John Fante – Aspetta primavera, Bandini
Una recensione del libro "Aspetta primavera, Bandini" di John Fante

da | 2 Mar 2006 | Libri | 1 commento

John Fante – Aspetta primavera, Bandini

Recensione del libro “Aspetta primavera, Bandini” di John Fante.


“Di una cosa sono sicuro: tutta la gente della mia vita di scrittore,

tutti i miei personaggi si ritrovano in questa mia prima opera.

Di me non c’è più niente, solo il ricordo di vecchie camere da letto,

e il ciabattare di mia madre verso la cucina”

John Fante – Aspetta primavera, Bandini. Prefazione (p. 25)

john-fanteNel 1938, per la Stackpole Sons, viene pubblicato il romanzo di esordio di John Fante “Aspetta primavera, Bandini” in cui prende vita lo straordinario personaggio Arturo Bandini, alter ego dello scrittore, che ritroveremo in altri importanti romanzi, primo fra tutti “Chiedi alla polvere” del 1939, con cui il nostro autore acquistò grandissimo successo.

Sempre nel 1938 un primo romanzo di Fante, che dà effettivamente avvio alla saga dei Bandini, era stato rifiutato da molte case editrici e pubblicato postumo solo nel 1985. Nella storia di casa Bandini alcuni personaggi sono tratti dalla storia personale di Fante, il carattere e molti tratti della personalità di Svevo Bandini, padre di Arturo, sono presi direttamente dal padre di John, Nick Fante, così come il ritratto, che trova tuttavia meno spazio nelle pagine narrative di Fante, della madre Mary.

Il piccolo Arturo vive in America, in una famiglia molto povera di origini italiane. Il libro corre su due binari paralleli, l’amore di Arturo per una compagna di classe, Rosa, che lui ha detto a tutti essere la sua fidanzata, e le liti violente tra la madre e il padre. In realtà, però, sarebbe molto restrittivo cercare di incastrare una storia così ricca di sfaccettature, in questi due soli binari, poiché la tematiche trattate e le emozioni che trapelano sono innumerevoli, dalla condizione di miseria della famiglia alla voglia di evasione di Arturo, dai sogni di una vita migliore di Svevo al rapporto tra Arturo e i suoi genitori, misto di ammirazione e timore per il padre e affetto e commiserazione per la “povera” madre.

È un libro che fa commuovere, spesso arrabbiare, che ci confonde, e soprattutto che cha la capacità di liberare, credo, qualunque sentimento possibile; non si può non provare simpatia per Arturo e le sue sventure amorose, non si può provare tristezza per la condizione della sua famiglia, o compassione per la madre, o rispetto per il padre.

Fante ci introduce in una “semplice” storia di famiglia, in molti aspetti la sua famiglia, e allora dove sta il Genio creativo?

Come ci dice Niccolò Ammaniti nell’introduzione del libro, la grandezza di Fante sta nella sua capacità di “raccontare un piccolo mondo familiare, un paesino striminzito dal freddo con la stessa grandezza con cui Omero narrava le gesta dei greci e dei Troiani“.

Come spesso capita ai grandi scrittori del passato, anche Fante è stato dimenticato per lungo tempo, ma decisivo, per riportarlo alla luce, è stato il ruolo giocato da Charles Bukowski che gli rese omaggio nel suo romanzo “Donne” del 1978, cui fecero seguito, grazie alla Black Sparrow, le ristampe dei libri di Fante.

Nel 1983, poche settimane prima della sua morte, venne ristampato questo suo primo romanzo, “Aspetta primavera, Bandini” in cui l’autore aveva aggiunto la nota di cui sopra.

1 commento

  1. Monica

    Sto leggendo il libro insieme a mio figlio il quale dovrà fare l’analisi del testo, la nostra è una famiglia molto credente ma non per questo da classificare bigotta, o arretrata, anzi cerchiamo di trasmettere sani principi e vivere tutti i giorni come dono di Dio. Nel libro ci sono delle imprecazioni, o per meglio dire bestemmie, quasi fosse una normale parola. Nulla togliendo alle tematiche oltretutto interessantissime e formative, ma un professore puo’ consigliare tale lettuura? Poi ci lamentiamo che i ragazzi sono soliti a tutte queste imprecazioni, e dove la mettiamo la nostra Fede? A breve avro’ una riunione con altri genitori come posso far capire che comunque esistono testi di autori celebri che pur affrontando tematiche sull’adolescenza mantengono un lessico adeguato ad una fascia di eta’ che ha ancora tanto da imparare e soprattutto una fascia di eta’ talmente influenzabile che non riesce ad avere un sano discernimento? Attendo Vs cosiglio e ringrazio

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