Manuale del lavoro
Tutto quello che c'è da sapere sui diritti e i doveri dei lavoratori

da | 12 Feb 2013 | Fare impresa, Lavoratori dipendenti | 1 commento

Contratto di lavoro accessorio

Esiste un nuovo tipo di contratto di lavoro che è l’ideale per quei lavoratori, soprattutto giovani, che hanno necessità di occuparsi saltuariamente, magari perché studiano: il contratto di lavoro accessorio.

Anche per i datori di lavoro – imprese e no – il lavoro accessorio è spesso adatto, perché permette loro di “chiamare” il lavoratore quando serve, laddove il contratto di lavoro intermittente o a chiamata non può essere utilizzato (per es. a causa dell’età, oltre i limiti, del lavoratore).

Le prestazioni di lavoro in questione consistono dunque in attività lavorative meramente occasionali ed accessorie.

Il lavoro accessorio si caratterizza per la semplicità degli adempimenti e per le modalità di pagamento della retribuzione e dei contributi.

Infatti nel lavoro accessorio il datore di lavoro deve comprare dei “buoni” o voucher di un certo valore (impresso sui titoli stessi) da consegnare al lavoratore quale retribuzione del lavoro eseguito. Questi li potrà cambiare in denaro presso, ad esempio, un ufficio postale.

 

Il bello di tale particolare procedimento è che il valore del buono per il lavoratore (cioè quanto egli materialmente prende come retribuzione) è minore del prezzo di acquisto pagato dal datore di lavoro per avere il voucher e la differenza rappresenta i contributi INPS e INAIL. Pertanto al momento dell’acquisto del voucher da parte del datore di lavoro egli già versa, preventivamente, i contributi per il lavoratore e quindi non ha necessità di osservare alcun altro tipo di adempimento.

Per fare un esempio concreto, comprando un voucher da 10 euro, 7,50 euro vanno al lavoratore come retribuzione e 2,50 euro sono i contributi che l’impresa avrebbe dovuto versare, ma che paga direttamente con l’acquisto del buono: niente di più semplice.

Esistono ovviamente vari tagli dei voucher, per tenere conto dei diversi importi delle remunerazioni dei dipendenti, ed è previsto che questi voucher debbano essere orari, numerati progressivamente e datati.

In particolare, posto100 il valore del buono:

  • 75 è la retribuzione del lavoro accessorio
  • 13 è il versamento alla gestione separata dell’INPS
  • 7 è l’assicurazione contro gli infortuni INAIL
  • 5 è la commissione che va al gestore del servizio

I buoni possono essere cartacei o telematici. In quest’ultimo caso essi richiedono una registrazione on line del lavoratore ai fini dell’accredito del compenso direttamente sul suo conto postale.

Limiti allapplicabilità

La Riforma del mercato del lavoro ha stabilito che il lavoro accessorio è applicabile quando i lavoratori non percepiscano più di euro 5.000 dai vari committenti nel corso dell’anno solare. C’è comunque il limite di euro 2.000 per singolo committente qualora questi sia un’impresa o un professionista.

1 commento

  1. Vittoria

    buona sera,volevo porre una domanda,i giorni di riposo vengono calcolati come ferie durante il periodo delle stesse?

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