rappresenta colui che la gestisce ed i familiari collaborano in modo prevalente e continuativo.

I familiari ricevono, per la loro prestazione d’opera, una partecipazione agli utili, che è proporzionata alla qualità e quantità del lavoro prestato.

La legge fiscale impone che gli utili vadano comunque almeno per il 51% all’imprenditore titolare dell’impresa, e per il restante 49% suddiviso tra i collaboratori familiari.

Questa è una figura imprenditoriale poco conosciuta ma interessante in alcune circostanze, quando è appunto la famiglia a porre in essere un’attività economica nel mondo del lavoro.

I familiari, oltre a prestare il proprio lavoro e quindi partecipare alla suddivisione degli utili, possono partecipare alle decisioni gestionali ed imprenditoriali. In particolare, partecipano alle decisioni di straordinaria amministrazione, tutte quelle decisioni cioè inerenti l’impiego di utili, l’incremento del patrimonio, gli indirizzi produttivi ed eventualmente la cessazione dell’impresa.

Tutti gli atti della gestione ordinaria, essendo comunque un’impresa di fatto individuale, sono di pertinenza dell’imprenditore.

Per costituire quest’impresa familiare occorre un atto costitutivo redatto in presenza di un notaio, che indichi quali sono i familiari partecipanti, ma non le quote di partecipazione, poiché, come abbiamo detto, queste sono attribuite in proporzione della qualità e quantità del lavoro prestato.

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