Una volta l’amministratore di condominio era, molto semplicemente, scelto tra i partecipanti al condominio stesso, con il vantaggio di non avere spese per il suo lavoro (svolto spesso a titolo di volontariato), ma con una scarsa qualità del suo operato.
Poi sono sorti, sempre con più frequenza, gli amministratori di condominio “professionisti”, che fatturando (non sempre…) il loro servizio, assicuravano – almeno a parole – una maggiore qualità nella gestione dello stabile e una miglior tutela della proprietà comune.
Adesso c’è stata la riforma del condominio (per la quale rimandiamo al nostro facile e completo Manuale del condominio) e con essa si sono fissati alcuni requisiti il cui possesso è obbligatorio per tuttigli aspiranti amministratori di condominio.
Vista l’importanza della questione, che coinvolge tutti i proprietari di immobili posti in un edifici condominiali (per non parlare degli amministratori professionisti), abbiamo realizzato la seguente tabella, la quale chiarisce più di mille parole quali sono i requisiti che bisogna avere per poter svolgere, oggi, l’attività di amministratore di condominio secondo la legislazione vigente.
0 commenti