In saloni sfarzosi
volteggio senza fine,
i vestiti tagliano l’aria
e il rumore è assordante.
Colori di insignificante
monotonia si inseguono
nell’ansia di creare
sfumature nuove.
Luci antiche di passati
lussuriosi illuminano
appena le Spine su cui
danzo…
ma nel Dolore sorrido,
continuo a volteggiare
perchè nulla ha il
privilegio di fermarsi e
tutto ha il dovere di
rivivere…
Nel salone centinaia
di automi scrutano i
miei passi aspri e nervosi
e nella caduta nessuna
Mano mi è tesa.
Sono impassibili,
spettatori di un Saggio
mortifero che io vedo,
come un film, proiettarsi
nel vitreo dei loro occhi.
Una Lacrima mi solca
il viso ma volteggio senza
fine nei miei abiti di stoffe
antiche,
nel tanfo di misteriosi
tradimenti,
nei pigmenti polverosi di
manoscritti rinascimentali…
Volteggio e rivivo epoche di
Fantasmi presenti;
si alzano lentamente, gli
scricchiolii dei loro abiti
rabbrividiscono e ti parlano
di ere sepolte.
Si avvicinano e la profondità
dei loro occhi diventa l’Abisso
di sguardi stanchi nel quale
mi perdo…L’acqua ghiacciata
nelle vene mi paralizza con
un brivido.
Più lacrime ora solcano il mio
viso,
sono disgustosamente legati a me,
le loro Mani segretamente sul
mio corpo…
I volteggi si fermano lentamente
e sono così la Ballerina triste e
ben vestita di un careillon
dimenticato…
…Mi vogliono come Loro,
vittima di dolenti soprusi,
silenziosa e immobile nell’avversità,
arrugginita come ingranaggi di
fatiscenti macchine.
Mentre mi hanno in pugno
l’olezzo di putridi passati si
confonde con quello acre del Sangue
Vivo…
…In un secondo capisco…
fissando rassegnata l’abisso di
quegli Occhi rapitori mi accascio
lentamente sulle loro scarpe vuote…
trafitta da un Tempo demone e
dagli Spettri dei suoi Figli…
Tra loro si guardano e con la
convinzione di aver compiuto il Giusto
i loro abiti stantii mi voltano le
spalle e se ne vanno con la Leggerezza
del Vuoto sotto i piedi…
La porta del Salone si chiude e con
essa l’Agonia del momento, lasciando
impresso sulle alte Vetrate l’alone
del Peccato.
Sola…
nell’aria occlusiva le Note di quell’antica
Danza si dissolvono come non riuscissero
più a librarsi.
Da terra fisso pendenti preziosi di lampadari
imponenti,
in attesa di Tempi e mutamenti astrali,
in attesa di un’altra Salvezza.
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