Prima Prodi ha abbattuto l’ICI sulla prima casa, prevedendo un’ulteriore detrazione in percentuale rispetto a quella ordinaria (in misura fissa, pari in genere a 103 euro e rotti): a conti fatti, comunque, ben poca cosa.
Poi Berlusconi, appena eletto, ha di nuovo modificato la normativa, addirittura nel senso di escludere completamente la prima casa (e le sue pertinenze) dal pagamento dell’ICI, con l’unica eccezione delle abitazioni di lusso: categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
I Comuni sono insorti perché viene loro a mancare il principale sostegno finanziario, rappresentato da quella che poteva ben definirsi l’unica vera imposta “federale” nel panorama tributario italiano. Certo, saranno previsti trasferimenti compensativi a favore dei Comuni per il mancato gettito ICI per abitazione principale, ma difficilmente le Giunte comunali torneranno a godere della discrezionalità ed elasticità qualificanti l’ormai soppressa imposta sugli immobili adibiti a residenza primaria.
E in tutta questa confusione gli italiani sono comunque chiamati a fare i conti, per versare l’imposta comunale sugli immobili non utilizzati come prime case.
Diciamo subito che nel versamento rientrano pure tutte quelle pertinenze all’abitazione principale (garage, cantina, posto auto, ecc…) che, pur essendo tali per la normativa civilistica, sono escluse dalle agevolazioni prima casa per delibera del Comune (…sì, può succedere anche questo), la quale sostanzialmente depenna tali edifici (o semplici terreni, si pensi ai posti auto) dalla qualifica di pertinenza. Infatti, il Comune può, nell’ambito della sua autonomia, prevedere dei limiti ai locali di pertinenza dell’abitazione: limiti di numero, di categoria, di distanza dalla casa per la quale fungono da pertinenza, ecc… Quello che il Comune non può fare è escludere del tutto la possibilità di avere delle pertinenze rispetto alla propria abitazione.
In ogni caso continuano ad essere colpite da ICI tutte le case e gli altri locali ove non si dimora abitualmente e pertanto ho predisposto un software, sotto forma di file excel, che calcola l’ICI dovuta nel rispetto delle ultime novità legislative.
Lo potete scaricare ed usare per calcolare l’ICI da pagare, in modo da effettuare i conseguenti versamenti al Comune ove sono ubicati gli immobili gravati da imposta.
Se riscontrate malfunzionamenti o inesattezze nel calcolo per piacere comunicatemelo, così che possa porvi rimedio.
Ho messo tutto il mio impegno nella predisposizione del programma di calcolo dell’ICI, ma, non essendo un informatico di professione (bensì un presunto economista), non mi sento di mettere la mano sul fuoco circa la perfezione del suo funzionamento. Quindi mi esonero da qualsiasi responsabilità derivante dall’uso del programma e non risponderò di eventuali danni da esso cagionati.
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