Nella manovra della legge di stabilità ci sono alcuni interventi davvero interessanti. Di quello sul TFR da pagare in busta paga (anziché attendere tutta la vita lavorativa per vederselo pagato in unica soluzione) ne abbiamo già parlato in altro articolo di Studiamo.
In questa sede vogliamo invece chiarire in modo semplice e schematico – quindi alla nostra maniera – le caratteristiche del nuovo regime agevolato di tassazione forfettaria delle piccole imprese, che sostituirà il vecchio regime dei minimi al quale è possibile aderire fino al 31 dicembre 2015.
Si tratta di un regime di tassazione di favore per le imprese che non superano determinate cifre dei ricavi di vendita (o di compensi per prestazione di servizi, nel caso di professionisti) e sembra un’agevolazione interessante per queste categorie di contribuenti, anche se in alcuni casi potrebbe essere peggiorativa rispetto al vecchio regime dei minimi.
Il modo migliore di spiegare le novità del nuovo regime forfettario di tassazione agevolata è quello di metterlo a confronto in una tabella con il vecchio regime dei minimi, la cui validità è stata prorogata a tutto il 2015.
Regime forfettario |
Regime di minimi |
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Requisiti economici per accedere al regime |
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Calcolo dell’imposta sostitutiva | 15% del reddito imponibile calcolato come segue:
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5% del reddito imponibile calcolato come segue:
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Vantaggi ed agevolazioni | Oltre alla tassazione ridotta mediante l’applicazione di un’imposta molto bassa (ma meno bassa di quella del regime dei minimi), sostitutiva di Irpef e addizionali, ci sono altri indubbi vantaggi come la possibilità di non pagare IVA e IRAP. | Oltre alla tassazione ridotta mediante l’applicazione di un’imposta molto bassa, sostitutiva di Irpef e addizionali, ci sono altri indubbi vantaggi come la possibilità di non pagare IVA e IRAP. |
Abbiamo anche sviluppato un programma per calcolare l’imposta da pagare con il nuovo regime forfettizzato, messa a confronto con quella che si deve pagare con il vecchio regime dei minimi.
I dati da inserire nelle celle bianche del programma (le uniche celle non bloccate) sono veramente pochi:
- il tipo di attività, necessario per conoscere il coefficiente di redditività da applicare
- l’importo annuo dei ricavi per le imprese o dei compensi per i professionisti
- la circostanza se l’impresa o il lavoratore autonomo è in attività da non più di 3 anni
- la somma dei contributi previdenziali versati nell’anno
- i costi o le spese sostenute nell’anno considerato, se si vuole il confronto con il regime dei minimi
Il programma calcola l’imposta da pagare per il nuovo regime forfettario e la paragona a quella dei minimi, indicando se con il nuovo sistema di tassazione ci si guadagna o ci si rimette e quantificando pure il risparmio d’imposta o il maggior aggravio fiscale.
Come sempre abbiamo messo tutto il ns. impegno nella realizzazione di questo programma, ma esso rimane comunque il frutto di un mero esercizio didattico, da utilizzare solo per fini esemplificativi: quindi non prendete sul serio i suoi risultati. Pertanto ci esoneriamo da qualsiasi responsabilità per l’uso del programma e per i danni che potrebbero derivarne.
Complimenti bellissimo articolo… Come sempre chiaro e semplice da capire…