Da quando l’imposta di registro sugli affitti non si paga più con il vecchio modello F23 è diventato tutto più difficile. Versare l’imposta di registro con il modello F24 infatti è eccezionalmente complicato, vuoi perché nel modello F24 bisogna inserire codici e dati particolari, vuoi perché reperire queste informazioni è un’impresa quanto meno ardua.
Di conseguenza, per venire incontro a chi si trova nella condizione di versare l’imposta di registro sulle locazioni, forniamo la presente guida, che spiega in modo chiaro come compilare il modello F24 e quali sono esattamente i codici da indicare nel medesimo.
Innanzitutto ricordiamo che solo le persone fisiche non titolari di partita IVA con un F24 il cui saldo finale a debito non sia superiore a 1.000 euro (e non contenga compensazioni tra codici) possono pagare le imposte presentando il modello cartaceo presso uno sportello bancario o postale.
Per tutti gli altri c’è l’obbligo del pagamento telematico.
Ricordiamo pure che l’imposta di registro da pagare ogni anno è pari al 2% del canone relativo a tutto l’anno solare, con un minimo di euro 67,00 (bisogna tenere conto degli eventuali aumenti Istat). Essa va versata entro 30 giorni dalla scadenza della precedente annualità. L’imposta non è invece dovuta nel caso di contratti di locazione con la cedolare secca.
In particolare per versare l’imposta di registro sugli affiti il modello da utilizzare è quello dell’immagine sotto riportata, che è sì il modello F24, ma nella sua versione detta ELIDE, ovvero ELementi IDEntificativi.
Poi, per quanto riguarda l’intestazione, cioè la parte alta del modello (sezione “Contribuente”), sono da indicare nei campi del CONTRIBUENTE i dati di una delle due parti, per es. del proprietario/locatore dell’immobile affittato, mentre alla riga del COOBBLIGATO è da inserire il codice fiscale dell’altra parte, ad es. dell’affittuario/conduttore,
L’unico punto di attenzione è il campo “codice identificativo”, con il quale viene identificato appunto l’affittuario coobbligato al pagamento (cioè colui che deve pagare l’imposta se non paga l’altro soggetto, perché l’imposta di registro è a carico di ambedue le parti: si dice infatti che la responsabilità del pagamento è “in solido” tra le parti).
In questo campo del CODICE IDENTIFICATIVO è da digitare il codice 63, corrispondente al soggetto “Controparte”, che è appunto la persona obbligata in solido al pagamento dell’imposta di registro. Tutto ciò come nell’esempio che segue.
Infine, nella sezione “Erario ed altro”, vanno indicati i seguenti parametri:
- nei campi “codice ufficio” e “codice atto”, nessun valore
- nel campo “tipo”, la lettera “F” (identificativo registro)
- nel campo “elementi identificativi”,
- in caso di pagamenti per la prima registrazione, nessun valore
- in caso di pagamenti per annualità successiva, cessione, risoluzione e proroga del contratto, il codice identificativo del contratto (composto da 17 caratteri e reperibile nella copia del modello di richiesta di registrazione del contratto restituito all’ufficio o, per i contratti registrati per via telematica, nella ricevuta di registrazione) che, qualora non fosse disponibile, può essere ricostruito e riportato nel campo “elementi identificativi” nel seguente modo (si tenga presente che è composto di 16 caratteri)
- nei caratteri da 1 a 3 è inserito il codice Ufficio presso il quale è stato registrato il contratto (per es. TJD)
- nei caratteri da 4 a 5 sono inserite le ultime due cifre dell’anno di registrazione (per es. 16)
- nei caratteri da 6 a 7 è inserita la serie di registrazione; (in caso di numero inferiore di caratteri, completare gli spazi, a partire da sinistra, con degli zeri “0”; per es. 03)
- nei caratteri da 8 a 13 è inserito il numero di registrazione, (in caso di numero inferiore di caratteri, completare gli spazi, a partire da sinistra, con gli zeri “0”; per es. 001884)
- nei caratteri da 14 a 16 è inserito, se presente, il sottonumero di registrazione, oppure “000” (per es. 002 o 000)
- nel campo “codice”, il codice tributo
- nel campo “anno di riferimento”,
- in caso di prima registrazione è indicato l’anno di stipula del contratto o di decorrenza, se anteriore, nel formato “AAAA”
- in caso di “annualità successiva”, “proroga”, “cessione” o “risoluzione” è indicato l’anno di scadenza dell’adempimento, nel formato “AAAA”
- nel campo “importi a debito versati”, l’importo da versare
L’esempio che segue è meglio di mille parole. Più sotto l’elenco dei principali codici tributo.
Pensando di fare cosa gradita, pubblichiamo anche le seguenti tabelle con i codici da utilizzare nei diversi campi:
- campo “Codice identificativo”
- campo “Tipo” di versamento
- campo “codice” tributo (principali)
Abbiamo messo tutto il nostro impegno nella realizzazione della presente guida ai versamenti con F24 ELIDE, però essa è stata scritta esclusivamente per finalità didattiche e pertanto non fate affidamento sulle informazioni contenute nel testo, soprattutto in una materia così complessa e variabile come il diritto fiscale. Ci esoneriamo quindi da qualsiasi responsabilità per i danni derivanti dall’uso dei dati.
Che casino