Alejandro Jodorowsky – Quando Teresa si arrabbiò con Dio
Recensione del libro ” Quando Teresa si arrabbiò con Dio ” di Alejandro Jodorowsky.
“Tutti i personaggi, luoghi e avvenimenti (benché a volte l’ordine cronologico sia alterato) sono reali.
Ma questa realtà è trasformata ed esaltata fino a diventare mito. Il nostro albero genealogico da un lato è la trappola che limita i nostri pensieri, emozioni desideri e vita materiale …
e dall’altro è il tesoro che racchiude la maggior parte dei nostri valori”
Alejandro Jodorowsky, Quando Teresa si arrabbiò con Dio (Prologo, p. 9)
La prima volta che ho “provato” a leggere Jodorowsky risale a circa un anno fa, con “La danse de la realité” edita da Albin Michel, e ammetto di non essere riuscita a terminare il libro.
Avevo l’impressione che il signor Jodorowsky fosse un po’ troppo egocentrico, quanto i suoi racconti sulla psicomagia e sui tarocchi un po’ troppo surreali.
Mi sbagliavo.
Non avevo trovato la giusta chiave di lettura per capire e apprezzare il suo stile che, forse nascosto da un linguaggio francese di per sé altisonante, sembrava insopportabile.
Non so cosa mi abbia spinto a dare una seconda possibilità a questo saccente, quanto affascinante scrittore, e a comprare “Quando Teresa si arrabbiò con Dio”, ma sono contenta di averlo fatto.
Non si tratta “solo” di un libro che racconta la storia di una famiglia cilena con origini ebraico-russe, con tanto di nonni, bisnonni, madri e padri, ma di un romanzo in cui, scomparendo il filo sottile tra realtà e fantasia, Alejandro può tranquillamente vantare, senza mai correre il rischio di risultare ridicolo agli occhi del lettore, una discendenza dallo zar di Russia, nonché da una delle promotrici delle rivolte operaie in Cile, sua nonna Teresa che dà il titolo al romanzo, o ancora può santificare suo nonno, così come sua madre, e trasformare il padre Giacomo in uno degli amici più cari di Luis Emilio Recabarren, fondatore del partito comunista cileno.
Jodorowsky è divenuto famoso come regista di “El Topo” e “La montagna sacra” e sul finire degli anni ottanta ha iniziato una collaborazione con Moebius, uno tra i maggiori disegnatori francesi di fumetti, soprattutto di fantascienza.
Regista, scrittore, attore, recentemente tra i protagonisti del film di Franco Battiato “Musikanten”, nei panni di Ludwing van Beethoven, sembra spesso peccare di un narcisismo spropositato, a volte addirittura irritante, che tuttavia, se letto con moderazione e soprattutto in chiave fortemente ironica, per alcuni aspetti diventa quasi una calamita.
Questo romanzo, miscela sapiente di humour, magia e surreale, storia e racconto, uniti da ironia, mista ad una potente capacità narrativa, è un libro che merita indubbiamente di essere letto e che se ci si lascia trasportare dalla fantasia e dalla curiosità sulle nostre origini, potrebbe spingere chiunque a trasformare, “attraverso il perdono la propria memoria familiare in leggenda eroica”, come l’autore stesso si auspica nel Prologo.
Ulteriori informazioni su Alejandro Jodorowsky
0 commenti