Due Donne di Velma Wallis
Recensione del libro di Velma Wallis “Due Donne”.
Siamo ormai a Natale, e mi trovo ad osservare il solito andirivieni per i negozi in centro, questa fiumana di gente che nei pochi giorni che precedono la vigilia si lancia alla impervia ricerca del regalo più indicato per amici e parenti.
Mentre torno a casa, incontro una anziana signora che ha due borsoni pieni di panettoni e dolci, sta salendo sul treno e ha una gran voglia di scambiare quattro chiacchiere. Mi racconta dei suoi figli (ingrati) e di quanta voglia abbia di passare il Natale con i suoi amatissimi nipotini, in vacanza in Toscana.
E’ sola. Mi dice che nessuno dei suoi parenti le ha voluto dare un passaggio, perché sono troppo presi dal lavoro, e così deve cavarsela senza di loro. Osservo i due borsoni, mamma mia quanta roba sta portando ai nipotini! A giudicare dall’aspetto ha più di 70 anni, mi domando dove possa trovare le energie per trasportare quelle tonnellate di dolciumi e regali! Lei mi dice che non è molto contenta dei suoi figli, dice che li ha aiutati tantissimo anche a farsi una propria vita, ha usato tutti i suoi risparmi per costruire loro una casa, e adesso che ha bisogno di una mano, loro sono praticamente assenti.
Scendiamo alla stessa fermata, lei deve cambiare il treno e proseguire nel suo viaggio. Facciamo un ultimo pezzo di strada insieme, poi ci salutiamo.
Sarà il Natale, sarà questo freddo che ti penetra nelle ossa, sarà l’incontro con l’anziana signora sul treno … fatto sta che mi trovo a leggere “Due Donne” di Velma Wallis, un libro, così come dichiarato dalla stessa autrice, dedicato a tutti gli anziani e alla loro saggezza, esperienza e originalità.
Il libro narra di una leggenda su un popolo del Nord, appartenente alla tribù dei Gwich’in, che viveva nomade nella zona di Fort Yukon in Alaska. E di una loro crudele legge non scritta, che prevedeva l’abbandono dei vecchi, divenuti ormai di peso, per riuscire a superare la durezza dell’inverno.
“In tali periodi, la caccia richiedeva maggiori energie che negli altri. Così i cacciatori avevano diritto a nutrirsi per primi, poiché era dalla loro abilità che dipendeva la tribù. Ma con tanta gente da nutrire, per quanto cibo portassero, si esauriva rapidamente. (…) Così come i lupi più giovani e più forti sbranano il vecchio capo del branco, questa gente ora avrebbe lasciato indietro i vecchi per poter muoversi più rapidamente, senza carichi eccessivi”.
Le due donne furono abbandonate, sole, in mezzo ai ghiacci. Ma non si persero d’animo: invece di cedere all’ingrato destino di morte, lottarono per sopravvivere, unendo le proprie forze e sfruttando quanto appreso nei tanti anni passati. Nonostante le mille e tremende difficoltà, riuscirono a superare l’inverno. E a dare una grande lezione alla gente della loro tribù.
Insomma, una bella storia, con un lieto fine, tramandata di generazione in generazione, che Velma Wallis ha deciso di trascrivere e che ha fatto diventare questo libro un best-seller.
“Le storie sono doni che i vecchi fanno ai giovani. Sfortunatamente oggi questo dono è difficile da dare e da ricevere, perché molti giovani sono presi dalla televisione e dal ritmo ultrarapido della vita moderna. Forse alcuni della nostra generazione, che sono stati abbastanza accorti da prestare ascolto alla saggezza degli anziani, porteranno con sé il ricordo delle nostre tradizioni. Forse le generazioni future avranno desiderio di sentire storie come questa, per riuscire a capire meglio il loro passato, la loro gente e forse anche se stesse (…). Questa storia mi ha insegnato che non ci sono limiti alle proprie capacità, certo non limiti di età. In ogni individuo, in un mondo così vasto e complicato, vi sono incredibili risorse”.
Questo libro è dedicato proprio a loro, a questi straordinari e preziosi saggi dai capelli bianchi! Ma come faremmo senza i nostri nonni, la loro esperienza e disponibilità, il loro sostegno e la loro dolcezza?
La forza non viene dal vigore fisico. Viene da una volontà indomabile. (Mahatma Gandhi).
0 commenti