Le agevolazioni per il risparmio energetico
Che in Italia manchi una seria politica energetica finalizzata a ridurre la dipendenza dall’importazione di greggio è cosa ben nota. Tutti i partiti politici sono in linea di massima d’accordo sulla necessità di trovare fonti alternative al petrolio per coprire il fabbisogno energetico nazionale, ma di fatto il mancato accordo circa le soluzioni da adottare e la scarsa volontà politica di attuare manovre in tal senso hanno provocato lo stallo degli interventi, che sono stati finora pochi e disorganici.
Ciò lascia ovviamente il Paese in balia delle altalenanti vicende dei produttori di oro nero, che, attraverso la variazione del prezzo del barile, condizionano continuamente il nostro sistema economico, rendendolo fragile e spesso inerte di fronte agli accadimenti internazionali. Senza contare la possibilità, remota ma sempre presente, di un prossimo esaurimento della principale materia prima mondiale, come vanno predicando da anni, inascoltate, le varie associazioni ambientaliste.
Un esempio della totale passività del nostro Paese nei confronti dei derivati dal petrolio la vedremo nelle prossime settimane, quando sciopereranno i distributori di carburante contro le recenti misure varate dal Consiglio dei Ministri a favore delle liberalizzazioni. E’ facile immaginare infatti come questi giorni di sciopero metteranno a dura prova gli italiani, assuefatti ormai al sistematico utilizzo dell’automobile per i loro spostamenti.
Sarebbe più che auspicabile quindi, per una questione di sopravvivenza economica a lungo termine, arrivare finalmente ed in tempi brevi ad un consenso tra le parti che permetta la realizzazione di una sana ed efficace politica energetica, in grado di minimizzare la servitù dal petrolio e dalle vicende economiche che lo riguardano. Inizialmente sarebbe peraltro sufficiente fissare un obiettivo quantitativo compatibile con la nostra domanda d’energia e materialmente attuabile, come ha fatto ad esempio l’amministrazione Bush (sì, proprio il repubblicano Bush), che ha pubblicizzato un programma energetico destinato a ridurre del 20%, in un determinato periodo, il fabbisogno americano di greggio.
Un primissimo passo in questa direzione è stato compiuto dal governo Prodi mediante l’inserimento in Finanziaria, ai commi dal 344 al 352, di una manovra diretta al risparmio energetico negli edifici, anche a destinazione non abitativa.
Le spese sugli immobili (da sostenere inderogabilmente nel 2007) per le quali spetta una consistente agevolazione fiscale sono quelle relative:
- all’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda;
- alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione;
- agli interventi per aumentare l’isolamento termico;
- agli interventi di riqualificazione energetica.
L’agevolazione consiste in una detrazione IRPEF del 55% della spesa sostenuta, da ripartire in tre quote annuali di pari importo in sede di dichiarazione dei redditi, a partire da quella del 2008 riferita ai redditi 2007. Questa riduzione dell’imposta lorda si presenta pertanto molto appetibile, anche se il suo effetto è parzialmente mitigato dalla fissazione di massimali di detrazione, che sono di € 60.000 per i pannelli solari, di € 30.000 per gli impianti di climatizzazione, di € 60.000 per l’isolamento termico e di € 100.000 per la riqualificazione energetica.
Le modalità operative della suddetta agevolazione sono le stesse indicate per l’ormai celebre detrazione del 36% sulle ristrutturazioni edilizie (ivi comprese la comunicazione iniziale al centro operativo di Pescara ed i pagamenti da effettuare esclusivamente con bonifici bancari), ma sono previste delle particolari condizioni da rispettare:
- l’attestazione, da parte di un tecnico abilitato, della corrispondenza degli interventi eseguiti ai requisiti di legge;
- l’acquisizione della “certificazione energetica dell’edificio” di cui all’art. 6 del D.lgs n. 192/05, ove prevista dalla Regione o dall’ente locale, oppure, negli altri casi, di un “attestato di qualificazione energetica”, rilasciato e certificato da un professionista abilitato.
E’ previsto anche un ulteriore risparmio d’imposta per gli interventi di costruzione di nuovi edifici (o nuovi complessi di edifici) con volumetria superiore a 10.000 metri cubi , quando essi vengono iniziati entro la fine del 2007 e terminati entro i tre anni successivi. In tal caso, la detrazione IRPEF è pari al 55% degli extra costi sostenuti per ridurre il fabbisogno energetico al di sotto dei limiti indicati dalla norma.
Infine, un’importantissima disposizione è introdotta dal comma 350 dell’unico articolo della Finanziaria per il rilascio delle concessioni edilizie. Ai costruttori è infatti imposto l’obbligo d’installare, nelle nuove costruzioni, pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica, capaci di garantire la produzione di almeno 0,2 kW per unità abitativa.
Certo la strada verso il contenimento della spesa pubblica energetica e la ricerca di valide fonti alternative è ancora molto lunga ed impervia, ma la partenza illustrata sembra essere sufficientemente apprezzabile.
0 commenti