Il museo del teatro classico
Un articolo sulle caratteristiche generali che un museo del teatro classico dovrebbe avere

da | 26 Ago 2005 | Società | 0 commenti

Il museo del teatro classico

 

Questa breve ricerca ha lo scopo di fornire alcuni parametri ed alcune funzioni che, secondo me, un museo del teatro classico dovrebbe presentare.

Partendo da una breve analisi di cosa è un museo e cosa dovrebbe fornire ad un utente, cercherò di “progettare” in questo museo (tralasciando la forma della sua struttura architettonica) un percorso con vari livelli di approfondimento, un sistema espositivo ed una serie di servizi.

Il Museo: Contenitore e trasmettitore di espressioni della cultura

Il museo è un’istituzione culturale ed educativa contenente un messaggio espresso attraverso l’esposizione di oggetti secondo un percorso determinato. Il museo è un luogo liberamente fruibile e la sua attività culturale deve essere rivolta a tutti i tipi di utenti.

Gli obiettivi che si pone il museo sono:

  • Recupero, conservazione e tutela dei beni culturali
  • Produzione culturale (ricerca scientifica)
  • Didattica e trasmissione culturale

Il percorso espositivo del museo, mezzo di trasmissione del contenuto culturale, deve essere “costruito” attraverso settori ed elementi la cui successione sia facilmente identificabile dall’utente. Questa suddivisione in settori del contenuto dell’esposizione serve all’individuazione di temi unitari e quindi necessita di una corrispondenza nello spazio con un reale frazionamento del percorso.

Al suo interno il museo deve prevedere, a secondo del tipo di tematica, laboratori e centri di ricerca ed in generale una serie di servizi atti ad agevolare la permanenza dell’utente (informazioni, ristoro,…) e la divulgazione dei contenuti culturali (librerie, punti vendita,…) creando in questo modo un luogo di incontro collettivo che, oltre alla conservazione dei beni, è centro di elaborazione e trasmissione della cultura.

Il Museo del teatro classico

Il museo del teatro classico è una istituzione che, oltre alla conservazione di beni inerenti l’attività teatrale antica, promuove e diffonde il messaggio culturale ad esso legato.

Percorso e sistema espositivo

In questo museo, come in tutti gli altri, bisogna prevedere, tralasciando la forma architettonica, un accesso ed un percorso facilmente fruibile a tutti, bisogna cioè progettare gli spazi esterni ed interni in modo tale da annullare ogni barriera architettonica, facilitando così gli utenti portatori di handicap. Il museo del teatro classico è un’esposizione pubblica, cioè è rivolta a tutte le categorie di utenti (studenti di ogni ordine e grado, …) quindi, nel percorso espositivo, bisogna tener conto del tipo di linguaggio utilizzato per trasmettere il messaggio; l’utilizzo di una doppia didascalizzazione, un livello introduttivo e semplice ed uno di approfondimento indipendenti tra loro, da la possibilità a qualunque utente di recepire il messaggio del museo. Nel livello introduttivo la didascalizzazione deve presentare un linguaggio di facile comprensione, quindi, la necessità di un numero limitato di vocaboli e l’utilizzo di materiale grafico (disegni, riproduzioni grafiche di figure vascolari o bassorilievi ) inerenti l’argomento trattato; nel secondo livello, invece, si evidenzieranno le informazioni con dati tecnici, materiale iconografico e grafico (rilievi, assonometrie ad esploso,…)

Punto iniziale del percorso è un’ambiente dove, per mezzo della didascalizzazione, l’utente viene informato della storia e dei metodi di costruzione del teatro, elementi importanti da sottolineare sono:

  • La creazione della struttura come luogo religioso e la sua successiva destinazione d’uso.
  • Le tecniche costruttive ed i materiali utilizzati.
  • Il rapporto tra il manufatto e l’ambiente naturale (ricerca del luogo, integrazione con il paesaggio, orientamento,…)
  • Gli elementi costitutivi del manufatto (cavea, orchestra, scena,…)

Al centro dell’ambiente, dovrebbe esserci, una teca contenente un plastico rappresentante un esempio tipo di teatro (possibilmente con un confronto tra lo stato attuale ed una ricostruzione ), il tipo di illuminazione da preferire è quella naturale (ampie aperture) o luci artificiali di equivalente intensità.

Attraverso un corridoio, dove con apposite didascalie si informa l’utente sulla struttura sociale Greca (forme di governo, religione,..), si arriva in un altro ambiente che fornisce informazioni su:

  • I processi che svilupparono questa espressione culturale (dall’uso religioso alle rappresentazioni con contenuto sociopolitico )
  • Autori (dati storici, formazione,..)
  • Testi ( contenuto, analisi,…)

Data l’elevata presenza di autori e testi è chiaro che la didascalizzazione fornisca solo alcuni esempi. Quest’ultimo tratto è da introduzione allo spazio dedicato alle rappresentazioni ed a tutto quanto è legato ad esse. Le didascalie informano l’utente sulla preparazione della scena e degli attori; quindi è importante evidenziare:

  • Preparazione della scena; Scenografia (fissa o variabile attraverso l’utilizzo dell’enciclema ), attrezzature di scena (macchine del volo ).
  • Gli attori; maschere e costumi.
  • La rappresentazione; utilizzo delle macchine, la musica, gli attori, il coro.

Da sottolineare anche il tipo di pubblico che assisteva agli spettacoli (fornendo notizie di carattere sociale e informazioni ricavate dall’iconografia [assegnazione dei posti, prezzo del biglietto,…]).

In questo spazio vanno inserite in una teca, di materiale trasparente ed antiriflesso poggiata su una base di materiale opaco, le maschere originali (supportate da brevi didascalie che indichino la provenienza, il materiale,…), illuminate da piccoli punti luce direzionali. In altri punti della sala verranno posizionate:

  • Alcune ricostruzioni, in scala, di macchine da scena.
  • I modelli dei costumi (fase di lavorazione, colori, materiali,…)
  • Ricostruzioni degli strumenti musicali (possibilità di utilizzo o ascolto dei vari suoni).

Dopo questo spazio, di grandi dimensioni (ma con suddivisioni tematiche interne), dove l’utente apprende le modalità di utilizzo del teatro, il percorso, attraverso un breve corridoio, prosegue in un’altra sala.

Questa sala, di capienza limitata, serve a dare all’utente un’idea dell’utilizzo del teatro; quindi aiutati dalle moderne tecnologie (visione a 360° di proiezioni su schermo, sonoro a dolby surround a diversa sorgente,…), si ricostruirà l’atmosfera delle rappresentazioni “trasportando” l’utente in una posizione di virtuale spettatore. La spettacolarizzazione del messaggio del museo, oltre a dare un chiara “visione” del tema trattato, serve ad integrare le varie trasposizioni usate nelle didascalie creando così uno stretto rapporto tra il percorso (mezzo di trasmissione del contenuto culturale ) e lo spettacolo (rappresentazione artistica rivolta ad un pubblico).

Servizi

Alcuni servizi essenziali da prevedere nel museo sono:

  • La ricezione; posta all’ingresso del museo deve offrire informazioni varie sul museo e sulle sue attività e deve disporre di materiale informativo (opuscoli, guide al percorso,… ).
  • Il punto vendita; posto alla fine del percorso deve offrire tutto il materiale inerente il teatro classico (riproduzioni in scala di elementi esposti al museo, libri, audiovisi sulle varie attività svolte nei teatri classici,…).
  • La biblioteca.
  • Il punto di ristoro.
  • Telefoni pubblici, toilettes, guardaroba.

Un altro servizio da prevedere è una sala di approfondimento dei vari argomenti trattati dal museo (dati tipologici e rilievi dei teatri classici, raccolta di audiovisi degli spettacoli,…)

Il museo del teatro classico, ed in generale ogni museo, è un contenitore di cultura, un “deposito” di memoria storica collettiva, inoltre, un “divulgatore” di informazioni.

Il teatro nell’antichità era un luogo pubblico dove oltre alla rappresentazione degli spettacoli, in molti casi, si teneva l’assemblea dei cittadini; cioè era un luogo pubblico di comunicazione artistica e sociale;

Nel corso dei secoli i luoghi della comunicazione artistica e sociale hanno assunto diverse forme, escludendo quelli ad accesso privato (scuole di pensiero, corti di mecenati,…), gli unici luoghi ad accesso pubblico nell’antichità sono il teatro, le piazze e successivamente gli edifici religiosi (cattedrali,chiese,..). La trasmissione delle esperienze sociali e culturali è affidata progressivamente alla cultura orale, a quella manoscritta e a quella tipografica.

Nei giorni nostri, a seguito dei vari processi sociali e culturali ed alle innovazioni che la tecnica offre, si è facilitato ed incrementato l’accesso ai diversi luoghi di comunicazione artistica e sociale.

Il nostro museo deve rappresentare anche questo aspetto, cioè deve essere un luogo di conservazione e trasmissione della memoria storica della comunicazione artistica e sociale ed inoltre diventare egli stesso luogo di quella comunicazione sfruttando le innovazioni che la tecnica offre. La recente costituzione di mezzi di comunicazione informatici dovrebbe favorire questo processo.

In generale ogni museo dovrebbe operare oltre che in un luogo fisico anche in un luogo virtuale, cioè dovrebbe trasmettere il suo contenuto culturale nella rete telematica interattiva, così da dare la possibilità a qualsiasi utente, dovunque esso si trovi, di riceverlo ed inoltre, ogni museo dovrebbe “trasferire” su questa rete il suo “deposito” di memoria storica collettiva in modo tale che anche se per diversi motivi si dovesse perdere il luogo fisico (distruzione naturale o a seguito di interventi umani,…) ne esisterebbe sempre un altro, virtuale (il cyberspazio), dove verrebbe sempre “conservato” e “trasmesso” il contenuto culturale ed artistico.

Bibliografia

  • L. Binna/G. Pinna, Museo, Garzanti, 1989
  • U. Albini, Nel nome di Dionisio, Garzanti,1991
  • M. Baldini, Storia della comunicazione,TEN,1995

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