Ecco…,
tu non hai paura:
tuo padre è li con te
che t’accarezza,
mentre sorridi a mamma
che, come brezza,
distende la tua fronte,
o mia radice!
E’ come nascere
per la seconda volta,
vivendo, cosciente,
il tuo distacco:
la terra e me che ami
con la tua Dora,
e quello spazio,
che chiamiamo cielo,
dal quale ci separa
solo un velo
di povera
e meschina umanità.
Stringi la mano
solo per dirmi addio,
ma la tua anima
vede già Iddio.
Abbracci i tuoi fantasmi
sorridendo,
ed il mio cuore
d’angoscia sta morendo.
E mentre sembra
d’essere messo in croce,
sento l’ultima volta la tua voce:
con l’ultimo respiro
invochi: – Mamma! –
Ed io rimango solo,
con quella mano
che stringevo da bambino,
forte e sicura, piena di calore,
che leniva ad ogni passo,
il mio dolore.
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