Detrazione fiscale per figli a carico – ripartizione
Come ripartire convenientemente tra i coniugi la detrazione per figli a carico

da | 27 Mag 2009 | Diritto tributario e scienza delle finanze, Società | 2 commenti

La detrazione fiscale spettante per ciascun figlio a carico può essere ripartita tra i coniugi in 2 soli modi alternativi:

  1. attribuendo il 50% di detrazione ad ognuno dei coniugi
  2. attribuendo il 100% al coniuge con il reddito complessivo più alto

Potrebbe quindi sembrare che non ci sia una grande possibilità di manovra per risparmiare sull’imposta (Irpef) da pagare in dichiarazione dei redditi (730 o Unico).

Ma non è così. Ci sono ancora dei margini entro cui lavorare per pagare meno tasse.

Infatti, a seconda di come si decide di ripartire tra i coniugi la detrazione fiscale di ciascun figlio si determinano importi da versare completamente diversi tra loro, a volte anche di parecchie centinaio di euro.

Per esempio, nel caso di 2 figli, potremmo avere queste possibilità di scelta:

 

 

Coniuge più ricco

Coniuge meno ricco

1° possibilità

Primo figlio

100%

0%

Secondo figlio

100%

0%

2° possibilità

Primo figlio

50%

50%

Secondo figlio

50%

50%

3° possibilità

Primo figlio

100%

0%

Secondo figlio

50%

50%

 
Ad ognuna delle 3 possibilità della tabella corrisponde una particolare imposta netta da versare e sta a noi scegliere quella più conveniente per pagare di meno (a volte anche molto di meno).

 

L’importo esatto scaturente dalle diverse possibilità di scelta nella ripartizione delle detrazioni dipende da molte variabili (redditi dichiarati da ciascun coniuge, tipo di reddito, detrazioni per oneri e spese, ecc…), perché purtroppo, come sicuramente saprete o avrete capito, il calcolo dell’Irpef in dichiarazione è molto laborioso (e contorto).

Il problema è che nessuno ci aiuta a prendere questa decisione circa la ripartizione della detrazione per i figli, così ci ritroviamo a pagare di più senza saperlo.

I consulenti che ci fanno la dichiarazione non sanno, nella maggior parte dei casi, affrontare questo dilemma in modo scientifico, matematico, come invece abbiamo fatto noi, limitandosi nel migliore dei casi ad andare a tentoni, cioè a variare nei loro programmi i dati di input per vedere cosa succede (ma neanche più di tanto, perché non hanno tempo da perdere).

E’ invece importante, lo ripetiamo, ripartire in modo oculato i figli a carico, perché soli così si può realizzare un bel risparmio d’imposta in dichiarazione dei redditi.

A tale proposito potete liberamente utilizzare il programma in fondo alla pagina, nel quale basta inserire pochi dati per conoscere l’imposta da pagare e scegliere quindi la ripartizione più conveniente.

I dati da inserire, per ognuno dei coniugi, sono i seguenti:

  1. il reddito complessivo (compreso il reddito per la prima casa e le sue pertinenze)
  2. il reddito della prima casa e delle sue pertinenze
  3. gli oneri deducibili, che sono sottratti al reddito complessivo per avere il reddito imponibile
  4. il tipo di reddito, che dà luogo alle relative detrazioni per tipologia di reddito, usando la convenzione
    1. lavoro dipendente
    2. pensione ed età fino a 74 anni
    3. pensione ed età maggiore o uguale a 75 anni
    4. lavoro non dipendente
  5. i giorni di lavoro o di pensione
  6. la tipologia del contratto di lavoro (a tempo indeterminato o determinato)
  7. il totale delle spese ammesse in detrazione al 19% (nel rispetto di tutte le condizioni), dal quale il programma ricava l’importo degli oneri detraibili
  8. e soprattutto il numero dei figli per ambedue i coniugi (non sono prese in considerazione le casistiche particolari, tipo quelle di chi ha figli inferiori ai 3 anni, a carico per una parte dell’anno, disabili, ecc …)

Il programma elabora in automatico:

  1. le detrazioni complessive (marito + moglie) per ogni combinazione possibile di ripartizione
  2. i diversi importi dell’imposta netta complessiva (marito + moglie), che non sono la semplice differenza tra imposta lorda e detrazione calcolata per i figli, perché intervengono altri fattori (capienza dell’imposta, ecc…)
  3. la soluzione più conveniente, con l’imposta da pagare più bassa possibile
  4. la differenza rispetto al caso “ordinario”, in cui si mette la detrazione di tutti i figli per intero in capo al coniuge più ricco (100%/0% per tutti)

Non mi resta che augurarvi: divertitevi e risparmiate.

Articoli correlati: la nuova Irpef (come si calcola l’imposta più importante del nostro sistema fiscale)

Abbiamo messo tutto il nostro impegno nella realizzazione del programma e nella stesura dell’articolo, ma essi sono stati scritti esclusivamente per finalità didattiche e pertanto non fate affidamento sui risultati del programma e sulle informazioni contenute nel testo. Ci esoneriamo quindi da qualsiasi responsabilità per i danni derivanti dall’uso dei dati forniti.

2 Commenti

  1. Andrea

    BRAVI
    provato e trovato conferma per la mia scelta

    Rispondi
  2. Francesco Pandolfi

    Bravissimi, veramente un servizio utile

    Rispondi

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