Si parla molto di usura bancaria sui conti correnti, ma non ci risulta che nessuno finora abbia analizzato il fenomeno dal punto di vista delle spese bancarie addebitate al correntista anziché da quello del tasso di interesse applicato.
Si tratta di una distinzione importante perché, mentre il tasso di interesse applicato sui fidi di conto corrente (o comunque sugli scoperti) è quasi sempre nei limiti delle soglie usura, le spese bancarie addebitate nel periodo possono facilmente produrre usura.
Ciò a causa del fatto che gli oneri addebitati sono spesso molto gravosi per il cliente della banca, soprattutto quando questi è stato costretto a sconfinare per un tempo più o meno lungo, dovendo pagare in tale eventualità la famigerata “Commissione di istruttoria veloce” (Civ).
Ma anche chi rimane nel fido di conto corrente subisce l’addebito di una importante voce di spesa: la “Commissione di messa a disposizione dei fondi” o “Commissione per il fido accordato”.
Per sapere immediatamente e con facilità se l’addebito di spese o oneri sul conto abbia comportato il superamento del limite usura in vigore nel periodo considerato, abbiamo elaborato una formula che fornisce la soglia usura delle spese bancarie, ovvero l’importo massimo delle spese che possono essere addebitate: oltre tale soglia c’è sicuramente usura.
La formula in questione è la seguente:
Soglia spese bancarie = D x (A/400)
dove:
D = S – t
cioè D è la Differenza tra il tasso soglia di periodo (S) ed il Tasso di interesse (t) applicato sul conto corrente per l’intero periodo
A = il fido accordato o, se questo non c’è, il massimo saldo debitore del periodo
In altre parole gli unici dati che bisogna conoscere per sapere se l’addebito di spese ha comportato usura sono il tasso di interesse (S) deciso dal Mef, che costituisce la soglia usura del trimestre (ricavabile per es. dal sito ufficiale della Banca d’Italia), il tasso di interesse applicato sul conto (t) per l’intero periodo ed il fido accordato (A), oppure, in mancanza di fido, il più elevato saldo liquido a debito del cliente riscontrato nel periodo considerato (è ricavabile dallo scalare di conto corrente che la banca deve obbligatoriamente inviare a tutti i correntisti).
L’unica difficoltà che si potrebbe incontrare nel calcolare la formula sopra indicata è quella relativa al fatto che non sempre nel periodo (in genere trimestrale) per il quale si fanno i conti è stato applicato un unico tasso. Si hanno più tassi quando ad es. è intervenuta una variazione di tasso nel periodo, oppure quando il correntista ha utilizzato per alcuni giorni un importo maggiore del fido accordato. In quest’ultima eventualità la banca applica infatti due tassi: quello contrattuale sul fido e quello, molto più gravoso, per gli sconfinamenti o utilizzi oltre fido.
In tutti i casi in cui non ci sia un unico tasso di interesse applicato è sufficiente sostituirlo nella nostra formula con il tasso di interesse medio applicato nel periodo, calcolabile mediante la seguente operazione:
Tasso medio di periodo = Interessi addebitati x (36.500/Numeri debitori)
dove:
gli Interessi addebitati sono desumibili facilmente dall’estratto conto periodico, mentre i Numeri debitori sono ricavabili dallo scalare di conto corrente che la banca deve inviare obbligatoriamente a tutti i correntisti (e che in genere accompagna l’estratto conto).
In ogni caso, per venire incontro a coloro che non vogliono fare alcun calcolo per sapere se sul proprio conto corrente si è prodotta usura, forniamo il seguente programma che facilita notevolmente l’operazione:
Abbiamo anche sviluppato la seguente tabella che dice, per ogni differenza tra tasso soglia e tasso applicato (posta sulle righe), l’importo max delle spese bancarie addebitabili nel rispetto della normativa usura per diverse quantità di fido accordato (in colonna):
Differenza tra |
FIDO ACCORDATO oppure MAX SALDO DEBITORE del periodo (euro) |
|||||||||
10.000 |
20.000 |
30.000 |
40.000 |
50.000 |
60.000 |
70.000 |
80.000 |
90.000 |
100.000 |
|
1,00% |
25 |
50 |
75 |
100 |
125 |
150 |
175 |
200 |
225 |
250 |
2,00% |
50 |
100 |
150 |
200 |
250 |
300 |
350 |
400 |
450 |
500 |
3,00% |
75 |
150 |
225 |
300 |
375 |
450 |
525 |
600 |
675 |
750 |
4,00% |
100 |
200 |
300 |
400 |
500 |
600 |
700 |
800 |
900 |
1.000 |
5,00% |
125 |
250 |
375 |
500 |
625 |
750 |
875 |
1.000 |
1.125 |
1.250 |
6,00% |
150 |
300 |
450 |
600 |
750 |
900 |
1.050 |
1.200 |
1.350 |
1.500 |
7,00% |
175 |
350 |
525 |
700 |
875 |
1.050 |
1.225 |
1.400 |
1.575 |
1.750 |
8,00% |
200 |
400 |
600 |
800 |
1.000 |
1.200 |
1.400 |
1.600 |
1.800 |
2.000 |
9,00% |
225 |
450 |
675 |
900 |
1.125 |
1.350 |
1.575 |
1.800 |
2.025 |
2.250 |
10,00% |
250 |
500 |
750 |
1.000 |
1.250 |
1.500 |
1.750 |
2.000 |
2.250 |
2.500 |
11,00% |
275 |
550 |
825 |
1.100 |
1.375 |
1.650 |
1.925 |
2.200 |
2.475 |
2.750 |
12,00% |
300 |
600 |
900 |
1.200 |
1.500 |
1.800 |
2.100 |
2.400 |
2.700 |
3.000 |
13,00% |
325 |
650 |
975 |
1.300 |
1.625 |
1.950 |
2.275 |
2.600 |
2.925 |
3.250 |
14,00% |
350 |
700 |
1.050 |
1.400 |
1.750 |
2.100 |
2.450 |
2.800 |
3.150 |
3.500 |
15,00% |
375 |
750 |
1.125 |
1.500 |
1.875 |
2.250 |
2.625 |
3.000 |
3.375 |
3.750 |
Per finire mostriamo il grafico delle spese bancarie al limite della soglia usura, nel caso di un fido di euro 10.000 (o, il che è lo stesso, di un saldo debitore max di pari importo):
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