Gas radon
Il pericolo del gas radon

da | 4 Mag 2004 | Società | 0 commenti

Il gas radon è un elemento chimico cancerogeno appartenente alla famiglia dei cosiddetti gas nobili o inerti. Il pericolo della radioattività del radon è, in Italia, sottovalutato, a differenza di quanto avviene in altri Paesi molto più sensibili al fenomeno, come negli USA dove il radon è stato dichiarato un “problema di salute nazionale”.

Il ritardo tutto italiano nella sensibilizzazione e nella normativa riguardante il radon è particolarmente grave, se si pensa che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha da tempo inserito il gas radon fra i 75 agenti di cui è sicuramente riconosciuta la cancerogenicità per l’uomo.

Milioni di edifici nel mondo e centinaia di migliaia in Italia hanno inaccettabili concentrazioni di radon e si valuta che nel nostro Paese siano attribuibili al radon 4000 casi di tumore polmonare ogni anno, contro i 15000 degli Stati Uniti, i 2000 dell’Inghilterra ed i 900 della Svezia.

Il radon viene prodotto per “decadimento nucleare” dal radio, che a sua volta proviene dall’uranio. Questi elementi sono presenti, in quantità molto variabile, in tutta la crosta terrestre, soprattutto nelle zone di origine vulcanica come, appunto, il territorio dei Castelli romani. Entrano, quindi, anche nei materiali da costruzione che dal terreno derivano (cementi, tufi, laterizi, pozzolane, graniti, ecc.). Durante il processo di decadimento il nucleo del radio emette una radiazione alfa e si trasforma in un nucleo di radon. Essendo un gas, il radon è in grado di muoversi e di fuoriuscire dal terreno (o dai materiali da costruzione) ed entrare negli edifici.

I prodotti di decadimento, che si depositano in parte sul pulviscolo presente nell’aria, quando vengono respirati si fissano all’interno dell’apparato respiratorio (bronchi e polmoni). Le radiazioni che emettono possono danneggiare le cellule, dando inizio, in alcuni casi, ad un processo cancerogeno proprio a carico dell’apparato respiratorio. Nei luoghi chiusi (case, scuole, negozi, ambienti di lavoro, ecc.) può, in taluni casi, arrivare a concentrazioni molto pericolose per la salute.

Il radon penetra negli edifici attraverso:

  • Le fessure dei pavimenti, anche se invisibili, che sono sempre presenti
  • Le giunzioni pavimento- parete
  • I passaggi degli impianti termici, idraulici, delle utenze elettriche, del gas, ecc.

Anche i materiali da costruzione emettono radon e possono contribuire considerevolmente ad aumentare la concentrazione.

Il principale effetto sanitario del radon è il tumore polmonare, che rappresenta, dopo il fumo, la seconda causa di morte per tumore. Esso contribuisce all’incirca al 10% dei tumori dell’apparato respiratorio. La probabilità di contrarre un tumore è proporzionale alla concentrazione in aria dei figli di radon ed al tempo trascorso nei vari ambienti di vita. Non esiste una concentrazione “sicura” al di sotto della quale la probabilità di contrarre il tumore è nulla. Tuttavia molte organizzazioni internazionali scientifiche, la OMS, l’Unione europea e singoli Paesi hanno fissato livelli di riferimento per le abitazioni e per gli ambienti di lavoro, al di sotto dei quali ritengono il rischio accettabile.

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