La dimensione del problema e le previsioni future
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La dimensione del problema e le previsioni future
Un po’ di dati per inquadrare bene la gravità del problema.
L’aumento di anidride carbonica nell’aria è stato del 16% nel periodo tra il 1965 ed il 2000.
La temperatura media è cresciuta negli anni 2011-2020 di 1,09 gradi rispetto al periodo cosiddetto pre-industriale (1850-1900).
Secondo il premio Nobel per l’economia Bill Nordhaus dell’Università di Yale, se il mondo non si decide ad affrontare il problema con interventi rilevanti, la temperatura globale aumenterebbe di circa 4 gradi entro il 2100.
Sembrerebbe poco, ma questi aumenti della temperatura sarebbero comunque sufficienti ad alterare in modo irreparabile il clima mondiale: in assenza di significative azioni di rimedio, i ghiacci polari si scioglieranno, il livello dei mari aumenterà, cresceranno gli eventi climatici estremi e, di conseguenza, numerose aree del pianeta diventeranno inabitabili, con milioni di persone costrette a migrare in zone più ospitali.
Secondo un rapporto redatto nel 2022 da un gruppo di scienziati di 195 paesi del mondo, costituito dalle Nazioni Unite nel 1988, solo nei prossimi trent’anni 143 milioni di persone saranno obbligate ad emigrare a causa del riscaldamento globale.
Insomma, bisogna agire adesso ed in modo traumatico se vogliamo evitare l’apocalisse, con effetti a danno già dei nostri figli.
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