Ragioneria di base – nozioni per principianti
Le regole base di contabilità: un’introduzione alla ragioneria per tutti

da | 16 Nov 2017 | Economia aziendale e Diritto commerciale | 7 commenti

Introduzione

La ragioneria (o economia aziendale) studia, tra le altre cose, l’annotazione dei fatti riguardanti la gestione dell’impresa mediante scritture contabili, cioè la contabilità aziendale.

La contabilità nasce dunque dall’esigenza di tenere traccia delle operazioni compiute all’interno dell’impresa (operazioni di gestione: ad es. vendita di merci) e di ricavare da queste annotazioni, dette scritture contabili, informazioni sui risultati ottenuti dall’impresa stessa in un dato periodo.

All’inizio la contabilità prendeva in considerazione solo le entrate e le uscite monetarie, fornendo, per differenza, il risultato di gestione riguardante esclusivamente la cassa.

Successivamente si è avvertita l’esigenza di tenere sotto controllo, sempre attraverso registrazioni contabili, altri elementi della gestione (come ad es. i crediti verso i clienti o i debiti verso fornitori), così d’avere immediatamente una misura di queste grandezze. Ciò anche al fine di dare maggiori informazioni ai terzi che vengono a contatto con l’impresa: clienti, fornitori, finanziatori, soci ed azionisti.

Sono nati in questo modo i conti e la tecnica per gestire questi conti in modo ordinato, ovvero il sistema della partita doppia.

I conti possono essere descritti come nient’altro che fogli di taccuino, ciascuno intestato ad una grandezza (ad es. ad un fornitore dell’azienda), in cui vengono annotati – appunto con le scritture contabili – gli importi relativi a tale grandezza (ad es. il debito sorto con un certo fornitore o il pagamento di quel debito), a sinistra o a destra del foglio a seconda del tipo di movimento contabile (nell’esempio del fornitore sarà annotato a destra il sorgere del debito ed a sinistra il pagamento di tutto o parte del debito verso il fornitore).

Il conto registra quindi progressivamente l’importo delle operazioni compiute che hanno riguardato la grandezza cui il conto è intestato: ad es. il conto “cassa” registra i movimenti di cassa, il conto “crediti verso cliente Mario” registra il sorgere ed il venir meno di crediti verso il cliente Mario ed il conto “attrezzature” registra il valore attribuito alle attrezzature di proprietà dell’impresa.

 

Ogni fatto aziendale, cioè ogni operazione di gestione, è registrata su due o più conti (minimo 2 conti) ed in particolare la contabilità generale registra i fatti aziendali che riguardano i rapporti dell’impresa verso l’esterno, verso terzi, mai operazioni che rilevano solo internamente, come ad es. il trasferimento di prodotti da un reparto all’altro della fabbrica (queste sono operazioni registrate da altri tipi di scritture, diverse dalla contabilità generale).

Dal punto di vista pratico il conto è raffigurabile come in figura (a forma di “T”):

CONTO (ad es. Fornitori)

 

 

 

 

 

 

 

 

D (Dare)

A (Avere)

 

 

 

 

sta per “sinistra”

sta per “destra”

 

 

 

 

 

 

 

 

Diciamo subito che le parole “dare” e “avere” riportate nel conto non hanno alcun significato e men che mai significano che l’importo registrato in conto è dato (dare) o ricevuto (avere).

A causa di questa terminologia a volte gli importi scritti in dare si dicono “addebitati”, mentre quelli registrati in avere si dicono “accreditati”.

E’ importante però ribadire il concetto: Dare e Avere non hanno alcun significato. Essi sono solo una convenzione linguistica e quindi potrebbero benissimo essere sostituiti dalle parole “sinistra”, per il dare, e “destra”, per l’avere.

Nello specifico i conti possono essere (semplificando) di 2 tipi:

  • Finanziari (o patrimoniali)
  • Economici

Essi inoltre possono essere intestati unicamente ai seguenti elementi aziendali:

  • Cassa
  • Crediti e Debiti
  • Beni dell’impresa
  • voci del Patrimonio Netto
  • Costi e Ricavi dell’impresa

7 Commenti

  1. Adelaide

    una domanda: se ho capito bene, si possono avere variazioni solo finanziarie (es. pagamento di un debito con un’uscita di cassa), variazioni finanziarie/economiche (es. costo per acquisto merce contro un aumento di debito) ma non variazioni solo economiche. E’ corretto?
    Grazie

    Rispondi
    • Steve Round

      Corretto.

      Rispondi
    • federico

      Ho notato che in questa dispensa i termini “finanziario” e “patrimoniale” sono usati come sinonimi.
      Io personalmente non condivido questo approccio alla contabilità. So che molti la spiegano così per semplificare, ma a mio modesto avviso, così facendo si banalizza parzialmente il concetto.
      Faccio un esempio: se si spiega che l’unica differenza è tra conti patrimoniali ed economici, un’attrezzatura risulta (erroneamente) molto più simile ad un credito che invece (correttamente) ai materiali di consumo.
      Utilizzando invece la partizione tra i conti di stato patrimoniale e di conto economico e tra variazioni finanziarie ed economiche, è possibile far notare come tra un autoveicolo e del materiale di consumo non ci sia alcuna differenza sostanziale.
      Infatti lo stesso autoveicolo verrebbe registrato tra le immobilizzazioni in una contabilità di un ufficio di consulenza mentre verrebbe registrato tra le merci nel caso di un concessionario di automobili. Questo è dovuto al fatto che materiali di consumo e autoveicoli sono entrambi costi (variazioni economiche negative) con l’unica differenza data dall’arco temporale di utilizzo (breve vs lungo).
      Di quest’ultima differenza ne tiene conto la differenza tra conti di SP e di CE.

      Rispondi
  2. Donatella

    Salve,come posso calcolare questo esercizio: il signor Mario emette una fattura di 2000 € al signor Bianchi.Il signor Mario concede il pagamento fra 30 giorni per assegno.Analizza l’operazione dal punto di vista del signor Mario.

    Rispondi
    • Steve Round

      Tralasciando l’IVA la registrazione è la seguente: Crediti (c/patrimoniale) A Vendite (c/economico). Poi al momento del pagamento dopo 30 gg.: Banca c/c (c/patrimoniale) A Crediti (c/patrimoniale).

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  3. Patrizia B.

    Ottima, semplice e intuitiva rappresentazione!

    Rispondi
  4. Marco

    Complimenti per questa guida veloce. E’ l’unica davvero intuitiva e rapida. Sacrosanta anche per chi, come me, sta facendo il primo anno di economia.

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