Ho sempre pensato che la grande classificazione dei lavoratori e della differenza tra le loro remunerazioni fosse quella tradizionale: lavoratori qualificati e non qualificati.
Da qui l’esigenza di studiare e prendersi una bel diploma di maturità o, meglio ancora, una bella Laurea, così da poter aspirare ad un reddito maggiore e, quindi, ad una vita più agiata.
Capirete perciò come mi sono meravigliato quando ho scoperto, leggendo, che questa classificazione è ormai superata ed appartiene al passato, in quanto l’innovazione tecnologica ha portato ad una formulazione più moderna della semplice distinzione tra lavoratori qualificati e non qualificati.
Adesso i lavoratori non debbono distinguersi, come un tempo, secondo la direttrice delle loro capacità e conoscenze, bensì secondo il grado di ripetitività delle loro mansioni. E ciò per ciascuna mansione lavorativa.
In altre parole, allorché le attività compiute dai lavoratori sono di routine (cioè prevedono sempre le stesse operazioni, siano esse manuali o di concetto), esse possono essere codificate e di conseguenza svolte facilmente, ed in maniera sempre più massiccia, dalle macchine e dagli automatismi propri dell’informatica. Tale automatizzazione del lavoro di routine provoca una polarizzazione dei lavoratori verso le mansioni (finora) non meccanizzabili, ovvero quelle dei lavori manuali a bassa qualifica e quelle dirigenziali ad altissima qualifica (del management).
Da studi fatti sembrerebbe infatti che, dagli anni Ottanta, siano aumentate le quote dei lavori rientranti in questi due poli estremi (di basso ed altissimo profilo), a scapito di quelli intermedi, più facili ad essere replicati al computer. E le remunerazioni si sono modificate di conseguenza.
Si tratta di un’importantissima e silenziosa rivoluzione che sta profondamente cambiando il mondo del lavoro, le cui caratteristiche possono essere maggiormente apprezzate dalle immagini seguenti, in cui sono graficamente rappresentate (in modo meramente indicativo) le tendenze dell’occupazione, com’erano una volta e come saranno, sempre più, nel prossimo futuro.
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