Parlando di Duns Scoto, è importante rilevare che nella stagione finale della scolastica, pensatori come lui o come Ockham, rappresentarono i precursori reali e più incisi della modernità. Spesso si associa l’inizio della stagione moderna, con la fine del rinascimento e la nascita della scienza empirica.
Però si dimentica che le costruzioni teoretiche/gnoseologiche fondamentali che svuotarono ben presto la scolastica dei limiti (tradizione e religiosità cristiana) che impedivano un progresso ed una libertà di pensiero, si ebbero all’interno della scolastica stessa e da parte di due importantissimi pensatori, Duns Scoto appunto, e Guglielmo da Ockham.
In questa sede, rinunciando ad una larga esposizione, ci concentreremo nel chiarimento di pochi concetti essenziali. Non ci saranno riferimenti biografici, né riflessioni sul pensiero complessivo di Ockham, ma semplicemente cercherò di spiegare cosa si intenda per “rasoio di Ockham”e quali conseguenze si generano da tal asserzione.
Prima di tutto è necessario chiarire che la definizione rasoio è successiva ad Ockham e che lui piuttosto si riferiva ad un’economia del pensiero. Direi quasi, come per Scoto, ad un’igiene metodologica.
Si intende per rasoio di Ockham, un procedimento metodologico volto a scremare tutte quelle entità inutili e indimostrabili che affollano la tradizione metafisica.. Ovvero non si deve procedere a ragionamenti intorno a cose che non hanno verificabilità.
“Entia non sunt moltiplicanda praeter necessitatem”
Tale metodo, assolutamente innovativo, prevede di conseguenza una profonda riflessione critica che in un istante spazza via un enorme contenitore di analisi filosofica e che al tempo stesso inaugura la modernità. Dio, riflessioni metafisiche, naturali, e tutto ciò che non ha riscontri nella percezione e nella verificabilitàsono concetti, enti, forse anche veri, ma inutili da indagare, perché resterà sempre e comunque il dubbio e l’incertezza.
Le conseguenze di questo approccio metodologico sono innumerevoli e senza precedenti. Si hanno ripercussioni sul concetto di sostanza che diviene aleatorio e frammentato innumerevolmente, fino a divenire semplicemente qualità. Della sostanza non si può conoscere altro che le sue qualità sensibili ai nostri sensi.
Inoltre usando il rasoio in ambito logico, anche la disputa sugli universali si esaurisce in un batter di ciglio, decine e decine di anni di dibattiti e diatribe si risolvono con un taglio netto, semplice. Secondo Occam, non si può affermare una realtà metafisica degli universali, questi non sono e non possono essere entità a sé stanti né frutto della convenzione. Dalla reatà, i sensi prendono solo le infinite individualità, i concetti invece sono gli unici universali ma solo perché contengono (supposizione) le qualità di una molteplicità di oggetti.
Le ragioni che dicevo precedentemente, circa la nascita della teoretica moderna adesso vi risulteranno certamente più chiare.
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