Hegel
Una dispensa di filosofia su Hegel: lo stile, i presupposti, il sistema hegeliano, la logica

da | 2 Mar 2006 | Filosofia | 3 commenti

STILE DI HEGEL

Difficile perché molto astratto e ogni parte del suo sistema presuppone quella precedente e quella successiva. Bisogna immergersi nella sua filosofia se si vuole capirla.

COMPITO DELLA FILOSOFIA

  1. COMPRENDERE IL MONDO ED IL PROPRIO TEMPO PER QUELLO CHE SONO (capire il significato della struttura della società, le forme di governo, le tradizioni nel momento in cui si vive) – Ogni epoca storica ha una struttura razionale, frutto di uno sviluppo precedente avvenuto in tappe necessarie.
  2. SUPERARE LE SCISSIONI, CONCILIARE GLI OPPOSTI. Anche il negativo ha ragione d’essere nella storia e svolge una funzione essenziale in essa (il negativo è solo un momento nello sviluppo dialettico della storia che porta ad un nuovo momento di positività).
  3. COGLIERE RAZIONALMENTE L’ASSOLUTO (lo spirito assoluto che si sviluppa dentro la storia).

PRESUPPOSTI DELLA FILOSOFIA HEGELIANA

  1. LA SUA È UNA FILOSOFIA SISTEMATICA (ogni parte di essa è strettamente concatenata al tutto, presuppone la parte precedente e implica quella successiva). Anche la realtà e la storia sono sistematiche. La filosofia hegeliana è divisa in:
    • Logica (si occupa del pensiero o “idea in sé” e della tesi)
    • Filosofia della natura (si occupa della natura o “idea fuori di sé” e dell’antitesi)
    • Filosofia dello spirito (si occupa dello spirito o “idea in sé e per sé” e della sintesi)
  2. IDENTITÀ DI REALE E RAZIONALE (tutto ciò che è reale è anche razionale e viceversa -panlogismo-).
    • Reale significa che è conoscibile ed ha una spiegazione razionale per essere reale
    • Esistente significa contingente e casuale, e abbonda in natura

    Se non si prende in considerazione la differenza tra reale ed esistente Hegel può sembrare un giustificazionista e un idealista.

  3. RAZIONALITÀ COME PROCESSO (la razionalità è un processo che si costruisce poco per volta).Il logos non sta nelle singole cose, esso è immanente alla realtà in una trama di legami logici che la ragione cerca di cogliere.
  4. DIALETTICA (deriva dal greco e significa muoversi da una parte all’altra).Hegel riconosce in Eraclito l’iniziatore della dialettica. Per entrambi la dialettica è la legge della realtà (infatti gli elementi sono legati l’un l’altro) e del pensiero (infatti pensando e parlando colleghiamo diversi concetti).Il procedimento dialettico è un procedimento triadico (si svolge attraverso 3 momenti inscindibili):
    • Tesi (momento astratto intellettuale) – E’ il momento in cui si afferma qualcosa (Es. essere)
    • Antitesi (momento negativo razionale) – E’ la negazione generata dalla tesi (Es. nulla)

    Nessuno di questi 2 momenti è vero, ma sono accentuazioni unilaterali della realtà (la rappresentano in modo fisso e rigido). Essi trovano superamento e inveramento nella

    • Sintesi – Essa toglie alle altre 2 la pretesa di assolutezza mentre conserva l’elemento fondamentale. Diventa finalmente consapevole di sé stessa (Es. divenire).

    La sintesi diventa poi tesi di una altro procedimento triabico e tutto si ripete

  5. a) IL VERO È L’INTERO (la verità sta soltanto alla fine del processo conoscitivo) – Piano logico.b) L’INFINITO, L’ASSOLUTO È TOTALITÀ PROCESSUALE NECESSARIA (esso è composto dalla     somma di tanti finiti o è il finito infinitizzato) – Piano ontologico.
  6. DIFFERENZA TRA RAGIONE E INTELLETTO:
    • L’intelletto è la facoltà che distingue, separa, contrappone (facoltà scientifica)
    • La ragione è la facoltà dialettica che riconosce l’unità dei contrari (facoltà filosofica)

    La ragione è più importante dell’intelletto perché per Hegel la scienza dà troppe cose per scontate.

IL SISTEMA HEGELIANO

  • Nell’ENCICLOPEDIA DELLE SCIENZE FILOSOFICHE IN COMPENDIO Hegel ricostruisce il processo che porta alla formazione dell’assoluto ponendosi dal punto di vista di esso (dal punto di vista di chi sa tutto).
  • Nella FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO Hegel descrive il difficile cammino che la coscienza compie per arrivare al punto di vista dell’assoluto (alla conoscenza vera e assoluta).La coscienza individuale parte dalla constatazione di un dualismo fra soggetto e oggetto, fra spirito e materia, e solo dopo molti erramenti comprende che quel dualismo è solo apparente: soggetto e oggetto, spirito e materia, sono solo tappe del processo dialettico attraverso cui l’assoluto si forma e prende coscienza di sé.

LOGICA

Studia il pensiero; un pensiero in potenza, non ancora estrinsecatosi; un pensiero puro, indipendente da contenuti (Es. Dio prima della creazione del mondo).

I suoi contenuti sono le categorie, che riprendono in parte Aristotele:

  1. ESSERE – tesi
  2. ESSENZA – antitesi
  3. CONCETTO – sintesi

Queste categorie, che formano una triade, si possono dividere in ulteriori categorie come QUALITÀ, QUANTITÀ, CAUSA, SOSTANZA, NECESSITÀ, RELAZIONE, ecc. Ma anche se Hegel le presenta come categorie distinte, esse sono inscindibili, perché il pensiero è un fluire continuo.

Il pensiero, e quindi le categorie che il pensiero utilizza, corrisponde perfettamente alla struttura fondamentale della realtà, quindi il pensiero è l’ossatura della realtà.

LOGICA e METAFISICA si identificano, come ESSERE e PENSIERO (panlogismo).

I meccanismi del pensiero sono processi dialettici rigorosamente deduttivi: ogni cosa viene dedotta dall’elemento precedente (pandeduttivismo), infatti spiegare non è descrivere, bensì dedurre (trovare il legame razionale tra 2 elementi).

Hegel venne criticato per questo da alcuni filosofi che dicevano che alcuni termini sono solo accostati senza che ci sia una necessità ferrea che porti ad un determinato risultato.

FILOSOFIA DELLA NATURA

Parla dell’idea che si estrinseca, esce da sé, si aliena, si fa altro da sé. La natura è l’antitesi del pensiero, la sua negazione, anche se ne conserva traccia (Es. Il mondo creato da Dio).

Anche la natura è formata da una triade fondamentale:

  1. MECCANICA (idea come pura esteriorità) – tesi
  2. FISICA (idea come individualità naturale) – antitesi. In essa sono le leggi necessarie della natura
  3. FISICA ORGANICA (idea come individualità soggettiva) – sintesi

Hegel pretende di dedurre, col pandeduttivismo dialettico, tutte le categorie dei fenomeni naturali, cioè quella che lui considera l’ossatura razionale della natura.

La natura è concepita in termini negativi in contrapposizione ai romantici perché:

  • È la negazione del pensiero, la decadenza dell’idea (Es. L’immagine imperfetta di Dio)
  • È il regno dell’accidentalità, dell’esistente, del contingente. La natura conserva la sua razionalità, ma non è del tutto prevedibile (non può essere sempre utilizzato il processo triadico)

E in contrapposizione alla scienza perché:

  • La scienza descrive ma dà per scontata la materia
  • La filosofia, invece, non dà nulla per scontato e spiega l’esistenza della materia

FILOSOFIA DELLO SPIRITO

Parla dell’assoluto che pensa sé stesso, è autocosciente perché è passato attraverso l’esperienza del negativo e ripercorre le tappe della sua storia.

È formata da una triade fondamentale composta da:

  1. SPIRITO SOGGETTIVO [uomo al di là dei rapporti umani]
    1. ANTROPOLOGIA (anima) – unità di soggetto e oggetto
    2. FENOMENOLOGIA (coscienza) – unità negata, opposizione tra soggetto e oggetto
    3. PSICOLOGIA (soggetto conoscente e agente) – unità mediata, soggetto e oggetto sono il prodotto di un’unica attività
  2. SPIRITO OGGETTIVO [uomo che realizza al sua libertà in rapporto con gli altri]
    1. DIRITTO ASTRATTO (proprietà, contratto, illecito e pena) – sfera dell’esteriorità
    2. MORALITÀ – sfera dell’interiorità
    3. ETICITÀ (famiglia, società civile, stato) – sfera del bene comune
  3. SPIRITO ASSOLUTO [più alte manifestazioni dello spirito umano]
    1. ARTE – coglie l’assoluto con l’intuizione sensibile (non mediata da un ragionamento)
    2. RELIGIONE – con il sentimento e la rappresentazione mitica (metafora x raccontare l’assoluto)
    3. FILOSOFIA – con il concetto

Lo spirito oggettivo si occupa dei rapporti (giuridici, economici, politici, sociali) dell’uomo con gli altri uomini. Questi rapporti portano alla realizzazione della libertà, perché il volere del singolo si armonizza con il volere universale.

  1. Proprietà: diritto che comprende la garanzia del possesso delle cose (elemento fondamentale per la società borghese e liberale del tempo di Hegel) e di sé stessi (habeas corpus, schiavitù impensabile in una società moderna).Contratto: momento di unità determinato dal convenire di volontà differenti; unità comunque precaria, perché basata sull’arbitrio dei singoli contraenti (Hegel critica il contrattualismo e la concezione Kantiana del matrimonio come contratto).Illecito: violazione del diritto di tutti, sostituito con un diritto individuale; deriva dal disagio del singolo nei confronti delle regole.

    Pena: azione volta a reintegrare la libertà messa in discussione dall’illecito; la pena non è una vendetta, ma un diritto di chi ha commesso l’illecito (Hegel sostiene la pena di morte).

  2. L’uomo si adegua a delle regole che egli stesso si dà in base a un movente, cioè quello che lui considera il bene; l’idea di bene è però soggettiva perché deriva dall’interiorità di ognuno.
  3. Famiglia (mononucleare borghese): è il luogo dell’unione. E’ un organismo immediatamente unitario, e i suoi membri costituiscono un tutt’uno in rapporto con l’esterno. E’ costituita da matrimonio, patrimonio ed educazione dei figli:
    • Il matrimonio nasce dal libero consenso di due persone ed è caratterizzato da un rapporto d’amore che li lega.
    • Il patrimonio (ciò che la famiglia possiede) e l’educazione dei figli sono caratterizzati da un rapporto di fiducia tra marito e moglie (fiducia che il patrimonio venga usata per il bene di tutti e fiducia che i figli siano educati bene).

    Società civile: è il luogo della divisione (del lavoro, delle classi sociali). Racchiude i soggetti economici la cui volontà e il cui agire paiono determinati dall’interesse particolare, senza che si manifesti una dimensione collettiva. Questa insocievolezza tuttavia nasconde una socievolezza di fondo che riaffiora a poco a poco avvicinandosi allo stato. La società civile è costituita da:

    • Il sistema dei bisogni, in cui la trama degli egoismi privati concorre alla soddisfazione dei bisogni altrui, grazie ad un’interdipendenza del lavoro.
    • L’amministrazione della giustizia, che consiste in un insieme di leggi positive emanate da un potere superiore ai singoli e fatte rispettare dai giudici. L’amministrazione tutela i beni e i diritti del singolo e si fa carico del suo benessere.
    • La polizia e le corporazioni, che corrispondono al momento più alto della ricomposizione tra singolo e totalità, anche se in un ambito ristretto.

    Stato: è il luogo della compiuta realizzazione della volontà libera (libertà); questa è una volontà universale perché razionale, e non deriva da una convergenza delle volontà particolari, le quali sono subordinate e sacrificate. Lo stato è costituito da:

    • Diritto statale interno. La miglior forma di governo è la monarchia costituzionale (non legittimata per diritto divino) nella quale i poteri dello stato sono raccolti in unità e si contemperano fra loro, e la costituzione incarna i valori fondamentali del popolo.
    • Diritto statale esterno. Ogni stato si presenta come un individuo compiuto e autonomo dagli altri; i rapporti internazionali non sono sanciti da una volontà universale, e ogni stato agisce secondo la propria volontà particolare. Nel caso sorgano dei contrasti tra stati, si può ricorrere alla guerra per risolverli, e anzi a volte la guerra risulta utile.
    • Storia del mondo. La storia non è un insieme di fatti casuali (come la vede l’intelletto), ma ha una funzione provvidenziale e finalistica, perché è il processo attraverso il quale tende a realizzarsi l’assoluto (la libertà) [Fichte e rapporto io-nn io]. Questo processo si sviluppa grazie allo spirito del mondo (la razionalità), il quale nella storia ha incarnato popoli diversi, popoli che di volta in volta hanno assunto il ruolo di popolo dominante (Regno orientale=dispotismo, Regno greco-romano=libertà di pochi, Regno germanico=libertà di tutti, ottenuta col cristianesimo). Ogni popolo dominante ha dovuto, e dovrà, portare avanti il processo attraverso il conflitto con gli altri popoli, credendo di operare per i propri scopi, ma invece contribuendo alla realizzazione dello scopo universale della ragione (chiamato astuzia della ragione).

Nello spirito assoluto l’idea giunge all’autoconsapevolezza, a conoscere sé stessa.

Le espressioni dello spirito non si distinguono per il contenuto, il quale è per tutte l’assoluto, l’intero, ma per la forma con cui esse conoscono l’assoluto.

  1. L’opera d’arte è data dalla unione del concetto con i materiali sensibili (percepibile coi sensi come poesia, pittura, musica, ecc.). Essa è prodotta dallo spirito e rappresenta l’alienarsi del concetto nel sensibile. Il sensibile diventa quindi veicolo dell’espressione di un significato universale, della totalità (cioè del contenuto spirituale del tempo in cui l’artista vive).Hegel distingue tre momenti fondamentali della storia dell’arte:
    • L’arte simbolica, nella quale il contenuto è povero e la forma semplice, elementare.
    • L’arte classica, caratterizzata da un perfetto equilibrio di contenuto e forma e in cui prevale l’armonia e l’ordine (Hegel era un profondo conoscitore della Grecia classica)
    • L’arte romantica, caratterizzata da una nuova sproporzione tra contenuto (alto, contraddistinto dall’ansia verso l’infinito) e forma (incapace di esprimere questo contenuto)

    Lo scopo dell’arte di cogliere l’assoluto è però realizzato meglio e superato da religione e filosofia.

  2. La religione rappresenta e racconta Dio, cioè la verità (Hegel critica il deismo illuministico); infatti il sentimento religioso è il veicolo attraverso il quale l’uomo entra in rapporto con la verità e l’assoluto. Come i materiali sensibili per l’arte, i miti per la religione racchiudono dei concetti.Hegel distingue tre tipi di religione succedutisi nella storia:
    • Religione panteistica e naturalistica (di tipo primitivo, orientale)
    • Religione politeistica (quella greco-romana, ma anche quella giudaica)
    • Religione cristiana (con il contenuto concettuale più ricco perché Dio si identifica con l’assoluto)
  3. Nella filosofia il percorso dell’autoconoscersi dello spirito giunge al termine col raggiungimento della forma assoluta (ora mediata dalla ragione).Le filosofie succedutesi nella storia non sono nate casualmente: ogni filosofia rappresenta infatti il superamento dialettico di quella precedente, conservando però il nucleo essenziale e inverandolo in una prospettiva più completa.

Vedi anche:

3 Commenti

  1. antonello

    sistematica,razionalità e logica si palpano ogni giorno nella realtà.

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  2. Ubi Daru

    Grande guida.

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  3. Davide

    Davvero ottimo, semplice, sintetico e conciso

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