Sono in molti a promettere la Flat Tax, ovvero la tassazione dei redditi con un’unica aliquota anziché con le attuali 5 previste dall’Irpef.
La presentano come una grande semplificazione e, soprattutto, come una rivoluzionaria riduzione delle tasse, a vantaggio principalmente dei soggetti a basso reddito. Le stesse persone garantiscono anche che il buco nel bilancio pubblico, generato dall’applicazione della Flat Tax, sia facilmente colmabile attraverso risorse aggiuntive di agevole reperibilità.
Ma le cose stanno proprio così?
Oppure ci stanno prendendo in giro perché la Flat Tax non è assolutamente realizzabile?
In questa nostra analisi e con l’ausilio di un apposito programma dimostreremo che la tanto decantata Flat Tax è, dal punto di vista matematico, un sogno completamente inattuabile e che chiunque la proponga, affermando il contrario, ci sta solo raccontando bugie, molto probabilmente al solo scopo di raccogliere consensi.
Ciò per 2 validissimi motivi (a volte, ma non sempre, alternativi tra di loro):
- il buco che la Flat Tax produrrebbe nel bilancio statale, a causa delle mancate entrate fiscali, sarebbe impossibile da sanare (se non mediante altre imposte compensative, rendendo quindi totalmente vana la manovra)
- si tratterebbe, come ha detto qualcuno, di un “Robin Hood all’incontrario”, perché l’applicazione della Flat Tax comporterebbe necessariamente molto (ma molto) più risparmio ai contribuenti ricchi di quello che spetterebbe ai soggetti poveri, anzi per alcune aliquote questi ultimi pagherebbero addirittura più imposte
Peraltro quanto detto è del tutto intuitivo, a prescindere da dimostrazioni matematiche, per una semplice ed evidente constatazione di principio: l’aliquota unica della Flat Tax la rende un’imposta reale e non personale, cioè un’imposta che non tiene conto delle condizioni personali dei contribuenti (le aliquote Irpef sono a scaglioni crescenti in funzione del reddito ed inoltre le detrazioni permettono di considerare le spese e le esigenze familiari dei contribuenti), beneficiando quindi, come risparmio fiscale, molto più i soggetti ad alto reddito che quelli poveri.
In ogni caso abbiamo realizzato il seguente programma dove potete divertirvi ad inserire (nella cella bianca) diverse aliquote della Flat Tax, così da vedere in tempo reale come cambia la situazione degli italiani in fatto di imposte (redditi del 2015, fonte Mef, elaborazioni proprie). I dati infatti forniscono senza ombra di dubbio sempre lo stesso inevitabile esito: il buco nel bilancio appare difficilmente colmabile e chi ci guadagna di più sono i soggetti agiati, a discapito purtroppo dei contribuenti a basso reddito. (se per inserire i decimali la virgola vi dà problemi, digitate il punto anziché la virgola)
Appare evidente (ma, aimé, forse non a tutti) che ridurre il numero di aliquote o, addirittura, lasciarne una sola accomuna le “sorti fiscali” di chi ha di più e chi ha di meno il che è contrario ad ogni logica di equa distribuzione del costo dello Stato.