Amélie Nothomb – Sabotaggio damore
Una recensione del libro "Sabotaggio d'amore" di Amélie Nothomb

da | 13 Dic 2005 | Libri | 0 commenti

Amélie Nothomb – Sabotaggio d’amore

Recensione del libro “Sabotaggio d’amore” di Amélie Nothomb.


sabotaggio-amoreAmélie Nothomb, scrittrice belga di notevole successo, in questo suo secondo romanzo, apparso per la prima volta nel 1993 in Francia, narra della sua esperienza in Cina.

Figlia di due diplomatici, dopo aver trascorso i primi sette anni della sua vita in Giappone, nel 1972 si trasferisce con la famiglia a Pechino. Lì inizia la sua avventura nel ghetto di San Li Tun, dove vivevano, completamente isolate dai cinesi, le famiglie dei diplomatici, un’avventura che durerà ben tre anni, durante i quali Amélie, io narrante, scoprirà per la prima volta che un paese comunista è un paese dove ci sono i ventilatori; trasformerà la sua bicicletta in un cavallo per partecipare ad una guerra mondiale tra bambini di ogni paese del mondo, dove i nemici, naturalmente, sono i tedeschi; entrerà in un microcosmo in cui gli adulti non contano nulla, perché i veri protagonisti sono i bambini con le loro leggi e le loro società, ma cosa fondamentale, conoscerà una bambina di sei anni, Elena, bellissima ma glaciale, di cui si innamorerà follemente.

Ogni prova cui Amélie si sottoporrà, o sarà sottoposta, ogni sacrificio per colpire il cuore dell’amata, falliranno; ogni tentativo di indifferenza o di crudeltà per attirare l’attenzione dell’altra bambina, otterranno solo l’effetto di allontanarla ulteriormente.

Così alla fine, umiliata e stremata dagli inutili sforzi, la nostra beniamina lascerà la Cina, per non vedere mai più colei che le ha infranto il cuore.

La scrittura di questo libro è essenziale e estremamente diretta. Si tratta di una lettura leggera e divertente, come leggero e divertente può essere il mondo visto da una bambina di sette anni, ma non per questo priva di originalità, sottile ironia ed auto-ironia, in una storia a volte eccessivamente surreale, e a tratti eccessivamente crudele, ma, questo lo dobbiamo sicuramente all’autrice, una storia che non rischia mai di scadere in luoghi comuni.

È pubblicato da “Voland

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