Regole certe per l’esodo ed il prepensionamento dei lavoratori
I dipendenti hanno ora maggiori garanzie quando lasciano il lavoro e sono vicini alla pensione

da | 21 Lug 2012 | Fare impresa, Società | 0 commenti

Con la Riforma del mercato del lavoro targata Fornero i lavoratori vicini alla pensione possono dormire sonni relativamente più tanquilli, perchè l’art. 4, co. 1-7, di questa legge regolamenta una consuetudine aziendale lasciata troppo spesso alla discrezionalità dei datori di lavoro: la cessazione del rapporto di lavoro del personale prossimo alla pensione.

Infatti adesso, attraverso accordi di ristrutturazione aziendale da stipularsi tra le organizzazioni sindacali più rappresentative e gli imprenditori con una media di più di 15 dipendenti, il lavoratore che raggiunge i (nuovi) requisiti per la pensione nei 4 anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro ha la possibilità di ricevere un assegno di esodo (lo chiamano così) d’importo pari al trattamento pensionistico.

Ed inoltre può contare sul versamento dei contributi fino al raggiungimento dell’agognata pensione Inps ed anche sul rilascio di una polizza fideiussoria a garanzia degli impegni concordati (evidentemente per evitare che riaccada quello che è successo ai lavoratori esodati prima della riforma Monti delle pensioni).

Si tratta di una norma che nei prossimi anni potrebbe rivelarsi decisiva per la sicurezza finanziaria dei lavoratori e per la stabilità generale del sistema economico.

Ma vediamo il tutto in questa tabella riassuntiva:

Esodo dei lavoratori vicini alla pensione

Prerequisito aziendale

Accordo di ristrutturazione aziendale tra le organizzazioni sindacali più rappresentative e i datori di lavoro che hanno mediamente più di 15 dipendenti.

L’accordo deve essere validato dall’Inps.

Requisiti dei lavoratori

Raggiungimento dei requisiti per la pensione nei 4 anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro.

Modalità dell’esodo (o prepensionamento)

Erogazione di una prestazione (assegno di esodo) d’importo almeno pari al trattamento pensionistico che spetta al lavoratore.

Versamento dei contributi figurativi fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione Inps.

Il pagamento della prestazione sostitutiva ed il versamento dei contributi sono a carico dell’impresa (ex datore di lavoro) e vanno effettuati mensilmente.

Rilascio di una fideiussione a favore del lavoratore a garanzia degli impegni assunti dall’azienda.

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