Scriviamo questo articolo perché nella discussione sul salario minimo a 9 euro abbiamo sentito tanta confusione, anche tra gli addetti ai lavori (e tra gli esperti in TV).
Fissiamo subito questi punti:
- è vero che in Italia non esiste un salario minimo orario per i lavoratori dipendenti, a differenza della gran parte degli Stati dell’UE e degli Stati Uniti
- questo non significa però che tutti i lavoratori italiani siano sottopagati e non abbiano una tutela sindacale che fissi il minimo salariale, perché in Italia i Contratti Collettivi di categoria fissano sempre un minimo di stipendio sotto il quale il datore di lavoro non può scendere quando retribuisce i suoi dipendenti, solo che questo minimo non è costituito da una soglia oraria ma da una retribuzione mensile base (cosiddetto minimo tabellare o paga base o TEM, Trattamento Economico Minimo, fissato nel contratto in base al grado ed al ruolo del lavoratore)
Per conoscere il salario minimo orario, di cui tanto si discute, bisogna quindi fare la divisione tra il minimo tabellare ed il numero di ore mensili di lavoro che per contratto il dipendente deve svolgere (ad es. per i metalmeccanici sono previste 173 ore mensili).
Il risultato di questa divisione non deve, secondo la proposta di legge, essere inferiore a 9 euro. Viene cioè fissata una soglia di salario minimo orario che i datori di lavoro devono rispettare.
Si formerebbe così un doppio limite per le retribuzioni nei rapporti di lavoro: quello mensile che costituisce la retribuzione del dipendente e quello orario che si ottiene da questo dividendolo per il numero di ore contrattuali mensili da lavorare.
Ma i problemi di interpretazione della norma non finiscono qui ed è proprio su questo punto che è nata la confusione, anche tra gli esperti che ne parlano sui media.
Infatti, molti prendono come riferimento, per vedere se il salario orario è maggiore o minore di 9 euro, non il minimo tabellare come sopra definito, bensì la retribuzione mensile lorda (cosiddetto TEC, Trattamento Economico Complessivo), che rispetto alla paga base è più corposa (spesso molto più corposa) perché comprende scatti di anzianità, mensilità aggiuntive, indennità fisse continuative ed altre voci previste dai singoli contratti collettivi.
La confusione nasce dal fatto che questi diversi punti di partenza (paga base o minimo tabellare da una parte e retribuzione lorda o TEC dall’altra) comportano risultati molto diversi in termini di conformità dei salari percepiti dai nostri lavoratori nazionali rispetto alla soglia dei 9 euro.
Se si prende come riferimento il TEC, allora i lavoratori italiani che sono sotto-soglia e la cui retribuzione dovrebbe quindi essere integrata sono ca. 3 milioni (stima Istat).
Se si prende invece il minimo tabellare (TEM), come qualcuno afferma, allora non sappiano quanti lavoratori italiani sarebbero sotto la soglia dei 9 euro orari, ma per quanto detto si può facilmente immaginare che siano molti di più dei 3 milioni stimati dall’Istat prendendo come riferimento il TEC anziché il TEM (o paga base).
Per fissare meglio questi concetti abbiamo preparato il seguente esempio:
Esempio (dati in euro) |
mensile |
n. ore mensili |
Salario minimo |
NOTE |
Minimo tabellare (o Stipendio Base) |
1.500,00 |
173 |
8,67 |
Nella proposta questo importo orario deve essere almeno di 9 €. Se minore, va adeguato a 9 €. Si ricava dividendo il TEM per il numero di ore mensili. |
Scatti di anzianità |
150,00 |
|
|
|
Mensilità aggiuntive |
125,00 |
|
||
Indennità contrattuali fisse e continuative |
80,00 |
|
||
Altre voci particolari del Contratto di categoria |
40,00 |
|
|
|
Retribuzione Lorda |
1.895,00 |
173 |
10,95 |
Questo importo potrebbe essere molto di più di 9 € anche per i lavoratori con Salario minimo orario inferiore a 9 € (come nell’esempio). |
Nuova Retribuzione Lorda per adeguamento a 9 € |
1.952,00 |
173 |
11,28 |
L’adeguamento ai 9 € (nell’esempio di 33 centesimi) del minimo tabellare comporta una crescita dello stipendio mensile (nell’es. di 57 €). |
Differenza Retribuzione Lorda per adeguamento |
57,00 |
– |
0,33 |
|
Differenza Retribuzione Lorda annua (13 mensilità) |
741,00 |
Chiudiamo osservando due conseguenze del salario minimo orario a 9 euro, se questo fosse trasformato da proposta di legge e norma esecutiva. Utilizziamo allo scopo l’esempio sopra riportato
Primo, l’integrazione al minimo di 9 euro spetterebbe anche ai lavoratori che hanno una paga base al di sotto del minimo, ma che di fatto prendono come retribuzione complessiva lorda molto di più di 9 euro orari (perché hanno molti scatti di anzianità oppure consistenti indennità fisse o bonus ormai acquisiti), come nell’esempio in cui quest’ultimo importo è pari a quasi 11 euro. Inoltre, si potrebbe verificare il caso in cui il lavoratore adeguato ai 9 euro, prenda alla fine di più (come TEC) del lavoratore non adeguato perchè quest’ultimo partiva da un TEM superiore a 9 euro, creando così una forte discriminazione nel trattamento economico dei lavoratori italiani.
Secondo, le retribuzioni aumenterebbero in modo significativo per l’integrazione ai 9 euro: nell’esempio, per un solo lavoratore il maggior costo annuo sarebbe di 741 euro. Più dettagliatamente, l’Istat ha stimato che, solo per quei 3 milioni di lavoratori di cui sopra, l’aumento medio annuale delle retribuzioni sarebbe di ca. 804 euro per lavoratore, con un incremento complessivo della massa salariale di 2,8 miliardi di euro. Sicuramente un grande vantaggio per i lavoratori interessati, ma un elevato ulteriore costo da sostenere per le imprese che pagano queste retribuzioni maggiorate. A meno che non intervengano fondi pubblici, ma in questo caso si correrebbe il serio rischio di peggiorare notevolmente la spesa pubblica (con la necessità di trovare risorse aggiuntive per non allargare il deficit).
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