L’urlo di Andrea Salieri
Recensione del libro di Andrea Salieri “L’urlo”.
“E se il mondo non avesse spettatori né applausi e foste soli a rappresentarvi,
accettereste allora la mostruosità insita in voi? Avreste finalmente pace?”
Andrea Salieri, L’urlo
Lucio Raimondi, un rispettabile architetto, conduce apparentemente una vita normale, al lavoro e in famiglia… apparentemente perché dietro la facciata tipicamente borghese, cela invece un serial killer, una personalità disturbata che sogna ad occhi aperti omicidi efferati e riti di cannibalismo, e che teme l’avvicinarsi di qualunque donna o uomo, non fa differenza il sesso, perché potrebbe diventare la sua prossima vittima.
“L’urlo” è il percorso esistenziale di una coscienza che si trascina giorno dopo giorno verso l’autodistruzione svelandoci, in un delirio che rasenta la follia, il suo mondo intriso di dolore, di disperazione, di solitudine, ma soprattutto di ribrezzo verso la miseria e la falsità umana.
Salieri, che con questo romanzo breve ha vinto la XIX edizione del “Premio Culturale Lizza D’Oro” di Carrara, utilizza un linguaggio elegante ed aulico, a tratti poetico, che contribuisce a creare un’atmosfera surreale, quasi magica, al punto tale da costringere il lettore a chiedersi, spesso, dove finisca il sogno e inizi la realtà…
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