In Italia proprio non si riesce a fare leggi semplici che facilitino la vita delle persone.
Le nuove disposizioni normative sono riuscite infatti a rendere complicato anche un atto facile e doveroso come quello di versare le tasse.
Questo perché da ottobre 2014 il contribuente diligente che intende versare le sue imposte con il modello F24 è chiamato a risolvere un rebus assurdo, meritevole di apparire nelle pagine de “La Settimana Enigmistica”.
Adesso chi deve pagare le tasse – prima di presentarsi presso uno sportello bancario o postale oppure prima di accedere al servizio di home banking offerto dalla propria banca – è costretto a chiedersi, innanzitutto se sia titolare o meno di partita IVA, e poi anche se il suo modello F24 evidenzi un saldo a zero o un saldo a debito (e di che importo) oppure se nella sua delega di pagamento siano presenti delle compensazioni.
Solo dopo aver riposto a queste domande egli può versare (tranquillamente?) le imposte dovute e ciò in quanto sono cambiate le modalità di presentazione del modello F24, le quali appunto si differenziano in base alle suddette caratteristiche del contribuente o del versamento da effettuare. E bisogna stare attenti perché la presentazione ora può avvenire addirittura in tre modi diversi, obbligatori e spesso alternativi:
- con la vecchia delega cartacea, presentando il modello F24 alla banca o all’ufficio postale (ma tale possibilità è ormai residuale)
- telematicamente con il servizio di internet banking offerto dalla propria banca o ufficio postale
- telematicamente con i servizi on line messi a disposizione dei contribuenti dall’Agenzia delle Entrate
Più di mille parole circa la giusta modalità di presentazione del modello F24 di versamento delle imposte vale le seguente tabella, alla quale si può far riferimento per sapere come pagare le tasse senza sbagliarsi.
Buon versamento!!!
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