Ci sono decisioni degli organi pubblici che sembrano non avere grande impatto sulla nostra vita, soprattutto le decisioni di istituzioni così lontante come quelle dell’Unione Eurepea.
In realtà non è così. Alcune decisioni degli organi pubblici – in questo caso sovranazionali – avranno nei prossimi anni un’influenza straordinaria sulla nostra vita.
È il caso del nuovo patto di stabilità Ue, il quale, se entrerà in vigore così com’è, avrà un impatto significativo sul bilancio italiano e quindi sulla nostra quotidianità.
Pertanto, è opportuno sapere cos’è e cosa impone ai nostri governi.
Ecco in estrema sintesi il nuovo patto di stabilità della UE.
- Il nuovo patto di stabilità è una revisione delle regole fiscali europee, proposta dalla Commissione europea, che prevede il ritorno dei limiti di riferimento del 3% per il deficit statale e del 60% per il debito pubblico rapportati al Prodotto interno lordo dal 2023. In altre parole, gli Stati membri dell’Ue devono tutti fare in modo di contenere il proprio deficit entro il 3% del PIL ed il proprio debito pubblico entro il 60% del PIL.
- Pertanto, i Paesi non rientranti in questi limiti, come l’Italia, dovranno presentare dei Piani strutturali di bilancio nazionali di quattro anni (estendibili a sette) che indichino gli obiettivi di spesa, le riforme e gli investimenti per ridurre il deficit e il debito, dando priorità, in linea con le indicazioni dell’Ue, ai settori della transizione verde e della trasformazione digitale.
- Gli Stati con un disavanzo pubblico superiore al 3% del Pil dovranno garantire un aggiustamento di bilancio minimo dello 0,5% del Pil all’anno, fino al rientro sotto il valore di riferimento del 3%. Il debito pubblico invece dovrà essere, alla fine del piano quadriennale (o settennale), inferiore alla grandezza iniziale, sempre in termini di percentuale del PIL.
- Se i Paesi Ue non rispetteranno gli impegni concordati, potranno essere soggetti a procedure per disavanzo eccessivo, che possono comportare sanzioni finanziarie o la perdita dei fondi europei.
- Infine, la Commissione Ue potrà attivare delle clausole di salvaguardia generali o specifiche per Paese in caso di circostanze eccezionali impattanti sulle finanze pubbliche (come è stato per il Covid-19).
Fatta questa sintetica ma completa panoramica del nuovo patto di stabilità Ue, vediamo con un’eloquente immagine la situazione dell’Italia rispetto alle regole di prossima introduzione.
Dati ITALIA 2022 |
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Grandezza |
miliardi euro |
% PIL |
Patto di stabilità Ue |
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Deficit |
151,9 |
8,0% |
Il deficit deve scendere almeno dello 0,5% all’anno in rapporto al PIL, fino ad arrivare al 3%. |
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Debito pubblico |
2.762,5 |
144,7% |
Il debito pubblico dovrà essere minore (in % sul PIL) di quello iniziale alla fine del Piano strutturale di 4 anni (estendibile a 7 anni), che l’Italia presenterà all’Ue. |
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P I L |
1.909,2 |
– |
Il patto di stabilità non fissa limiti minimi di crescita del PIL, ma è ovvio che quest’ultimo deve crescere il più possibile per agevolare il raggiungimento dell’obiettivo del 3% deficit/PIL. |
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