Le aziende hanno una grande convenienza ad assumere lavoratori disoccupati che beneficiano dell’Assicurazione Sociale Per l’Impiego (cioè l’ASPI: il trattamento a sostegno del reddito erede della vecchia indennità di disoccupazione e di mobilità).
Infatti l’impresa che assume (a tempo pieno e indeterminato) percepirà ogni mese la metà dell’ASPI residua che sarebbe stata goduta dal lavoratore assunto se questi fosse rimasto senza occupazione.
Vediamo nella seguente tabella esplicativa come funziona questo interessante incentivo a favore dei datori di lavoro che assumono.
Tipo di assunzione |
Con contratto a tempo indeterminato e ad orario pieno. |
Lavoratori interessati |
I non occupati che beneficiano dell’ASPI (ex indennità di disoccupazione e di mobilità). Questi lavoratori non devono essere stati licenziati nei 6 mesi precedenti da aziende riconducibili all’impresa che assume. |
Incentivo corrisposto all’impresa che assume |
Il 50% dell’indennità mensile ASPI di cui avrebbe goduto il lavoratore assunto se fosse rimasto privo di occupazione (vedi esempio in fondo alla pagina). |
Periodo di corresponsione dell’agevolazione |
Il residuo periodo di spettanza del diritto all’ASPI del lavoratore assunto (vedi esempio in fondo alla pagina). Tuttavia il contributo è pagato per ogni mensilità di retribuzione erogata al nuovo lavoratore e perciò, in caso di giornate non retribuite durante il mese, l’importo mensile dell’incentivo è proporzionalmente ridotto. |
Esempio di assunzione di un lavoratore in ASPI per 12 mesi di cui 4 già goduti |
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Importo ASPI per i primi 6 mesi |
€ 1.110,43 |
Importo ASPI dopo i 6 e fino ai 12 mesi |
€ 943,87 |
Totale contributo spettante al datore di lavoro per gli ultimi 8 mesi |
€ 3.942,04 |
[(943,87 x 6) + (1.110,43 x 2)] / 2 = |
Vi ho scoperto per caso,vi faccio i complimenti per il sito,e per il modo in cui vengono trattati i vari argomenti.Grazie