Abbiamo già parlato della grande novità a favore delle imprese in contabilità semplificata, per effetto della quale tali imprese potranno pagare le tasse solo sui ricavi effettivamente incassati (c.d. regime “di cassa”, contrapposto al regime per competenza).
Adesso approfondiamo la tematica analizzando la nuova contabilità che dovranno adottare le imprese in contabilità semplificata con il regime di cassa.
Ricordiamo preliminarmente che il nuovo regime di cassa si applica obbligatoriamente alle imprese in contabilità semplificata con i requisiti prescritti dalla normativa. Chi non lo gradisce e vuole rimanere nel regime di competenza ha solo una strada da percorrere: optare verso il più complesso regime ordinario di contabilità.
Esistono 3 tipi di contabilità per le imprese che applicano il criterio di cassa, ciascuno dei quali prevede la tenuta di alcuni particolari registri contabili. Le imprese possono quindi scegliere, tra questi 3 tipi di contabilità e registri, quello a loro più adatto e conveniente.
Per una panoramica completa delle 3 soluzioni disponibili di contabilità, con tutti i pro ed i contro di ognuna di esse, pubblichiamo la seguente tabelle esplicativa, che fornisce pure un’indicazione di massima circa la scelta più conveniente in base al settore ove opera l’impresa.
Registri contabili (alternativi) |
Descrizione della contabilità |
Pro e Contro |
Tipo di impresa al quale conviene il regime contabile |
Registri IVA + Registri incassi e pagamenti |
Oltre ai tradizionali Registri IVA, vanno tenuti 2 nuovi registri:
In questi nuovi registri vanno indicati cronologicamente, per ciascun ricavo o costo:
Entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi, vanno anche annotati gli altri importi rilevanti per le imposte: plus e minusvalenze, salari e stipendi, ammortamenti, ecc… |
Pro
Contro
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La tenuta di questo sistema contabile è generalmente indicato per le imprese di media e grande dimensione che esercitano il commercio all’ingrosso |
Registri IVA integrati |
I tradizionali registri IVA sono integrati per ricomprendervi l’annotazione, entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi, dell’importo complessivo dei mancati incassi per fatture emesse e di quello per mancati pagamenti delle fatture ricevute. Oltre naturalmente l’annotazione, entro lo stesso termine di cui sopra, degli altri importi rilevanti per le imposte: plus e minusvalenze, salari e stipendi, ammortamenti, ecc… Inoltre, al momento dell’effettivo incasso o pagamento, i ricavi o costi dovranno essere registrati separatamente entro 60 giorni. |
Pro
Contro
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La tenuta di questi registri è in linea di massima consigliabile agli artigiani ed alle PMI (Piccole e Medie Imprese) non al dettaglio, come ad es. ditte individuali, Snc, Sas, ecc… |
Registri IVA tradizionali (con presunzione di incasso e pagamento) |
Previa opzione, che è vincolante per almeno 3 anni, si possono continuare a tenere i tradizionali registri IVA, senza alcuna ulteriore annotazione (tranne quelle solite relative ai componenti di fine anno: plus e minusvalenze, salari e stipendi, ammortamenti, ecc…). In questo caso c’è infatti una presunzione legale per la quale la data di registrazione coincide esattamente con quella di incasso per i ricavi o di pagamento per i costi. |
Pro
Contro
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Questa forma contabile è indicata soprattutto per commercianti al minuto e pubblici esercizi, nonché in generale per tutte le imprese che incassano al momento dell’emissione del documento fiscale (fattura o scontrino) |
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